Brock Berlin, il quarterback chiamato a raccogliere l'eredità di Ken Dorsey a Miami
Quando si parla di Big East non si può non pensare alle vicende di qualche mese fa che hanno coinvolto non solo la conference ma tutto il mondo NCAA: la decisione di Miami e Virginia Tech di abbandonare, a partire dalla prossima stagione, la Big East per andare a giocare nella Atlantic Coast Conference.
Per due mesi non si è parlato d'altro trascurando completamente il football giocato. "È un peccato che tutti si siano concentrati soltanto sui giochi politici dei commissioner perché non ci sono mai stati tanti giocatori di talento come quest'anno nella conference", ha dichiarato Larry Cooker, allenatore dei Miami Hurricanes.
Effettivamente tutti sono in attesa della decisione dei rettori delle università della conference che dovranno scegliere se restare nella Big East o abbandonarla per formare un'altra conference di solo football. Si parla di fine anno come data per l'annuncio ufficiale della decisione dei rettori ed è quindi chiaro che fino ad allora aleggerà sulla conference lo spettro della scomparsa della Big East dal panorama NCAA.
Chi lascerà da parte le polemiche si accorgerà che nella Big East ci sono ben tre università che hanno la possibilità di competere per il titolo nazionale. Oltre agli onnipresenti Hurricanes vanno considerati anche Virginia Tech, se riuscirà a non ripetere il crollo dello scorso finale di stagione (4 sconfitte in 5 partite), e la sorpresa dello scorso anno, Pittsburgh, se riuscirà a sfruttare gli incontri casalinghi con Miami e Virginia Tech.
Gli Hurricanes hanno perso molti elementi fondamentali per i successi dello scorso anno. Hanno lasciato l'università il quarterback Ken Dorsey, capace di ottenere un record di 38-2 nelle partite da titolare, il running back Willis McGahee, scelto al primo round nel draft, il miglior wide receiver (Andre Johnson, terza scelta assoluta lo scorso aprile) e quasi tutta la linea difensiva.
Fortunatamente Cooker può contare su un bacino di giocatori di altissimo livello (in pratica l'intera Florida più il meglio della nazione) e non ha avuto difficoltà a trovare i loro sostituti. Lo studente-atleta più atteso è sicuramente il quarterback Brock Berlin che non avrà la leadership di Dorsey (inimitabile in questo campo) ma può contare su un braccio più potente che permetterà a Miami di chiamare più lanci lunghi.
Berlin ha dalla sua anche l'anno di esperienza maturato all'università della Florida ai tempi di Steve Spurrier. Il quarterback perse la sfida per il posto di titolare con Rex Grossman, attuale quarterback dei Chicago Bears, e decise di trasferirsi a Miami. Dopo aver rispettato le regole NCAA che impongono ai giocatori che si trasferiscono di star fermi un anno, Berlin è pronto a giocarsi le sue chance: "Sono entusiasta di Miami. A volte mi chiedo perché sono stato così fortunato da aver la possibilità di giocare per Cooker".
Proprio Berlin è stato al centro di una mini polemica quando l'allenatore lo ha preferito a Derrick Crudup, quarterback afro-americano di Miami. La famiglia di quest'ultimo non ha preso bene la scelta e ha dichiarato che Cooker ha scelto Berlin solo perché l'ex giocatore di Florida è bianco e Crudup è nero. Tutto si è concluso con un chiarimento a quattr'occhi dopo il quale Crudup ha deto di aver compreso i motivi della scelta.
Per gli altri membri della conference non sarà facile battere un programma che ha giocato le ultime due finali per il titolo nazionale vincendone una e perdendo l'altra solo ai tempi supplementari. Le candidate più forti per contrastare gli Hurricanes sono Virginia Tech e Pittsburgh.
La prima ha le probabilità più alte di successo perché la difesa ritorna quasi intatta dallo scorso anno (9 su 11) e le prestazioni del running back Kevin Jones (871 yard corse nonostante non fosse titolare per la presenza di Lee Suggs) fanno ben sperare anche per quest'anno.
L'unica distrazione per il team guidato da Frank Beamer potrebbe essere la controversia fra Bryan Randall e Marcus Vick per il posto di quarterback titolare. Beamer ha detto che "non c'è nessuna controversia" e che "il titolare per quest'anno è Randall e non si discute anche se dovrà fare molto bene per evitare che Vick prenda il suo posto". Se a queste dichiarazioni ambigue aggiungiamo le pressioni dei tifosi per vedere in azione il fratello di Michael, si può capire a quale pressione è sottoposto, forse inutilmente, Randall.
Walt Harris, allenatore di Pittsburgh, non ha usato giri di parole per candidare la propria università : "La conference perderà due dei migliori team e tocca alle altre squadre raccoglierne l'eredità . Abbiamo solo tre anni ancora con un posto nei Bowl della BCS assicurato e la mia università farà di tutto per approfittarne. Già da questa stagione".
