Un’università  diabolica

L'allenatore di Wake Forest, Jim Grobe

Il campionato di football NCAA è appena iniziato ma c'è già  una squadra rivelazione che ha rubato la scena ad università  ben più prestigiose: Wake Forest. Un ottimo avvio di stagione che ha fruttato 2 vittorie inattese contro avversari sulla carta più forti ha infatti portato in primo piano la piccola università  di Winston Salem, nel Nord Carolina.

In seguito alla vittoria contro North Carolina State di sabato scorso, i Demon Deacons sono entrati, per la prima volta dal 1993, nel ranking AP che ogni settimana stabilisce le migliori 25 università  della nazione. Inoltre la posizione raggiunta, la ventesima, è la più alta da quando Wake Forest arrivò quattordicesima nel 1979.

Già  lo scorso anno però l'università  allenata da Jim Grobe si era fatta notare battendo Oregon nel Seattle Bowl. In quell'occasione la sconfitta di Oregon era stata interpretata come l'ennesimo incidente di percorso di un programma in caduta libera ed era stato riconosciuto poco merito all'impresa dei Demon Deacons.

Invece la prestazione di Wake Forest è stata tutt'altro che trascurabile. Oregon giocava praticamente in casa e nonostante un finale di stagione molto deludente, i Ducks erano ancora la squadra che solo 12 mesi prima aveva chiuso al numero 2 del ranking nazionale e si era sentita derubata per non essere stata chiamata a sfidare Miami per il titolo NCAA.

Malgrado una preparazione di un mese mirata esclusivamente alla partita con Wake Forest, la compagine allenata da Mike Bellotti è stata dominata per tutta la partita. La stampa però si dimenticò in fretta della gara perché in fondo si trattava pur sempre del Seattle Bowl e di Wake Forest.

I Demon Deacons hanno iniziato la stagione 2003 così come si era conclusa la precedente grazie ad una vittoria su quello stesso Boston College che la settimana scorsa ha stravinto il confronto contro una delle migliori università  della nazione, quella allenata da Joe Paterno, Penn State. Anche dopo questa vittoria Wake Forest è stata poco considerata dai media.

Tutto è cambiato dopo la partita con North Carolina State, università  da tutti indicata come una favorita per il titolo della ACC e addirittura una candidata per un Bowl della BCS. I Wolfpack erano il numero 14 del ranking nazionale e prevedevano una facile vittoria sul campo di Winston Salem.

Il responso del football giocato è stato invece diverso. La vittoria è andata a Wake Forest che ha seguito alla perfezione le indicazioni del suo allenatore: molte corse per sfruttare i buchi nella difesa avversaria aperti dalla linea offensiva (4 touchdown segnati e 200 yard guadagnate con schemi di corse) e un gioco attento, privo di cali di concentrazione o stupidi errori (solo 2 penalità  contro le 10 fischiate contro gli avversari).

"Ci hanno dato una lezione di come si gioca nella NCAA", ha dichiarato a fine gara Chuck Amato, allenatore dei Wolfpack, "'Esegui bene gli schemi e non batterti da solo con penalità  o palle perse'". Su questo punto ha insistito anche Grobe: "Abbiamo giocato come una squadra esperta, evitando falli e soprattutto non buttando via nessuna palla. Queste due cose ci hanno permesso di vincere la partita".

L'altra chiave di volta della partita è stata la buona prestazione della difesa che ha sì permesso al quarterback avversario di lanciare per 438 yard ma non ha mai ceduto quando North Carolina State entrava nella red-zone di Wake Forest. Philip Rivers, diventato ormai un ex candidato all'Heisman Trophy, ha lanciato un touchdown soltanto a partita ormai decisa e più in generale non è parso quel leader che Amato si attendeva.

L'ottimo inizio di campionato ha stupito lo stesso Grobe: "Penso che Wake Forest sia in anticipo rispetto alla tabella di marcia", ha dichiarato l'allenatore. "Non credo che qualcuno, neanche nei sogni più fantasiosi, potesse prevedere un nostro ingresso nella Top 25 già  all'inizio del terzo anno".

"Comunque restiamo sempre un programma in fase di rinnovamento", continua l'head coach, "La squadra ha talento, non c'è dubbio, ma le manca l'esperienza nella partite collegiali. In attacco giocano parecchi ragazzi che hanno alle spalle nessuna o pochissime partite nella NCAA. In difesa la perdita di Calvin Pace (scelto al primo round del draft da Arizona Cardinals) purtroppo si fa sentire".

"Ad essere sincero in pre-season pensavo che avremmo iniziato la stagione con 3 sconfitte consecutive. Avevo già  detto alla squadra che non è importante come si parte ma come si finisce. Avevo chiesto solo di giocare al massimo delle proprie possibilità  le 12 partite per sperare di fare meglio dello scorso anno", conclude Grobe.

Amato ha dichiarato che "i giocatori di Wake Forest sono molto sottovalutati, sono molto meglio di quello che si crede. È vero che Grobe deve ricostruire l'attacco ma quello che ha a disposizione non è proprio da buttar via".

Proprio in occasione della partita contro la squadra di Amato, Grobe ha avuto importanti conferme dai giocatori da cui dipende il destino offensivo di Wake Forest. Il gruppo di running back (Chris Barclay e Nick Burney su tutti) sta ripetendo le buone cose fatte vedere la passata stagione ed il nuovo quarterback, Cory Randolph, ha preso il comando della squadra come se fosse un veterano. "È un grande quarterback", ha dichiarato il wide receiver Jason Anderson, "Sa sempre cosa fare con il pallone e vi assicuro che non è poco".

