Piccolo assaggio del grande atletismo di Wade… i canestri NBA sono avvertiti…
La stagione appena conclusa ha dato la possibilità a Dwyane Wade di arrivare dove voleva: al draft NBA.
Il leader di Marquette ha giocato una stagione “monstre” a 21.5 punti, 6.3 carambole e 4.4 assist che, grazie alle splendide prove offerte al Torneo NCAA ed all’apparizione alle Final Four, gli ha permesso di segnalarsi come uno dei più interessanti giocatori del panorama collegiale.
Guardia classica, 192 cm per 95 Kg, ha deciso, terminata la terza stagione coi Golden Eagles, di dichiararsi con un anno di anticipo e sono in molti a pensare che il ragazzo abbia tutte le chance di far bene anche al piano di sopra.
Eccellente atleta, dotato di un fisico possente, ma al contempo estremamente dinamico grazie a gambe esplosive e ottimo controllo del corpo, il ragazzo nativo di Oak Lawn è però considerato da alcuni un po’ troppo basso per poter mutuare nella Lega il suo strapotere sugli avversari. Difficilmente sarà in grado di attaccare il canestro in post e questo lo costringerà ad affidarsi di più al tiro.
Già , che il ragazzo sia un eccellente attaccante ci sono pochi dubbi, ma deve migliorare il fondamentale del tiro in particolare da tre. Si tratta infatti di un buonissimo penetratore, di quelli capaci di cambiare mano in aria e di “veleggiare” deciso verso il canestro senza risentire di botte o contatti, quando mette palla a terra è insidioso con ambo le mani, ma dovrà imparare la nobile arte dell’arresto e tiro che spesso nella NBA fa la differenza.
Dicevamo del tiro, la meccanica non è troppo fluida, ma la sensazione è che Wade possa affinarlo molto anche perché, nella NCAA, sembrava spesso “rinunciare” solo perché era più facile sfruttare gli spazi in entrata. Dalla lunga distanza ha mostrato di non essere uno specialista, ma quando era necessario non si è mai tirato indietro (con percentuali sul 35%).
Ottimo nel controllo della palla, dotato di palleggio sicuro e capace di gestire i ritmi del gioco per alcuni tratti, deve però applicarsi meglio nella visione del gioco e passare di più e con maggiore convinzione la palla (visto che avrà altri compagni).
Malgrado l’altezza Dwyane è buonissimo rimbalzista, capace di dare una mano ai lunghi specialmente su azione offensiva, mentre in difesa predilige ovviamente sprintare sulle linee laterali e partire in transizione.
In difesa è attento sull’uomo ed in grado di applicarsi per la squadra, preferisce però lavorare sulle linee di passaggio e questo potrebbe creargli non pochi problemi se non avrà adeguata copertura.
Le doti migliori del ragazzo rimangono comunque la grande leadership, la versatilità , la voglia di migliorarsi e di lavorare sempre e comunque che, unite all’indubbio talento, ne fanno una signora guardia in ottica pro. Da migliorare invece il tiro, la selezione delle conclusioni (cruciale nella NBA) e la visione di gioco.
In definitiva siamo al cospetto di un signor giocatore, uno che potrebbe fa gola per la grande facilità realizzativa, l’energia ed il cuore che butta in campo, molte però delle sue fortune dipenderanno dalla capacità di adattamento ai ritmi NBA ed alla puntualità con cui entrerà il piazzato.