Gran serata per Mouton, autore di 27 punti
Spettacolo assolutamente garantito nelle semifinali del South bracket, dove Texas e Michigan State hanno dovuto spendere anche l'ultima goccia di sudore per riuscire ad ottenere l'ingresso nelle Elite Eight del torneo Ncaa.
(1)Texas-(5)Connecticut 82-78
Di fronte a migliaia di fans arrivati a San Antonio dalla vicina Austin, i Longhorns hanno centrato l'accesso alla finale del loro Regional dopo una vera battaglia, che ha visto di Huskies cadere con onore. Texas è sempre stata davanti, fino alla metà del secondo tempo, quando la quota falli del neo Naismith player of the year TJ Ford ha raggiunto quota quattro, costringendo Rick Barnes a toglierlo. Pian piano, grazie anche al risveglio di un Ben Gordon non nella sua migliore serata, Uconn è rientrata in partita fino al sorpasso.
A questo punto Barnes ha rimesso in campo TJ Ford, il quale ha dato una scrollata sia a livello mentale che a livello tattico, illuminando le giocate decisive dei suoi compagni, da vero leader qual è. Decisiva nel computo finale sicuramente la grande mole e percentuale di tiri liberi messi a segno (29/36 per un sonante 86% complessivo), che han permesso ai Longhorns di sopravvivere in una serata tutt'altro che esaltante al tiro (sotto il 35%). Eroe della serata senza dubbio Brandon Mouton, autore di un career high che parla di 27 punti con 4/7 da tre punti.
A nulla quindi è servita la monumentale prova di Emeka Okafor, autore di 21 punti, 17 rimbalzi e 6 stoppate. Come anticipato, sottotono Gordon con il suo 6/15 dal campo. Stagione finita per gli Huskies quindi che potranno lottare per il titolo l'anno prossimo, a patto che Okafor e Gordon resistano al richiamo del dollaro, questione non facile da dedurre, soprattutto visto quanto il torneo ha fatto salire le quotazioni di Emeka.
A TJ Ford il Naismith player of the year
E' proprio TJ Ford, il piccolo grande condottiero dei Longhorns ad aggiudicarsi il 2003 Naismith male Player of the Year. Succede a Jason Williams, attuale playmaker dei Bulls che l'anno scorso vinse la concorrenza di Juan Dixon e Drew Gooden. Le sue prime parole sono un ringraziamento ai suoi compagni: "I miei compagni, e tutti quelli del nostro team, devono dividere con me questo premio, perché senza il loro aiuto tutto ciò non sarebbe mai stato possibile; mi onora molto aver ricevuto il premio, soprattutto guardando i nomi che lo hanno vinto in passato". Nomi come Jabbar, Bill Walton (3 volte), Larry Bird, Pete Maravich, Patrick Ewing, David Robinson, Tim Duncan e tantissimi altri ancora, che si sono divisi il titolo nei 35 anni di storia del trofeo.
Ford è il primo giocatore del programma cestistico maschile di Texas ad essersi aggiudicato questo trofeo. Un bel riconoscimento per il play tascabile di coach Barnes, che si può tranquillamente definire come il miglior giocatore pound per pound di questo college basket. Pugilistico, ma rende l'idea.
(6)Maryland-(7)Michigan State 58-60
Altra grande impresa per coach Tom Izzo e i suoi Spartans, che affievoliscono in maniera ormai irreversibile ogni residua volontà di conferma del titolo da parte dei Terrapins: "Fa male - ammette Drew Nicholas - era la mia ultima stagione, potevo renderla davvero speciale, sono convinto che avevamo le possibilità per tornare alle Final Four". Sulla stessa linea d'onda è invece uno che a Maryland dovrebbe rimanerci ancora per un pezzo, ossia coach Gary Williams: "Fa davvero male perdere così, ma anche in una sera triste vedo che abbiamo giocato dando tutto, usciamo senza rimpianti". Se la tripla della disperazione di Steve Blake fosse entrata, ora probabilmente saremmo qui a fare altri discorsi, ma del resto il bonus l'aveva già sprecato Nicholas contro UNC Wilmington, nel drammatico finale dell'opener.
La gara, scorsa eternamente punto a punto, è stata decisa da due canestri nell'ultimo minuto del freshman Paul Davis, Mr. Basketball dello stato del Michigan l'anno scorso, che ha fatto letteralmente esplodere l'esultanza dei suoi compagni e dei suoi tifosi, dei quali erano presenti i celebri ex Spartans Magic Johnson, Steve Smith, Kevin Willis e l'ex coach Jud Heathcoate, accorso all'Alamodome per tifare insieme ai suoi ex allievi.
Michigan State è quindi il seed più basso a ballare ancora nella Big Dance, e dovrà vedersela con TJ Ford e la compagnia texana che godrà ancora una volta del fattore ambientale reso favorevole dalla vicinanza dal proprio campus. L'arma degli Spartans sarà la difesa supermotivata dal maestro Izzo, in grado di tenere Florida e 46 e Maryland a 58 punti. Gli Spartans oltretutto hanno confidenza con questi livelli, infatti si tratta del terzo Regional conseguito negli ultimi 4 anni.