Harris ha riportato in alto dopo diversi anni di sofferenze l'università facendole vincere un Bowl per due stagioni consecutive. Alcuni giornalisti nei loro pronostici hanno addirittura paragonato questi Panthers con quelli che, nel 1982, vinsero il Sugar Bowl grazie a Dan Marino. Raramente dalle parti di Pittsburgh si è visto un team come quello plasmato da Harris, così fiducioso in sé stesso e convinto di poter sconfiggere chiunque.
Il quarterback che dovrà ripetere le gesta di Marino è Rod Rutherford, capace sia di correre che di implementare con successo l'attacco di tipo West Coast voluto dall'allenatore. Forse più del quarterback il vero giocatore da tenere d'occhio è il wide receiver Larry Fitzgerald, reduce dalla migliore stagione nella storia dei Panthers per quanto riguarda un freshman (1005 yard con 12 touchdown).
Dietro le tre università che lotteranno per il titolo di conference ci sono altri tre programmi in grado di produrre quegli upset così di moda nel football collegiale: Boston College, Syracuse e West Virginia.
Tom O'Brien nei suoi anni al Boston College ha ottenuto risultati importanti portando l'università a 4 Bowl (di cui 3 vinti) e facendo vincere al programma per la prima volta dal 1993 più di 8 partite. I suoi schemi di gioco prevedono una sola opzione: la corsa. Negli ultimi 5 anni gli Eagles hanno sempre avuto un giocatore che ha corso almeno 1000 yard.
Quest'anno le cose non dovrebbero cambiare anche perché il quarterback titolare sarà sicuramente un giocatore con poca esperienza. Il centro dell'attacco degli Eagles sarà quindi il running back Derrick Knight che nel 2002 ha corso per 1432 yard ed è stato coinvolto spesso anche nei rari giochi di lanci con 37 ricezioni.
Syracuse è sicuramente l'università messa peggio fra le 3 outsiders. Per la prima volta nei 13 anni in cui è allenatore degli Orangemen, il coach Paul Pasqualoni ha ottenuto un record negativo (4-8). Anche lui, come il suo collega del Boston College, insiste sulle corse coinvolgendo parecchio i running back Walter Reyes e Damien Rhodes (1700 yard e 24 touchdown in due).
I problemi maggiori sono nel ruolo di quarterback. R.J. Anderson non ha mai tenuto fede al soprannome di "nuovo McNabb" affibbiatogli dai giornalisti al momento dell'iscrizione al college. Dodici mesi fa ha perso il posto a vantaggio di Troy Nunes e con la partenza di quest'ultimo i giochi si sono riaperti. Anderson dovrebbe partire titolare ad inizio stagione anche se non gode della fiducia di tutto lo staff tecnico ma il sophomore Xzavier Gaines è in agguato.
West Virginia è il programma da cui tutti si aspettano una conferma delle ottime prestazioni dello scorso anno. Il team allenato da Rich Rodriguez è passata, in un solo anno, da un record di 3-8 ad uno di 9-4. Finalmente la squadra è riuscita ad inserirsi negli schemi dell'allenatore e sotto la guida del quarterback Rasheed Marshall (1660 yard lanciate e 666 yard corse) i Mountaineers sono riusciti anche a cogliere vittorie prestigiose contro Virginia Tech e Pittsburgh.
Chiudono la conference due programmi senza speranza, Temple e Rutgers. La prima da quando ha saputo di dover lasciare nel 2005 la Big East ha quasi rinunciato a giocare, scendendo in campo con sempre minore entusiasmo. Le prospettive sono così negative che quest'anno l'allenatore Bobby Wallace si augura di poter eguagliare i 4 successi ottenuti lo scorso anno.
Le cose per Temple non potrebbero andare peggio: i due migliori giocatori (il running back Tanardo Sharps e il defensive tackle Dan Klecko) se ne sono andati, il quarterback Mike McGann (22 intercetti lanciati) purtroppo è rimasto e il calendario prevede ben 8 partite contro avversari che la scorsa stagione hanno giocato un Bowl.
Le disgrazie di Temple danno qualche speranza addirittura ai Rutgers (1 vittoria e 11 sconfitte la scorsa stagione). Se il quarterback Ryan Hart riesce a restare sano nonostante una linea non proprio ineccepibile il sistema di gioco impostato dal nuovo offensive coordinator dovrebbe migliorare le cose in attacco.
I tifosi si augurano che la difesa riesca a ripetere le buone prestazioni offerte lo scorso anno in occasione delle partite più importanti. Il ritorno del cornerback Nate Jones unito all'attenzione che l'head coach Greg Schiano, ex defensive coordinator di Miami ai tempi di Butch Davis, ha sempre posto nella fase difensiva dovrebbero migliorare un reparto che lo scorso anno ha concesso in 10 partite su 12 almeno 30 punti agli avversari.