Joe Paterno, leggenda vivente del football NCAA
Un'istituzione. Non ci sono altre parole per descrivere l'allenatore di Penn State, Joe Paterno. 38 anni come capo allenatore dei Nittany Lions e 336 vittorie (record assoluto della NCAA) non sono sufficienti per spiegare cosa significa per l'intero movimento di football collegiale il 76enne allenatore di Penn State.
Nel suo curriculum possiamo trovare il record di Bowl disputati (30, di cui 20 vinti), due titoli nazionali (1982 e 1986) ,4 altre stagioni in cui la sua squadra concluse il campionato imbattuta senza riuscire a vincere il titolo e 4 premi di miglior allenatore dell'anno.
Al di là di questi successi sul campo, l'allenatore si è sempre vantato, a ragione, di non essere solo un allenatore di football ma di cercare anche di essere un padre per i ragazzi che s'iscrivono a Penn State. Paterno ha sempre cercato di avere degli ottimi studenti nella squadra e spesso è stato un vero mastino nei confronti di chi saltava le lezioni.
Ha ripetuto spesso che misura il suo successo non solo con le vittorie sul campo ma anche dal numero di "cittadini produttivi" che escono dall'università . "Due sono le cose che contano per me: il successo negli studi ed il successo in campo, in questo preciso ordine", ha dichiarato l'allenatore, "Il compito del college football è quello di educare, non il contrario".
"La sua filosofia è che il college è prima di tutto un luogo in cui essere educati,” ha detto il linebacker del 1972 John Skorupan. “Non ci siamo sempre sentiti speciali. Eravamo parte del 'Grande Esperimento,' per provare che i giocatori di football possono ricevere un'educazione, possono parlare e non sono degli stupidi analfabeti.”
"Mi ci sono voluti 4 anni per capire quello che Joe sta provando a fare e come vuole che le cose siano fatte", ha dichiarato il wide receiver Freddie Scott, membro dei Nittany Lions del 1995. “Non è importante solo vincere il sabato. Joe vuole che noi fra 20 o 30 anni siamo in una posizione che ci permetta di fare le cose necessarie per avere successo nel mondo reale".
Inoltre i giocatori che escono da Penn State hanno moltissime probabilità di trovare un posto nella NFL. "Sia una prima scelta che un free agent che sono passati per le mani di Paterno sono destinati al successo nella lega", ha detto Rod Graves, dirigente dei Chicago Bears, "Gli standard lì sono molto alti e possiamo stare sicuri che i giocatori avranno imparato cosa vuol dire sudare per conquistarsi un posto".
Lo stesso Paterno avrebbe potuto avere successo nella lega dei professionisti se avesse accettato qualcuna delle tante offerte che gli sono arrivate. "Non le ho mai accettate", ha dichiarato, "perché
il denaro da solo non rende felici. Il successo senza onore è un piatto scondito. Soddisfa l'appetito ma non sa di niente".
Sono ormai 50 anni Paterno si presenta a bordo campo come allenatore o assistente ma nonostante tutto l'head coach ha dichiarato di essere sempre lo stesso, di pensare di essere ancora al passo con i tempi: "Nella mia vita non c'è nient'altro oltre alla famiglia ed al football. Penso continuamente a come migliorare come allenatore e come aiutare la mia università . Ogni anno ci sono abbastanza sfide da farmi tornare in campo".
“Non so come faccia", ha dichiarato il defensive lineman Brandon Noble dei Nittany Lions del 1996, "Ogni anno diventa sempre più giovane. Noi diventiamo più vecchi mentre a lui accade il contrario. Continua ad andare avanti come se avesse sempre venti anni. E dovreste vederlo ad inizio stagione, è più eccitato dei suoi giocatori".
Quando gli è stato chiesto se pensa di ritirarsi Paterno ha dichiarato che probabilmente si farà da parte nel 2006, quando scadrà l'attuale contratto. Il principale problema è ovviamente la sua età che non gli permette di programmare a lungo.
