Chi sa se saprà essere pericoloso pure nella NBA malgrado manchi di cm e peso…
Troy Bell ha chiuso il suo quadriennio universitario a Boston College giocando forse la sua migliore stagione con la maglia degli Eagles.
Il ragazzo di Minneapolis, con 25 punti, 4.4 assist e 4.1 carambole in 35 minuti di impiego, ha dimostrato a molti di essere un elemento da tenere d'occhio nel proseguio della sua carriera.
Resta solo da capire come e dove potrà proseguire l'avventura il ragazzo!
Infatti il talento ed i numeri ne farebbero uno da NBA, peccato che la statura (siamo sui 182 cm per 82 Kg scarsi) ed i dubbi sul suo reale ruolo (siamo a cavallo tra la regia e lo spot di guardia tiratrice) alimentano alcune perplessità tra gli addetti ai lavori.
Anche al college è sembrato spesso in bilico tra le due anime del gioco, anche se coach Skinner ne ha fatto il proprio regista titolare nonché il primo terminale offensivo! Come play manca di velocità , visione di gioco e passaggio, come guardia difetta in centimetri, chili, tiro e difesa.
Siamo insomma al cospetto della classica combo-guard, un giocatore che unisce buone doti nei due ruoli, ma a cui sembra mancare quel qualcosa per poter eccellere (in una delle due posizioni) anche nella NBA.
Bell è un signor attaccante, più realizzatore che tiratore, capace di battere le difese altrui anche schierate in virtù della grande intelligenza; rapido in penetrazione è in grado di arrivare fino in fondo grazie al fisico roccioso o semplicemente arrestarsi per un comodo tiro.
Anche in questo fondamentale Troy è ben messo, sa crearsi sempre una soluzione o uscire dai blocchi pur senza essere uno specialista, discorso diverso da oltre l'arco, qui è spesso impreciso e dovrà lavorare tantissimo per aggiungere quest'arma al suo arsenale.
Dicevamo del passaggio, all'inizio della carriera universitaria c'erano tanti dubbi, spesso forzava, ma non dava la palla anche perché i compagni non erano all'altezza, quest'anno invece, ben assistito, ha dimostrato che pur senza essere un passatore nato (pensa prima al tiro e non è molto "creativo") è in grado di offrire buone assistenze.
Dove invece ci sono ancora forti dubbi è sulla visione di gioco non proprio "lungimirante". La squadra la sa gestire bene per via della grande leadership, però gli manca l'indole del regista, la capacità di cambiare il ritmo e di trovare sempre la soluzione giusta. Dovrà anche qui migliorare se vorrà giocarsi le sue chance in regia, mentre in appoggio ad un play potrebbe risultare utilissimo.
In difesa per lui vale il detto “è bravo, ma non si applica sempre“, ciò vuol dire che difende duro ad intermittenza, non sempre guida al meglio i compagni ed in generale preferisce lavorare più sulle linee di passaggio che sull'uomo. In più giocando stabilmente da guardia potrebbe risentire dell'altezza maggiore dei pariruolo che lo porterebbero sotto canestro di frequente.
In generale comunque il ragazzo a pallacanestro ci sa fare e come, è un ottimo realizzatore, da una mano a rimbalzo, è sempre nel vivo del gioco, è bravo nelle piccole cose ed è in grado di fare tutti quei gesti che ti fanno vincere una partita.
Magari sarà da testare con compiti non da "star", ma anche caratterialmente Troy saprà farsi valere e alla lunga potrebbe diventare uno importante in uno spogliatoio. C'è da lavorare e il ragazzo non si è mai tirato indietro, preoccupa però il fatto che, in una NBA di specialisti, lui è bravo in tutto, ma non eccelle in niente. In cerca di estimatori.