La gioia di Broxton dopo l'ultimo out è incontenibile
Finisce con uno sweep la serie tra Dodgers e Cubs, sweep che nessuno poteva pronosticare alla vigilia.
I Cubs, favoriti d'obbligo, mancano come lo scorso anno l'appuntamento decisivo e lo fanno quasi alla stessa maniera: il loro attacco esplosivo si riduce al solo, ammirevole Lee che si prodiga inutilmente colpendo quasi tutto quello che gli passa vicino.
Mancano all'appello soprattutto Soriano e Aramis Ramirez, le altre principali bocche da fuoco dei Cubs ed ai Dodgers stavolta è bastato appoggiarsi ai lanciatori per far bastare un paio di acuti offensivi che hanno fruttato 3 punti per portare a casa le NLDS.
Sicuramente la pressione che gravava sui ragazzi di Piniella ha avuto un suo peso (vedi gli errori di gara 2) nella altrimenti inspiegabile trasformazione che vede una squadra completa e fortissima in tutti i reparti venire sistematicamente spazzata via da avversari inferiori sulla carta.
E tutto questo per due anni di fila.
Per i Dodgers invece è stata l'apoteosi.
La prima serie di playoff vinta dal 1988, anno delle ultime WS.
E' stata una serie in cui Torre ha visto Furcal, Martin e Manny Ramirez (1-2-3 del lineup) battere 13 valide e segnare 11 punti, spalleggiati da un Loney che ha messo le valide decisive nei momenti in cui servivano di più.
Queste prestazioni hanno permesso di far passare quasi inosservate le assenze ingiustificate di Kemp ed Ethier, discretamente freddini al piatto.
Inoltre Lowe, Billingsley e Kuroda hanno tenuto i Cubs a 6 punti in tre partite, assistiti da un bullpen (principalmente da Wade e Broxton) efficace e di cui non è stato necessario neanche testare la profondità .
Una bella garanzia per il futuro prossimo, vista l'importanza del pitching nelle serie di playoff.
Molto si discuterà adesso su quanto di quello visto è stato merito dei Dodgers oppure quanto siano stati i Cubs a non giocare come sanno ma indubbiamente i Dodgers hanno meritato il passaggio del turno mentre Piniella (esteso il suo contratto per altri due anni) dovrà interrogarsi sui perchè i suoi ragazzi crollano sistematicamente nel momento più importante della stagione.
Ed ora la cronaca.
Gara 3
La gara offre immediatamente emozioni quando, nel primo inning, i Dodgers muovono il punteggio: Harden mette out Furcal ma poi subisce il doppio di Martin ed un singolo di Manny Ramirez.
Il fenomeno di Chicago mette K Ethier ma Loney lo castiga con un doppio che porta a casa due punti, portando in dote a Kuroda un vantaggio precoce.
Il giapponese è in ottima serata e ottiene valanghe di groundouts (saranno 13 alla fine); pur concedendo 6 valide, Kuroda riesce a tenere i Cubs lontano da casa base per più di sei innings.
Nel frattempo, i Dodgers nel quinto approfittano di una base ball concessa a Furcal da Harden; un doppio di Martin porta il velocissimo SS dei Dodgers a casa base per il 3-0 e causa la prematura uscita di Harden dal match.
Poco male per i Cubs perchè i rilievi (Marshall, Marmol e Cotts) tengono agevolmente botta sino alla fine, impedendo ai Dodgers di segnare altri punti e dando la possibilità all'attacco di recuperare il match.
Nel settimo, con un out a referto, Kuroda si vede battere due singoli in fila da Theriot e da Fukudome; entra allora Wade che, nonostante un wild pitch, mette out Soriano e Fontenot chiudendo la ripresa.
Wade apre poi l'ottavo subendo il leadoff double dello scatenato Lee; il giovane rilievo reagisce mettendo K Aramis Ramirez ed eliminando Soto ma il pinch hitter Ward mette il singolo che porta a casa il 3-1.
Con il punto del pari al piatto, entra Broxton e mette la parola fine alla serie a suon di fastball che rasentano i 100 mph: prima folgora De Rosa per chiudere l'ottavo, poi nel nono tocca a Theriot (K), Fukudome (groundout) ed infine a Soriano che va K in soli 3 lanci nel tripudio della folla del Dodgers Stadium.
Per i Dodgers il sogno continua, per i Cubs non resta che il rimpianto di non esprimersi mai ai playoff allo stesso livello raggiunto durante la regular season.