Negli ultimi anni l'allenatore si è sempre preso un periodo di riflessione per decidere se continuare o meno e molti studenti appena usciti dal liceo preferiscono sapere con esattezza con quale allenatore dovranno confrontarsi durante gli anni del college.
"Voglio essere sincero con i ragazzi", ha detto Paterno. "Quando mi viene chiesto se fra 2 o 3 anni sarò ancora a Penn State rispondo che non lo so, non posso esserne certo. Capisco invece il desiderio dei ragazzi e soprattutto dei loro genitori di sapere a chi sarà affidato loro figlio per i successivi 4 anni".
Secondo il quarterback Michael Robinson finora non è stato un problema: "Ogni università ci dice che coach Paterno non sarà sempre a Penn State ma lui è una leggenda ed è un piacere avere la possibilità di allenati da lui. Inoltre parlando con lui si cresce molto anche come uomini e non solo giocatori".
Che succederebbe però se il programma avesse problemi nell'ottenere un record vincente? Dopo le stagioni del 2000 e del 2001 in cui il programma perse un totale di 14 partite su 20 Paterno ha sofferto molto nel recruiting perché iniziava a circolare qualche voce sul disimpegno dell'allenatore nei confronti della squadra di football.
Lo scorso anno Penn State ha fatto bene ma quest'anno il problema si ripropone perché Paterno deve rimpiazzare 4 giocatori scelti al primo round del draft: il tailback Larry Johnson, il wide receiver Bryant Johnson, il defensive tackle Jimmy Kennedy e il defensive end Michael Haynes. L'unica stella in attacco squadra è il quarterback Zack Mills che ha ancora qualche problema fisico al braccio che usa per lanciare.
I problemi per i Nittany Lions non sono limitati al campo di gioco. Il defensive end Anwar Phillips è stato prima accusato e poi assolto dall'accusa di violenza carnale ed altri reati gravi ed ha rischiato 20 anni di prigione. Paterno, criticato a lungo per aver schierato il giocatore nel Capital One Bowl nonostante fosse stato temporaneamente espulso dall'università , non ha ancora deciso se il giocatore potrà tornare in campo ora che è stato assolto.
EZ Smith, uno dei due veterani della linea offensiva, è stato fermato due volte dalla polizia del campus per aver bevuto alcolici nonostante la giovane età . Inoltre recentemente il procuratore distrettuale della Centre County ha deciso di non presentare nessuna accusa contro alcuni giocatori colpevoli di aver mandato in ospedale due elementi della squadra di lotta libera di Penn State. Il procuratore ha dichiarato che fosse stato per lui li avrebbe citati ma i due studenti all'ospedale si sono rifiutati di parlare dell'accaduto.
Intervistato a proposito Paterno ha detto che "il problema è che quello che i giocatori fanno viene ingrandito dai media. Comunque proprio il fatto di essere sempre osservati li ha resi delle persone migliori. A parte qualche caso particolare finora non ho avuto problemi nel controllare la squadra".
In alcune occasioni l'allenatore ha avuto più difficoltà a controllare sé stesso. Dopo le sconfitte ai tempi supplementari con Iowa e Michigan, Paterno si è lamentato duramente con gli arbitri, arrivando anche ad inseguirli negli spogliatoi per un confronto. Più tardi, in un comunicato emesso dall'università , Paterno si scusava con la NCAA per aver messo in dubbio l'integrità degli arbitri.
Durante una recente intervista l'allenatore ha dichiarato che "lamentarsi con gli arbitri non è nel mio stile. Sfortunatamente alcuni giornalisti hanno male interpretato la cosa ed hanno pensato che volessi mettere in dubbio la correttezza degli arbitri. Volevo solo fare qualcosa per i miei giocatori".
Proprio la difficoltà nel gestire sé stesso e i suoi giocatori viene addotta come motivazione per la richiesta di un suo allontanamento. L'attuale rettore di Penn State, Graham Spanier, ha però sempre respinto ogni critica rivolta all'allenatore. "Io credo che Joe non sia il nostro allenatore per aiutare la squadra di football ma è qui per cercare di fare qualcosa per l'università e per tutta la comunità . E questo mi rende il rettore più fortunato di tutto il mondo".