Carnell Williams è finalmente stato determinante per gli Auburn Tigers
Non passa settimana nella NCAA senza che un upset non elimini una delle favorite per la vittoria finale favorendo così il compito al computer della BCS. La prima università a dire addio al Sugar Bowl (sede della finale di quest'anno) è Tennessee che è stata battuta a sorpresa da Auburn.
Quella che una volta era una delle rivalità più accese della NCAA contrapponeva Auburn, favorita ad inizio stagione per il titolo nazionale e autoeliminatasi con due sconfitte nelle prime partite stagionali in cui non ha segnato neanche un touchdown, e Tennessee, università storica del college imbattuta finora ma che non ha convinto granché sul piano del gioco.
Fin dall'inizio la partita è stata in mano ad Auburn. I Tigers riuscivano a segnare nei loro due primi possessi grazie soprattutto alle corse del tailback Carnell Williams (185 yard guadagnate ed 1 touchdown) che non incontrava resistenza da parte dei difensori avversari. Ben altra cosa era invece la difesa di Auburn che non lasciava scampo ai running back avversari (a fine partita le yard guadagnate saranno solo 4 in 16 tentativi contro una media stagionale di 190).
"La nostra intenzione era proprio quella di fermare i loro running back", ha dichiarato Karlos Dansby, linebacker di Auburn, "Una volta costretti ad abbandonare le corse avrebbero fatto ricorso ai lanci del quarterback ma eravamo confidenti in una buona partenza del nostro attacco che ci avrebbe permesso di reggere l'urto".
Come previsto da Dansby e compagni, il ritorno di Tennessee c'è stato ed ha permesso ai Volunteers di andare al riposo con soli 7 punti di svantaggio (touchdown di Jabari Davis a 26 secondi dalla fine del primo tempo). Il secondo tempo aveva però lo stesso andamento del primo. Nel terzo quarto l'attacco di Auburn entrava 2 volte nella end-zone mentre quello di Tennessee spariva dal campo (un fumble ed un field goal fallito).
Nell'ultimo quarto infine si assisteva alla furiosa rimonta di Tennessee che segnava 2 touchdown in 5 minuti e si riportava a soli 7 punti di distanza. Auburn, in un drive durato più di 6 minuti, aveva l'occasione di chiudere la partita ma il kicker John Vaughn falliva un field goal da 46 yard che riconsegnava il pallone agli avversari quando mancavano meno di 2 minuti alla fine della partita.
Tre incompleti del quarterback Casey Clausen ed una penalità non fermavano i Vols che arrivavano fino alle 30 yard di Auburn prima di vedersi letteralmente strappare di mano la possibilità di andare all'overtime da Charles Rogers. Il cornerback di Auburn riusciva ad intercettare con un tuffo un lancio di Clausen e decretava il successo dei Tigers.
"Sapevo dove sarebbe andato il pallone", ha detto a fine partita Rogers, "Per tutto il secondo tempo hanno chiamato quello schema: il giocatore all'interno taglia dentro mentre quello all'esterno scattava in avanti per poi girarsi verso il quarterback. Quando ho visto che Clausen guardava verso il receiver Mark Jones ero pronto a intercettare il pallone".
La vittoria permette ad Auburn di conservare il primo posto nella West Division della SEC e di confermare i progressi fatti vedere nelle ultime partite. "Ovviamente da un mese a questa parte il nostro gioco è migliorato molto", ha dichiarato l'allenatore di Auburn, Tommy Tuberville, "La partita contro Tennessee è stata formidabile: la squadra è rimasta sempre concentrata ed è riuscita a dominare la linea di scrimmage per buona parte della gara".
Tuberville riconosce sia i meriti dei suoi giocatori che quelli degli avversari. "Le due sconfitte con cui abbiamo iniziato la stagione ci hanno dato la sveglia. Abbiamo ancora molto da fare perché nel secondo tempo abbiamo sofferto molto ma l'importante era che i ragazzi guadagnassero un po' di fiducia in sé stessi. Va riconosciuto anche il merito dei Vols che sono riusciti a metterci in difficoltà nonostante noi sapessimo che avrebbero soltanto lanciato".
Il protagonista fra i Tigers è stato sicuramente Williams che ha sorpreso tutti con una prestazione che ha fatto tornare alla mente il Williams prima maniera, quello capace di guadagnare 202 yard in una partita prima di infortunio alla gamba destra che gli ha fatto perdere metà stagione. "Il merito va tutto alla linea che mi ha protetto. Ogni volta che un back riesce a guadagnare 4 o 5 yard senza non essere neanche toccato è chiaro che la linea fa un lavoro eccezionale".
