Big Ten preview

John Navarre, grande speranza dei Michigan Wolverines

Lo scorso anno i futuri campioni nazionali, gli Ohio State Buckeyes, non hanno sbagliato un colpo, trascinati dall'esplosività  di Maurice Clarett e dalla leadership di Craig Krenzel. Ohio State è riuscita a battere nella stessa stagione, per la prima volta dal 1993, Michigan, Penn State e Wisconsin. Se i Buckeyes ci riusciranno anche stavolta, nonostante tutte e tre le partite siano in trasferta, il titolo della Big Ten non dovrebbe sfuggir loro.

Alle loro spalle c'è un gruppo di programmi che cercherà  in tutti i modi di spodestarli. Michigan ha dichiarato di puntare al titolo nazionale e questa potrebbe essere la volta buona perché il quarterback John Navarre non è mai parso così in forma come quest'anno. Il record di Purdue (7-6) non è quello di un programma destinato al successo ma le sconfitte erano dovute più all'inesperienza che alla forza degli avversari.

Iowa, Penn State e Wisconsin cercheranno di insidiare Purdue per il terzo posto nella conference mentre per Illinois e Minnesota si prospetta una stagione di transizione a causa della perdita di parecchi titolari. Gli unici team che non sembrano in grado di avere un ruolo di primo piano sono Indiana, Michigan State e Northwestern.

Ecco le previsioni per quest'anno per le singole università .

Ohio State

Se non fosse scoppiata la grana Clarett i Buckeyes sarebbero i favoriti non solo per il titolo di conference ma anche per il titolo nazionale. Tutti si concentrano sulla difesa, principale fattore del successo dello scorso anno, ma molto dipenderà  dall'attacco che dovrà  evitare le pause che la passata stagione hanno rischiato di bloccare la corsa verso il titolo.

Il quarterback Craig Krenzel probabilmente non sarà  una stella della NFL perché le doti di passatore non sono eccelse ma coach Jim Tressell ha bisogno soprattutto di un leader per la squadra che raramente prende le decisioni sbagliate. Dal quel punto di vista nessuno, tranne forse l'ex quarterback di Miami Ken Dorsey, è migliore di Krenzel.

Una linea offensiva composta interamente da senior faciliterà  le corse di Lydell Ross e Maurice Hall che cercheranno, almeno per le prime 6 partite, di non far sentire l'assenza di Clarett. La guardia Adrien Clarke (152 chili) sarà  ancora una volta indispensabile per il successo dei Buckeyes.

In difesa Tressell non potrà  contare sul safety Mike Doss e sul linebacker Matt Wilhelm. I loro sostituti, soprattutto a causa di problemi fisici, non sono ancora riusciti ad inserirsi nel sistema del defensive coordinator Mark Dantonio. Se però due dei migliori defensive end della nazione (Simon Fraser Jr. e Will Smith) riusciranno a dominare come hanno fatto lo scorso anno i Buckeyes non dovrebbero risentire dei problemi dei linebacker e della secondaria, dove Chris Gamble troverà  più spazio dopo aver ridotto il suo ruolo in attacco.

Michigan

Una delle migliori linee offensive della nazione dovrà  lasciare al candidato per l'Heisman Navarre abbastanza tempo per sviluppare il suo gioco e dovrà  proteggere il tailback Chris Perry. Il tackle Tony Pape è già  segnato sui taccuini di tutti gli scout della NFL ed ha dichiarato di voler lasciare l'università  vincendo il titolo nazionale e prendersi così una rivincita sui rivali di sempre, Ohio State.

Navarre, senior al quinto anno, non è più il giocatore insicuro di 2 anni fa e da lui tutti si aspettano una stagione ancora migliore della scorsa (21 touchdown lanciati contro 7 intercetti). Per lui si parla anche di Heisman Trophy ed ora che Clarett non è più della partita, Navarre si presenta come uno dei favoriti.