Randolph e compagni sabato se la dovranno vedere con Purdue. Nonostante non abbia ancora vinto neanche una partita quest'anno il programma ha mostrato una difesa brava proprio nel fermare le squadre che giocano come Wake Forest. I Deacons, come detto, usano prevalentemente schemi di corse che hanno permesso loro di arrivare, negli ultimi 2 anni, primi nella ACC per yard corse.

Nella partita della scorsa settimana Purdue ha concesso agli avversari soltanto 50 yard in 41 tentativi (poco più di 1.2 yard per corsa). Nello scontro della passata stagione, vinto da Wake Forest, i Demon Deacons hanno corso ben 69 volte (record stagionale) totalizzando quasi 250 yard e lanciando soltanto in 12 occasioni.

Brock Spack, defensive coordinator di Purdue, ha detto di aspettarsi la stessa strategia anche stavolta e proprio per questo "in settimana ci siamo allenati duramente contro le corse. Non vediamo l'ora di scendere in campo, anche per rifarci della sconfitta dello scorso anno in cui abbiamo commesso veramente troppi errori".

Grobe non ha rilasciato nessun commento in previsione della sfida di sabato ma non è escluso che stupisca tutti puntando sui lanci per sconfiggere una difesa che nel gioco aereo contro Bowling Green, non certo una delle migliori università , ha concesso 357 yard.

Indipendentemente da come andranno la partita contro Purdue e il resto del campionato, Wake Forest può già  affermare di aver fatto passi da gigante rispetto a qualche anno fa. Gran parte del merito va ovviamente a Grobe. Prima del suo arrivo nel dicembre del 2000 Wake Forest stazionava costantemente nei bassifondi dell'ACC senza alcuna speranza di tornare ai fasti degli anni settanta quando i Demon Deacons vinsero il titolo nazionale. L'ultima stagione vincente prima di quella di 2 anni fa risaliva addirittura al 1988.

Nel primo campionato in Nord Carolina, Wake Forest è riuscita ad ottenere l'incredibile record di 6 vinte e 5 perse seguito lo scorso anno da 7 vittorie in 13 partite e la vittoria nel Seattle Bowl. Miglioramenti di questo tipo non sono nuovi per l'allenatore che in precedenza aveva risollevato il programma di Ohio University (17 vittorie in 10 anni prima del suo arrivo e 33 in 6 anni con lui a bordo campo).

"Da quando è arrivato il coach in questa squadra ho notato maggiore determinazione in quello che facciamo", ha detto Anderson, "Possiamo fare grandi cose anche perché conosciamo i nostri limiti ma non arriviamo mai alla partita del sabato in difetto di preparazione e voglia di vincere". "Tutto è partito dal nostro allenatore", ha dichiarato il cornerback Eric King, "Ci ha fatto lavorare sodo durante l'estate ed è stato capace di far iscrivere da noi giocatori molto forti che gli altri hanno sottovalutato".

Tyson Clabo, migliore giocatore difensivo di Wake Forest, sostiene che "non siamo una squadra composta da superstar e ognuno deve fare la sua parte ogni volta che scende in campo affinché si riesca a vincere o quantomeno competere. Questa è la lezione più importante che il coach ci ha insegnato".

L'allenatore rigira come è ovvio i complimenti alla squadra: "Di solito i giovani non si impegnano al 100 percento perché sono già  contenti del fatto di far parte della squadra. I nostri ragazzi invece hanno mostrato una determinazione fuori dal comune. Mi hanno veramente impressionato con la loro maturità ".

Wake Forest riuscirà  probabilmente a garantirsi giocatori di valore anche in futuro grazie ai passi avanti fatti in uno dei reparti in cui era più deficitaria: il recruiting. In passato non era certo facile competere con le altre università  del North Carolina che fanno parte dell'Atlantic Coast Conference, soprattutto a causa della scarsa esposizione dei Demon Deacons.

Il successo di sabato scorso invece ha puntato l'attenzione di tutti i giocatori liceali dello stato sul piccolo programma di Winston Salem. La partita era in diretta televisiva in molte città  dove abitano i migliori prospetti ed alcuni di loro (più di 100) erano addirittura allo stadio per ammirare North Carolina State. Inutile dire a quale università  hanno dato la loro preferenza a fine partita.

Un passo importante in questa direzione è stata anche la conferma dell'head coach. L'università  di Baylor lo scorso anno ha presentato un'offerta molto allettante a Grobe ma si sono visti sbattere la porta in faccia quando Wake Forest ha fatto firmare all'allenatore un nuovo contratto decennale. "Per me non ha senso cambiare e ricominciare un'altra volta da zero", ha detto Grobe, "Qui invece sono già  2 anni che facciamo progressi e sarebbe stupido andarsene".

Per quanto riguarda il futuro sul campo i giocatori hanno le idee chiare: "Non ci basta certo la vittoria contro North Carolina State", ha dichiarato King, "abbiamo diverse partite segnate sul nostro calendario. La prossima è Maryland con cui lo scorso anno abbiamo giocato una partita orrenda".

Chiude il più ottimista di tutti: il safety Quintin Williams. "Mi ricordo che qualche anno fa quando c'era Wake Forest in TV cambiavo subito canale perché la partita sarebbe stata sicuramente a senso unico. Ora invece vedo che gli avversari quando sanno di dover giocare contro di noi scuotono la testa come per dire 'Non si può fare a meno di affrontarli?'. Questo è il più grande successo che potevamo augurarci finora. Ora invece pensiamo a vincere tutte le partite che ci restano e ad andare ad un Bowl della BCS". Inutile sottolineare come l'ultima affermazione sia stata detta con un sorriso a 32 denti.

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