"Non pensavo che Auburn potesse correre così bene", ha dichiarato Phillip Fulmer, allenatore di Tennessee, "Ovviamente questo è un problema che andrà risolto perché ora tutti sanno che il nostro giovane front-seven ha qualche difficoltà contro un certo tipo di gioco. La colpa non è soltanto loro perché l'attacco non può giocare solo per 2 quarti e sperare di rimontare 14 punti". I Vols dopo questa sconfitta dovranno evitare altri passi falsi per tenere in vita le pur flebili speranze di arrivare alla finale per il titolo.
Anche Michigan è costretta a dire addio alle sue chance di arrivare al Sugar Bowl. I Wolverines hanno infatti perso per il secondo anno consecutivo contro Iowa e le due sconfitte già rimediate quest'anno impediranno all'università di arrivare in alto nella BCS a meno che anche gli altri favoriti perdano almeno 2 partite. "Se mi avessero detto ad inizio stagione che a questo punto del campionato avremmo avuto già 2 sconfitte mi sarei messo a ridere. È incredibile", ha dichiarato il quarterback John Navarre.
Ai Wolverines non è bastato un vantaggio di 14 punti per portare a casa il punteggio ed il merito va sicuramente agli avversari ma non si possono negare le colpe dei giocatori di Michigan. Per tutta la partita Iowa è riuscita a vincere perché ha sfruttato soprattutto gli errori degli special team dei Wolverines (anche un punto bloccato ed un altro deviato) che le hanno permesso di iniziare i possessi da ottime posizioni.
A causa di infortuni Michigan ha sperimentato una nuova formazione per i punt (7 uomini in linea e 3 che difendono il punter) ma i risultati sono stati disastrosi. Gli esperimenti non si sono conclusi qui perché Lloyd Carr, coach di Michigan, ha deciso di far calciare i punt a Garrett Rivas, place-kicker, dicendogli che una volta ricevuto il pallone avrebbe dovuto spostarsi di qualche passo a destra e decidere se calciare o correre.
Al primo tentativo la cosa ha funzionato perché Iowa non si aspettava i movimenti rugbystici di Rivas. La seconda volta Iowa ha intuito le mosse di Rivas ed ha letteralmente sfiorato il giocatore mentre calciava. A questo punto il 99 percento degli allenatori decide di tornare a giocare a football ed evitare errori stupidi (Michigan era avanti 20 a 17). Invece Carr fa parte di quella minoranza e decide di rifare il giochetto.
Questa volta le cose vanno male perché il calcio viene bloccato e Rivas è costretto a rincorrere il pallone prima di riprenderlo sulle 14 yard di Michigan. Iowa nel possesso seguente riesce a segnare un field goal di 32 yard e riportare in parità la partita. "Mi assumo tutta la responsabilità ", ha dichiarato Carr, "Abbiamo provato qualcosa di differente, ci è andata male e ne abbiamo pagato pesantemente le conseguenze".
La difesa si è confermata una delle migliori nella nazione ma l'attacco, specialmente con il quarterback John Navarre ed il tailback Chris Perry, ha fatto poco per confermare le ottime prestazioni fatte vedere contro team meno blasonati di Iowa. Il quarterback, nonostante, i buoni numeri (record in carriera di yard lanciate con 389) è sparito nei momenti decisivi, quando l'università aveva un'ultima possibilità di ribaltare la partita. Con questa sconfitta il record di Navarre in gare in trasferta contro squadre della Top 25 è di 0 vittorie in 6 partite.
Perry, candidato all'Heisman Trophy, ha guadagnato soltanto 87 yard ed avrebbe potuto riscattare con un touchdown ad un minuto dalla fine la sua partita incolore se una penalità commessa da un suo compagno non avesse annullato la segnatura. A fine gara Lloyd Carr, coach di Michigan, ha ammesso che "il nostro gioco di corse non ha mai funzionato a dovere. Iowa è stata molto brava nel chiudere gli spazi per Perry".
Anche la settimana scorsa Iowa era andata sotto di 2 touchdown ma, a differenza di sabato, è uscita sconfitta contro Michigan State. "Non siamo uno dei migliori team nel vincere partite che sembrano perse", ha dichiarato l'allenatore di Iowa, Kirk Ferentz, "Oggi abbiamo avuto molta fortuna ad approfittare dei pochi errori commessi da Michigan cui abbiamo aggiunto il nostro cuore ma spero di non dover soffrire così ogni settimana".
Per i giocatori in campo le cose non si erano messe molto bene perché oltre a Michigan dovevano affrontare anche i propri tifosi. Infatti dopo aver subito i primi 2 touchdown la squadra ha avuto parecchie difficoltà anche in attacco ed il pubblico casalingo (71 mila spettatori) non ha mancato di far sentire il proprio disappunto. "Penso che ci siamo meritati i loro fischi", ha detto il quarterback Nathan Chandler, "Ci hanno impedito di ripetere la debacle di una settimana fa contro MSU".