Nella passata stagione la difesa non ha avuto difficoltà  a bloccare gli attacchi avversari, con l'unica eccezione dell'importantissima sfida con i Buckeyes. Durante l'offseason se ne sono andati parecchi giocatori importanti e, anche se i sostituti sembrano all'altezza, ci vorrà  parecchio tempo per sviluppare quella chimica di squadra che ha caratterizzato i Wolverines dello scorso anno.

Wisconsin

Dopo tanti anni passati a disegnare esclusivamente schemi di corsa, il coach Barry Alvarez potrà  finalmente chiamare anche giochi di lanci. Il quarterback Jim Sorgi ha a disposizione un ottimo gruppo di wide receiver in cui spiccano Jonathan Orr e Brandon Williams. Questo non vuol dire comunque che il tailback Anthony Davis non sarà  chiamato in causa meno degli scorsi anni (3021 yard negli ultimi 2 anni).

L'unica nota negativa della difesa dei Badgers è il cornerback Brett Bell che non è stato in grado di contribuire come lo staff tecnico si aspettava. La linea beneficerà  dell'anno di esperienza e non dovrebbe accusare i vuoti dello scorso anno.

Purdue

I Boilermakers di coach Joe Tiller hanno grandi speranze. Lo scorso anno attacco e difesa sono arrivati primi nella Big Ten in quasi tutte le statistiche. Un calendario molto difficile (Wisconsin, Michigan e Ohio State in trasferta) sembra l'unico ostacolo verso il settimo Bowl consecutivo.

Dopo la partenza di Charles Rogers, il wide receiver John Standeford è considerato il migliore nel suo ruolo in tutta la Big Ten. La linea offensiva presenta 3 nuove giocatori e sarà  determinante per la definitiva consacrazione del quarterback Kyle Orton Jr., specialmente se Orton riuscirà  a ripetere le prestazioni del Sun Bowl (283 yard e 2 touchdown lanciati).

In difesa ritornano 9 titolari fra cui il safety Stuart Schweigert, ritenuto un ottimo prospetto per la NFL. In una conference dominata dal gioco di corse la linea dei Boilermakers è riuscita a concedere soltanto 116 yard a partita. L'unica preoccupazione per Tiller è la mancanza di abili giocatori in panchina che potrebbe frenare le ambizioni di Purdue in caso di infortunio.

Iowa

Per gli Hawkeyes sarà  difficile ripetere la scorsa stagione (nessuna sconfitta nelle partite all'interno della Big Ten e titolo della conference insieme ad Ohio State). Il motivo principale è la partenza del quarterback Brian Banks, finalista all'Heisman e del tight end Dallas Clark, entrambi finiti nella NFL.

Altre defezioni importanti ci sono state nella linea offensiva ma sono rimasti un buon gruppo di wide receiver (su tutti il velocissimo Maurice Brown) e il tailback Fred Russell (1284 yard corse lo scorso anno). Nathan Chandler proverà  a prendere il posto di Banks e le prime impressioni dal camp primaverile sono state molto buone.

La difesa dovrebbe essere il vero punto di forza di Iowa. Soprattutto la linea ha attirato l'attenzione degli addetti ai lavori, guidata dall'end Howard Hodges. I linebacker e la secondaria hanno fatto vedere buone cose nel finale di stagione e lo staff tecnico si è dichiarato molto ottimista per quest'anno.

Penn State

Qualcuno pronostica per i Nittany Lions una stagione di altissimo livello ma per la squadra allenata dall'eterno Joe Paterno sarà  difficile sopperire all'assenza del running back Larry Johnson e del wide receiver Bryant Johnson. Penn State si concentrerà  soprattutto sui lanci di Zach Mills e Michael Robinson che dovrebbero dividersi gli snap per tutta l'anno.

Anche in difesa i Nittany Lions hanno perso elementi importanti. L'unico reparto competitivo è quello dei linebacker dove Gino Capone si confermerà  uno dei migliori giocatori della Big Ten. La secondaria soffrirà  molto se Yaacov Yisrael e Calvin Lowery non si riprenderanno dagli infortuni patiti lo scorso anno.

