Banks è reduce da una grande stagione, qualcuno lo sceglierà sicuramente…
Fra i tanti giocatori in procinto di essere scelti al prossimo draft Marcus Banks è sicuramente uno dei più interessanti. Nato a Las Vegas il 19 Novembre 1981 è un playmaker alto 6-0 dal peso di 200 libbre. Ha frequentato la “Cimarron Memorial High School” dove ha vinto il titolo statale nel suo anno da senior, venendo votato nel primo quintetto statale e della conference nonchè MVP dell’ “Holiday Prep Classic”.
Finita l’high school voleva andare a giocare in uno dei tanti college di “Division I” che gli offrivano una borsa di studio ma a causa dei suoi pessimi voti scolastici si è dovuto accontentare di uno Junior College, più precisamente del Dixie College di St. George (Utah).
Nei due anni trascorsi nello Utah ha giocato molto bene, soprattutto nell’ anno da sophomore dove il suo team ha concluso la stagione con il bilancio di 36-2 ( al terzo posto del torneo nazionale per Junior College). In quell’anno fu MVP della sua conference (17 punti, 5.5 rimbalzi e 4 assists a partita) fu primo quintetto “NJCAA All-American”, vinse il “Bud Obee award”, che ogni anno è dato al miglior “piccolo” fra i giocatori di Junior College ma soprattutto rappresento gli USA al “COPABA 2001” (Confederation of Pan American Basketball Associations) giocato nell’ agosto 2001 a Neuquen in Argentina.
Al termine del biennio obbligatorio va a giocare per uno dei college della sua città ovvero UNVL. Nella scorsa stagione fu votato miglior difensore e nel secondo quintetto della “Mountain West Conference”, durante la stagione ha tenuto le medie di 15.8 punti, 3.3 rimbalzi, 3.0 assists and 2.2 recuperi a gara.
Quest’anno invece è stato per lui l’anno della consacrazione: 3.21 rimbalzi, 5.55 assists (con pochissimi turnovers) e 20.38 punti guidando spesso i suoi compagni alla vittoria. Purtroppo nonostante le tante vittorie i “Runnin Rebels” non sono riusciti a qualificarsi per la March Madness ma sono stati invitati al NIT dove sono stati eliminati al primo turno da Hawaii. In quest’ultima partita che sancisce la fine della sua carriera collegiale Marcus ha fatto aumentare i dubbi che gli scouts NBA avevano su di lui: ha difeso in modo superbo, acchiappato 7 rimbalzi (che per la sua altezza non sono pochi) e segnato ben 22 punti con 9-15 al tiro ma ha smazzato un solo assist con ben 7 turnovers che hanno costretto UNLV alla resa.
I suoi limiti in ottica NBA sono l’altezza (troverà spesso avversari più alti in grado di sovrastarlo fisicamente) e il tiro dal perimetro (però con il lavoro lo si può migliorare sensibilmente), i suoi pregi sono evidenti però anche ai suoi detrattori: è bravissimo in difesa dove sfrutta il suo fisico forte e la sua tecnica (ha mani veloci ed ottimi movimenti laterali), è dotato un eccezionale capacità di prendere rimbalzi paragonata all’altezza, palleggia in modo ottimale, vede il gioco benissimo ed è in grado di concludere le penetrazioni senza farsi spaventare dai lunghi avversari, sia tirando (sia in acrobazia sia in arresto e tiro) sia con uno scarico preciso al compagno libero, ma soprattutto è un leader, dote che tutti i playmakers dovrebbero avere ma spesso non hanno.
A giugno verrà scelto probabilmente a cavallo fra il primo e secondo giro (ma non è escluso che con la conclusione del torneo NCAA scenda più in basso), dal momento che gli scouts NBA l’hanno visto raramente giocare contro avversarie di buon livello (non ha mai partecipato ad una “March Madness”) però data la carenza di playmakers puri (a parte Ford, che comunque verrà scelto in alto, c’è il nulla) troverà sicuramente un estimatore che sarà disposto a rischiare una delle proprie “fiches” per lui.