Anche la sfida fra Texas, numero 13 del ranking AP, e Kansas State, numero 14 è stata in bilico fino all'ultimo. Alla fine del primo tempo i Texas Longhorns, squadra di casa, era in vantaggio di 14 punti nonostante una deludente prestazione del quarterback Chance Mock (6 completi su 17 per 88 yard) che ha dato segni di vita soltanto ad un minuto dalla fine con un lancio di 51 yard che trovava nella end-zone il wide receiver Sloan Thomas.
Nel secondo tempo l'attacco di Texas continuava ad avere grosse difficoltà e Kansas State ne approfittava per segnare 17 punti consecutivi (compreso un safety grazie ad un punt bloccato nella end-zone). L'allenatore di Texas, Mack Brown, tentava allora il tutto per tutto inserendo il freshman Vince Young al posto di Mock (troppi i 4 sack subiti). Il neo entrato guidava la squadra al touchdown decisivo in un drive contraddistinto da una ricezione di 52 yard del wide receiver Tony Jeffery e dalla corsa da 6 punti di Young.
"È stata una gran partita, una delle migliori di quest'anno", ha detto Brown, "Erano di fronte 2 team del ranking e ne è uscito fuori un bellissimo confronto. Nel primo tempo Kansas ha potuto fare ben poco e la partita sembrava già decisa. Nel terzo quarto però loro ci hanno dominato riuscendo a riaprire il match. Bisogna rendere merito ai nostri giocatori e tecnici per non aver mollato ed essere riusciti a battere una buona squadra".
Sulle ali dell'entusiasmo i Longhorns si apprestano ora ad affrontare la numero uno del ranking, Oklahoma, con una controversia da chiarire per il posto di quarterback. Non è il momento migliore per avere dei dubbi su Mock ma Brown ha dichiarato che "il suo posto da titolare non è assicurato perché Young mi ha sorpreso. Ha mostrato una straordinario sangue freddo per una matricola. Ogni volta che scende in campo fa dei progressi".
È probabile quindi che Brown decida di affidarsi al freshman, specialmente se Young si sarà ristabilito dalla botta rimediata alla caviglia. Mock non ha voluto commentare ma ha la reazione dei tifosi che lo hanno sonoramente fischiato per poi applaudire Young non lo ha certo aiutato: "È difficile giocare quando il tuo pubblico non vuole vederti in campo. È veramente difficile".
Kansas State ha perso la seconda partita consecutiva e i sogni di arrivare al titolo nazionale creati da una serie di 4 vittorie contro altrettante squadre di medio-piccolo calibro sono andati definitivamente in frantumi contro Texas. Il linebacker Bryan Hickman ha riassunto bene lo spirito dello spogliatoio: "È stata una sconfitta devastante. Probabilmente era la partita più importante della stagione perché affrontavamo una squadra del ranking".
L'unica nota positiva è il ritorno del quarterback Ell Roberson che non ha più accusato i problemi alla mano che gli hanno fatto saltare la partita della scorsa settimana. L'ex candidato all'Heisman ha corso per 87 yard segnando 2 touchdown ma ha perso ben 3 palloni fra cui l'intercetto che ha concluso l'ultimo disperato drive della partita per i Wildcats.
Un'altra università che incassa la seconda sconfitta consecutiva è Oregon. Nessuno si sarebbe aspettato una debacle dei Ducks contro Utah eppure lo score finale non lascia dubbi: 17 a 13 per lo stato del Salt Lake. Nelle prime 4 partite stagionali, tutte vinte, l'attacco di Oregon aveva conquistato la ribalta nazionale per la sua efficienza ma da quando i Ducks hanno sconfitto Michigan i giocatori non riescono più ad indovinarne una.
Nella partita della scorsa settimana avevano perso 9 palloni mentre l'impresa di questo turno è stata quella di non riuscire a segnare neanche un punto in tutto il secondo tempo. Oregon all'intervallo era in vantaggio di 10 punti grazie ad un ottima prestazione della difesa che ha bloccato l'arma più pericolosa di Utah, il tailback Brandon Warfield (132 yard di media a partita), che a fine gara avrà guadagnato soltanto 74 yard.
Nel secondo tempo invece la difesa ha avuto un crollo dovuto alla prolungata permanenza in campo a causa dell'inesistenza dell'attacco. Ne ha approfittato il quarterback di Utah, Alex Smith, che ha giocato la migliore partita della sua carriera (25 su 38 per 340 yard lanciate) culminata con il lancio 9 yard ricevuto da Ben Moa nella end-zone quando mancavano 13 minuti al termine.
