Memorizzate velocemente questo viso… magari tra un pò avrete un suo poster in camera…
Su LeBron James oramai sappiamo tutto o quasi. Sono due anni che il nome di questo liceale dell’Ohio rimbalza sulle pagine delle riviste di tutti gli States ed ora, finalmente, potremo veramente toccare con mano di che pasta è fatto l’oggetto dei desideri di molti.
Siamo al cospetto di una big-guard da NBA, 202 cm per 112 Kg di peso distribuiti su di un fisico compatto, ma al contempo, atletico come pochi che a tanti ricorda il primo Magic Johnson.
Inutile dire che al liceo, la St. Vincent – St. Mary HS di Akron, il ragazzo ha praticamente “scherzato” con gli avversari chiudendo l’annata a 30.1 punti, 9.7 rimbalzi, 4.9 assist e quasi 3 palle rubate di media. Quello che però ha lasciato il segno è stato il talento cristallino ed innato che James ha sprigionato, dando la sensazione di un qualcosa di unico, irripetibile, e che potrebbe lasciare il segno nella storia di questo gioco.
Siccome le parole sono belle, ma i fatti sono ancora meglio, è arrivato però il momento di “vivisezionare” ancora di più le caratteristiche del giocatore.
Dicevamo del fisico, possente, ma al contempo atletico ed elastico e che gli consentirà di non subire troppo i contatti anche nella NBA sia quando sfiderà le difese in penetrazione, sia quando deciderà di entrare per giocare in area.
La struttura è molto ben delineata per un diciottenne, le gambe appaiono potenti, il busto ben modellato e le braccia (ha un apertura alare di un 2.10) forti; a ciò aggiungete una velocità di piedi eccezionale ed un atletismo debordante e capirete bene perché in molti lo ritengono già un atleta NBA fatto e finito.
In attacco è un realizzatore nato, saltatore da paura (anche come verticalista) che ha nella schiacciata il proprio marchio di fabbrica, sa mettere palla a terra e battere l’avversario in palleggio (occhio alle sue finte), appare meno efficace in uscita dai blocchi quando parte con poco spazio.
Il tiro è già discreto, ma necessità di alcune limature specie in sospensione, mentre da tre (e dalla media) sembra già abbastanza solido, ma da verificare sulle distanze pro. Altra dote da non sottovalutare è la capacità di giocare in post dove spesso gli avversari, più bassi, risentono del suo strapotere fisico ed atletico.
Ama decisamente attaccare fronte a canestro avendo la palla in mano per scegliere la situazione più congeniale, ovvio però che, se al liceo “predicava nel vuoto”, nella Lega dovrà adattarsi ad una manovra corale e ad attenzioni “particolari” da parte dei difensori più smaliziati.
Se in attacco LeBron pare già ok, al capitolo trattamento di palla non è che siamo poi tanto distanti. Ball handling degno di un piccolo, capacità di maneggiare la sfera degna di un play, visione di gioco innaturale per la statura (è parso ben messo per giocar in regia) e grande propensione ad organizzare la manovra (ed avere la palla più in mano possibile). Ovvio che tutto ciò gli sarà utilissimo per emergere, ma non dovrà “scordarsi” di non eccedere nei preziosismi.
A rimbalzo il ragazzo promette bene, finora ha ammassato numeri importanti senza faticare, ma ha mostrato istinto, doti fisiche notevoli ed un buon fiuto per la palla, tutte cose che per una big-guard (ma anche small-forward) possono risultare decisive. Dovrà però imparare i tempi del “gesto”, non snaturare le sue doti di grandissimo contropiedista e tenere la posizione assegnatagli.
In difesa siamo ad un rebus: troppo basso il livello di gioco per dare giudizi, le doti ci sarebbero e come, intelligenza, velocità di piedi e di mani, capacità di lavorare sulle linee di passaggio e di “buttare” il “corpaccione” sull’uomo, va però analizzata la voglia, le doti tecniche e l’impatto in una Lega fisica, e spesso durissima coi giovani, come la NBA.
Detto tutto ciò quel che viene fuori è un quadro molto positivo, LeBron James appare fatto e finito per giocare tra i Pro ed incidere da subito, però rimangono tante incognite a partire dalla giovane età , dal comportamento, dall’adattamento alle regole NBA, dai rimi frenetici e dalle mille attenzioni (che spesso saranno “morbose”) e pressioni a cui sarà sottoposto.
A vederlo pare un ragazzo posato (con le fisse di tutti i giovani è ovvio), maturo per l’età ed abbastanza scafato da capire cosa si può e cosa non si può fare, ovvio che alla fine qualche atteggiamento da “piccola star” lo pagherà , ci saranno giornate in cui uscirà dal parquet distrutto e demoralizzato, alcune cose non gli usciranno naturali come spererebbe, ma se sa saprà lavorare il futuro è dalla sua parte.
Ultima annotazione che mi piace sottolineare è che sul ragazzo si è detto tanto, sono stati espressi dubbi ed incertezze, ma nessuno, e sottolineo nessuno, ha mai messo in dubbio il reale valore di LeBron, e questo non è poco per un giocatore così giovane.