'The Kaman Island' attacca il canestro: aggressivo e deciso, ma anche tecnico ed intelligente…
Uno dei migliori lunghi di questo Draft, senza dubbio il miglior centro.
Kaman è un 7 piedi di 260 libbre, ha giocato tre stagioni a Central Michigan, college della Mid-American Conference, una Conference di medio livello NCAA, migliorando anno dopo anno, sino a diventare un vero e proprio fattore nell’ultima stagione, dove ha chiuso con 22,7 punti di media, 12,3 rimbalzi, 3,3 stoppate, uno scintillante 63,2% dal campo ed il 75% ai liberi.
Numeri che hanno condotto i Chippewas a chiudere con 24 vittorie e 6 sconfitte (contro le sole 9 doppie W della stagione precedente) e a partecipare al torneo NCAA per la prima volta dopo 16 anni, quarta partecipazione in assoluto nella storia di Central Michigan. E’ stato premiato come giocatore dell’anno per la Mid-American, vincendo anche il premio come difensore dell’anno e ricevendo una nomination per i quintetti All America NCAA.
Da piccolo gli fu diagnostica una particolare forma di iperattività che lo costrinse a prendere parecchie medicine : “Ero totalmente fuori controllo, i miei genitori non sapevano come fare con me, erano realmente preoccupati. Così ho iniziato a prendere delle medicine, ma qualche anno dopo decisi di non prenderne più perché mi sentivo troppo stanco e non riuscivo a rendere al 100% quando giocavo.”
Entrato all’high school con il ruolo di guardia, Kaman iniziò a crescere anno dopo anno in altezza, passando dal metro e novanta del primo anno ai due metri e sette centimetri nel suo anno da junior, quando CMU lo vide la prima volta, decidendo di puntare forte sul ragazzo, che piano piano veniva notato anche da altre università , ma Chris prima del suo anno da senior diede la parola a coach Jay Smith e si ritrovò ad essere un Chippewas.
“The Kaman Island” (il suo nick) dopo due buone stagioni è letteralmente esploso in questa terza annata, entrando nel radar degli scout NBA: la partenza di David Webber (il fratellino di Chris) gli ha dato più spazio in attacco e il grande lavoro svolto in palestra per potenziare la struttura muscolare hanno fatto salire le sue quotazioni gara dopo gara, nonostante la vetrina della Mid-American non sia certo di primissimo piano.
Proprio il fatto di giocare in una Conference non certo paragonabile alla Big 12 o alla Big East ha sollevato qualche dubbio sull’effettivo valore del ragazzo, ma guidare il Paese in doppie doppie (25 in stagione), segnare per 6 volte oltre 30 punti (con un massimo di 43), giocare in trasferta contro Ball State sapendo che sugli spalti una dozzina di scout NBA ti sta analizzando, e chiudere con 39 punti (14 su 19 dal campo) e 22 rimbalzi, il tutto in 24 minuti (!!!) non può essere certo dovuto ad un caso, avversari o meno……..
Aggiungiamoci le 15 vittorie in più rispetto alla stagione precedente, la partecipazione dopo anni al torneo NCAA, torneo dove chiudi con 18,5 punti, 8 rimbalzi ed il 51% dal campo contro avversari come Creighton e Duke, ed allora capiamo come Kaman sia un giocatore vero, un giocatore destinato ad una solida carriera NBA.
Kaman è un giocatore molto tecnico, sa produrre punti dal post basso con diversi movimenti spalle a canestro, capisce il gioco e sa leggere più che discretamente i raddoppi. E’ aggressivo, usa i gomiti con furbizia sia in attacco che in difesa, dove è un eccellente rimbalzista ed un buonissimo stoppatore, grazie al tempismo ed alla mobilità non comune per un 7 piedi: “non voglio che la gente mi paragoni a Greg Ostertag, Bryant Reeves or Todd MacCulloch, loro sono ottimi giocatori ma non si sanno muovere, io mi muovo molto bene”.
La velocità e la mobilità laterali, oltre agli ottimi movimenti in post ed al buonissimo trattamento di palla, ne fanno un giocatore interessantissimo, dovrà mettere su qualche kilo per resistere alle battaglie nelle aree NBA e per riuscire ad essere più aggressivo quando si tratterà di prendere posizione in post basso, problema che al college non è mai esistito grazie alla stazza quasi sempre inferiore degli avversari.
“Ho allenato 13 giocatori che sono andati nell’NBA,e nella mia mente non esistono dubbi sull’ottimo futuro che avrà Chris tra i professionisti” sono le parole del suo coach Jay Smith, ma se le sue possono essere considerate dichiarazioni un po’ di parte, sicuramente non lo sono quelle di un certo Kareem Abdul-Jabbar: “Chris Kaman sarà un grande professionista, ha grande talento e fa piacere vedere un altro big man che gioca con stile”.
E se lo dice lui…