Basteranno i suoi grandissimi mezzi atletici a garantirgli un futuro nella Nba?
L'altro prodotto del Pau che si sta giocando con l'Asvel in questi giorni la finale su 3 gare (sì, 3 gare, il campionato francese è un po' indietro…) per il titolo francese.
Diaw-Riffiod (sull'origine del doppio cognome e se è giusto chiamarlo solo Diaw passiamo…) è nato il 16 aprile 1982 a Corbeilles ed è passato come tanti altri talenti francesi per l'INSEP, istituto nazionale per lo sport francese, perchè se da un punto di vista di struttura dei playoff la Francia non è il massimo, altra cosa è invece quando si parla di far crescere giovani talenti francesi…
Si è fatto notare dal mondo per la prima volta all'Adidas Summer Camp del 1999 in Germania, dove fu eletto MVP e vinse pure la gara delle schiacciate, perchè mica solo i due fratelli Pietrus sanno andar su nella fila dei “Elan Bearnais”, “gli orsi volanti ” traducendo liberamnte, nome non proprio entusiasmante della squadra di Pau.
Diaw è semplicemente un playmaker di 2 metri e 3 o se preferite una point forward, il ruolo in attacco non cambia: sono la visione di gioco e la capacità di dare la palla ai compagni nei tempi e nei modi giusti le doti principali di questo ragazzo che in campo sembra tanto timido quanto esuberante sembra il suo compagno di reparto Pietrus…
Nonostante sia piuttosto fragile a rimbalzo i suoi centimetri li fa sentire tutti (5 rimbalzi di media in eurolega) e in difesa può ruotare su tutti gli esterni, soffre i play rapidi, ma nemmeno troppo perchè le sue leve unite con la sua velocità di piedi lo rendono un difensore sulla palla più che discreto.
La sua miglior partita in Europa è stata quella contro la Fortitudo: 13 punti, 9 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi, praticamente una prestazione totale… Anche nelle semifinali in patria contro il Gravelines non se l'è cavata male, in gara 1 ha fatto segnare una valutazione di 21 in nemmeno 30' con 9 punti a referto, ovvero segnare per il ragazzo non è la priorità …
In prospettiva NBA i dubbi sono parecchi, innanzitutto non è un tiratore naturale dalla lunga distanza, non sembra abbastanza solido per reggere l'impatto fisico di un 3 NBA e nell'unica occasione in cui l'ho visto dal vivo mi è sembrato abbastanza soft, anche se i numeri a rimbalzo dimostrerebbero il contrario.
Però ha gli istinti di un play, è sopra i due metri e ha talento in tanti aspetti del gioco, difficile per un allenatore non restarne affascinato, forse più facile per alcuni gm: vedremo in quanti riusciranno a passarlo…