Nei 2 possessi del quarto Oregon prima perdeva il pallone con un fumble del quarterback e poi subiva un sack che decretava il successo di Utah. "Questa è una grande vittoria per tutto il nostro stato", ha dichiarato l'allenatore degli Utes, Urban Meyer, "Sono 19 anni che alleno e non sono mai stato così orgoglioso dei miei giocatori".
L'head coach dei Ducks, Mike Bellotti, si è limitato a fare i complimenti agli avversari ma non ha voluto commentare la prestazione dei suoi. Ha comunque lasciato intuire che ci sarà qualche cambio nella sfida contro Arizona State. Il principale problema è la linea offensiva che è parsa lenta sia contro Marshall che contro Utah.
Erano note le difficoltà del reparto dopo l'infortunio di Joey Forster ma nella gara contro Michigan la linea aveva dominato la linea di scrimmage e non si capisce il perché di un calo così evidente che danneggia ovviamente anche i tailback (solo 2.2 yard guadagnate per corsa nelle ultime 2 gare) ed i quarterback che non hanno più il tempo di leggere le difese con quello che ne consegue (8 intercetti nelle 2 sconfitte).
Dopo la partita contro Arizona State i Ducks avranno una settimana di riposo in cui recuperare qualche infortunato ma fino ad allora dovranno fare affidamento sulla difesa che nonostante qualche errore di concentrazione (specialmente nelle marcature a uomo) ha disputato tutto sommato un buon campionato finora. "Contro Utah nel secondo tempo la difesa ha sbagliato qualcosa di troppo perché ha cercato di sopperire alle lacune dell'attacco finendo per aiutare gli avversari", ha detto Bellotti.
Se l'attacco di Oregon piange quello di Miami non ride di certo. Gli Hurricanes hanno battuto West Virginia per 22 a 20 soltanto grazie ai 5 field goal trasformati dal kicker Jon Peattie. "Per fortuna in squadra c'è Jon perché altrimenti non so come sarebbe andata a finire", ha dichiarato il quarterback di Miami, Brock Berlin (352 yard lanciate con 37 passaggi completati su 54). Neanche 3 timeout consecutivi chiamati dall'allenatore di WVU hanno distratto il kicker al momento di segnare i 3 punti del sorpasso decisivo.
West Virginia, sfavorita di 4 touchdown nei pronostici pre-partita, ha approfittato anche dell'infortunio del tailback di Miami, Frank Gore, che ha privato gli Hurricanes della principale arma offensiva. Il back che aveva corso per 468 yard nelle prime 4 partite salterà , come era già successo l'anno passato, tutta la stagione a causa della lacerazione del legamento crociato anteriore.
Al suo posto giocherà Jarrett Payton, figlio di Walter (leggendario Hall Of Famer della NFL). I tifosi di Miami si augurano che Payton riesca a ripetere le prestazioni di Willis McGahee che lo scorso anno prese il posto di Gore e giocò una stagione eccezionale che gli ha fruttato una scelta al primo round nonostante un serio infortunio nell'ultima partita da cui deve ancora riprendersi completamente. Comunque per avere almeno un backup l'allenatore Larry Coker ha spostato il wide receiver Jason Geathers nel suo vecchio ruolo di tailback.
Miami dovrà quindi fare ancora più affidamento su Berlin che si è ben comportato sotto pressione nelle partite contro Florida e West Virginia ma commette troppo spesso qualche errore dovuto alla scarsa esperienza. Il quarterback ha finora più intercetti che touchdown e la brutta abitudine di lanciare anche su giocatori su cui gli avversari hanno raddoppiato le marcature diventa pericolosa contro squadre più esperte di WSU.
"Il problema non è Brock", ha dichiarato Cooker, "Anche Kenny Dorsey ha subito gli stessi fischi da parte dei tifosi. Miami è l'università dei quarterback ed appena uno di loro commette un piccolo sbaglio tutti gli danno addosso. Il nostro sistema non è complicato ma ci vuole comunque del tempo per impararlo e non è facile".
"Brock deve anche migliorare la sua intesa con i wide receiver", continua Cooker, "Quando Kenny è arrivato qui c'erano Santana Moss, Reggie Wayne ed altri campioni quindi il suo inserimento è stato più facile. Anche ora ci sono dei grandi giocatori ma sono giovani e non hanno ancora quella personalità che caratterizzava Santana e Reggie".
Alle sue spalle preme Derrick Crudup, la riserva di Dorsey, che ha perso la sfida con Berlin questa primavera ma non ha mai accettato la decisione dell'allenatore. Da allora Crudup, che aveva tirato in ballo anche questioni razziali nella scelta, non è mai sceso in campo e Cooker non sembra intenzionato a cambiare strategia, almeno finché Berlin gode della fiducia incondizionata dei compagni di squadra.