Darko, dall'alto dei suoi '7 piedi' veri…
E' lui il miglior international del draft, lo si sapeva a inizio stagione quando i viaggi per vedere il Hermofram Vrsac non erano un rito comune a tutti i gm NBA, lo si sa a maggior ragione adesso che ha già cominciato a fare qualche provino qua e là negli States…
Darko Milicic è nato il 20 giugno 1985 a Novi Sad, allora Yugoslavia, cittadina nel nord est della Serbia lungo il Danubio. Suo padre Milorad faceva parte della polizia e fino alla guerra la famiglia di Darko era una come tante… Poi arrivò la guerra e la famiglia restò una delle tante, ovvero il padre chiamato al fronte e la madre costretta a vendere l'auto per comprare una mucca e avere così ogni giorno il latte per i suoi 2 figli.
Nel '99 la Hermofarm, la squadra di Vrsac, una cittadina che dista una settantina di chilometri da Novi Sad, si accorge di quel ragazzo che giochicchia allo Sports World di Novi Sad e gli propone un contratto, un po' di soldi, vitto e alloggio. Darko accetta, qualche soldo in più per la famiglia faceva comodo e e l'Hermofarm gli dava la possibilità di inseguire il sogno di diventare come Divac o Peja o Bodiroga…
L'impatto con la vita da professionista non fu dei più facili, ma Darko si abituò presto a giocare con gente che aveva il doppio della sua età , a vivere in un appartamento che non era un granchè e pure a continuare a giocare ignorando tutto il resto, compresi i bombardamenti della NATO: “Non voglio spendere molto tempo a pensare a cose che non siano il basket, ho un lavoro da svolgere”.
La crescita di Milicic è continuata anno dopo anno fino all'esplosione dell'inizio di questa stagione, a un certo punto dell'anno viaggiava a 14 punti e 7 rimbalzi in poco più di 20' a sera, cifre che sono calate andando avanti nella stagione ma che sono state sufficienti per mettere Vrsac tra le tappe obbligate di chi aveva solo un possibilità di avere una pallina in lotteria…
Milicic è un 7 piedi (213 centimetri secondo le misurazioni europee), braccia lunghe e buona velocità di piedi in tutte le direzioni, anche se non è ancora prontissimo a muoversi lateralmente in difesa, almeno questa è stata l'impressione dopo averlo visto subire abbastanza Krstic in una partita contro il Partizan
Fisicamente mostra di più dei suoi 18 anni, qualcuna delle 6 ore di allenamento al giorno le avrà passate sicuramente in sala pesi, ma ci sono ancora margini su cui possono lavorare i preparatori NBA.
Tecnicamente ha mostrato progressi continui, il suo tiro da fuori mancino ha impressionato, a quel che si dice, nei provini a porte chiuse, mentre in partita ha tirato poco da fuori (solo 5 triple tentate, con un canestro, nella stagione regolare), lavorando di più dal post basso, dove se la cava abbastanza bene e dove non sembra aver paura del contatto fisico: qualche movimento di potenza c'è e questo è un bel segnale soprattutto dal punto di vista dell'attitudine al gioco NBA.
Nei minuti in cui grazie alla televisione serba, lo si è visto all'opera, è sembrato essere limitato nell'uso dell'altra mano e a volte prevedibile dal momento che cercava sempre la sua mano forte, difetti che possono preoccupare per un giocatore già maturo tecnicamente, mentre per uno che deve ancora compiere 18 anni solo un segnale che c'è da lavorare e ci mancherebbe…
Resta il fatto che la prima impressione che si ha quando lo si vede muovere per il campo è che the game gli riesca proprio facile e questa è una dote che non s'insegna, come il suo fisico e la propensione innata che ha per andare a stoppare senza farsi fischiare fallo.
Molti lo paragonano a Nowitzki, per quel che conta l'impressione di chi lo visto giocare un paio di volte, sembra un giocatore con meno tiro da fuori e rapidità di esecuzione, ma con più potenza fisica e, forse, più presenza difensiva. Non è un caso che il suo modello sia Kevin Garnett, non solo come giocatore ma per la “fame” che questo ragazzo sembra mostrare: quel contratto a 7 zeri era il suo obiettivo e sembra proprio che stia per raggiungerlo…