Illinois

Il programma dei Fighting Illini è in caduta libera e le aspettative per quest'anno non sono delle migliori. Il reparto dei wide receiver sarà  composto solo da giocatori inesperti ma per fortuna di Illinois la situazione nel ruolo di tailback e di quarterback non è così grave. Jon Beutjer è stato fra i migliori quarterback della conference e i running back Morris Virgil e Carey Davis garantiscono un buon numero di yard guadagnate con le corse.

Metà  difesa se n'è andata ma l'allenatore Ron Turner è riuscito a mettere su un buon gruppo, specialmente con linebacker e linea offensiva. Il reparto che desta più preoccupazioni è la secondaria che già  lo scorso anno ha concesso troppe yard agli avversari. Il safety Travis Williams non sembra abbastanza per coprire le mancanze dei cornerback Sharriff Gillon e Christian Morton.

Minnesota

Ogni anno, di questi tempi, si dice che il quarterback Asad Abdul-Khaliq è sul punto di esplodere e portare in alto i Gophers. Ormai lo stesso giocatore sembra aver perso le speranze dopo le prestazioni a dir poco opache contro le altre università  della conference. Stesso discorso per il tailback Terry Jackson che non appena vede le linee avversarie delle migliori squadre della Big Ten diventa un fantasma.

Se Minnesota vuole vincere può affidarsi solo alla difesa, e questo la dice lunga sull'efficienza dell'attacco. La passata stagione, sia contro i lanci che contro le corse, i difensori dei Gophers sono parsi in grossa difficoltà  ma l'anno di esperienza e il lavoro in palestra svolto da quasi tutti i giocatori dovrebbe migliorare le cose.

Northwestern

I Wildcats dovrebbero confermare i progressi mostrati la scorsa stagione. L'attacco può fare affidamento su una delle coppie di running back più esplosive della Big Ten: Jason Wright e Noah Herron. Verso fine stagione anche il quarterback Brett Basanez si è messo in evidenza dopo un pericoloso infortunio alla gamba che lo aveva limitato nelle corse.

La difesa è stata fra le peggiori nella conference ma un anno di esperienza potrebbe fare miracoli. Lo scorso anno i wildcats giocavano praticamente senza linea difensiva ma il tackle Colby Clark negli allenamenti precampionato ha fatto vedere di poter essere il leader che mancava alla squadra. Anche i linebacker e i cornerback sono alla ricerca di una stella ma considerando le sofferenze dello scorso anno è difficile pronosticare una stagione peggiore.

Michigan State

Gli Spartans non potranno più contare su Charles Rogers, seconda scelta assoluta nel draft NFL di quest'anno. In attacco non ci sono giocatori in grado di prendere il suo posto. L'unico quarterback con esperienza è il senior Jeff Smoker che è stato reintegrato dopo la sospensione dello scorso anno dovuta alla violazione delle regole universitarie per l'uso di sostanze stupefacenti.

In difesa le cose, se possibile, vanno ancora peggio. I giocatori sembrano aver sottovalutato il crollo del finale della scorsa stagione (42 o più punti concessi agli avversari). Solo la secondaria può contare su ottimi prospetti mentre gli altri reparti sono pieni di punti interrogativi. Michigan State non arriverà  ultima nella conference solo perché Indiana lo ha prenotato per i prossimi cinque anni.

Indiana

La scorsa stagione è stata disastrosa e quest'anno sono necessari dei miglioramenti altrimenti la panchina dell'allenatore Gerry DiNardo inizierà  a traballare pericolosamente. Di positivo c'è che il ritorno in attacco di 7 titolari inclusi i migliori wide receiver, Courtney Roby e Glenn Johnson, e la presenza del quarterback Matt LoVecchio che dopo un anno di stop è pronto a riscattare le delusioni maturate a Notre Dame.

In difesa invece le cose non potrebbero andare peggio. Non solo ha concesso più di 40 punti di media nelle gare di conference ma ha perso anche il migliore giocatore, John Kerr, che ha preferito trasferirsi ad Ohio State e perdere un anno di gioco a causa di incomprensioni insormontabili con gli allenatori.

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