Pietrus vola. Una nuova stella transalpina in Nba dopo Tony Parker?
Mickael Pietrus nasce e Les Abymes, in Guadalupa, il 7-2-1982.
Cestisticamente cresce in Francia, nel Pau Orthez. Dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili, Pietrus debutta in prima squadra all’età di 17 anni, nella stagione 1999-2000. Da allora non uscirà più dalla rotazione della squdra francese.
Nel 2000 guida la nazionale francese juniores alla conquista del titolo europeo: sarà protagonista, e quel torneo può considerarsi come la sua epifania al mondo del basket americano. Nella stessa estate, con la nazionale under20 vincerà invece la medaglia d’argento della competizione europea. La stagione seguente vedrà il trionfo del Pau nel campionato francese edizione 2000-01, mentre l’anno successivo sarà la volta della Coppa di Francia.
Adesso è ormai un membro fisso della nazionale maggiore francese e ha già partecipato All-star Game del campionato francese (per quanto possa valere questo dato, dato il livello non proprio eccelso della competizione).
In questa stagione al Pau, che lo ha visto mettere a referto 11.9 punti con 3.5 rimbalzi e 1.7 assist a partita, Pietrus ha giocato insieme al fratello maggiore Florent e a Boris Diaw, altro grande prospetto che sarà scelto al draft di quest’anno.
Pietrus è una guardia alta 6-6, quindi circa 198 cm, e pesa pressappoco 90 kg. Atleticamente impressionante, tocca il cielo ad ogni balzo e spesso si esibisce in schiacciate da capogiro. Eccitante in campo aperto. Grande controllo del corpo in area, tra l’altro. Discreto passatore, non ha comunque ancora una ottima lettura delle situazioni offensive, cosa che alcune volte (spesso) lo porta a forzare tiri difficili. Tiro da tre a dir poco altalenante, in generale non un grande jump-shooter ma ci sta lavorando.
Il suo atletismo gli permette di catturare un buon numero di rimbalzi, e lui a prenderseli ci va spesso, ma non tanto quanto potrebbe. In difesa è semplicemente eccezionale: oltre ai grandi mezzi che gli ha fornito “madre natura”, come delle braccia lunghissime e una rapidità di piedi tale che gli permette spostamenti laterali velocissimi, il ragazzo gioca con passione e con un gran livello di intensità anche nella sua metà campo: decisamente un fattore che non dispiace affatto agli scout Nba.
Grande senso per il recupero, si inserisce come pochi tra le linee di passaggio e poi parte per contropiedi dei quali vi abbiamo illustrato poche righe sopra l’epilogo. Deve solo limitarsi nell’eccessiva esuberanza difensiva che lo porta spesso a commettere molti falli in poco tempo.
Per essere una stella Nba deve migliorare il tiro in sospensione, aumentare la capacità di comprensione del gioco e controllare meglio il suo fisico. Ma la sua voglia difensiva fa leccare i baffi alle 29 franchigie della lega più bella del mondo.
Il primo paragone che viene in mete è quello con Tariq-Abdul Wahad: francese anche il Maverick, grande difensore, ma Pietrus è sicuramente un giocatore migliore del predecessore in ottica Nba, dove Tariq non ha mai sfondato e si è fatto notare solo come mestierante del parquet.
Piuttosto regge meglio un paragone con Desmond Mason, che, come Pietrus, non eccelle (per usare un eufemismo) nel tiro in sospensione ma è in possesso di un grande atletismo. Metteteci anche un pizzico di voglia difensiva in più (ma naturalmente il vincitore dello slam dunk contest edizione 2001 è più avanti alla voce “capire il gioco”) ed ecco a voi Mike Pietrus. Non malaccio, come avrete capito.
Protagonista sicuro, il francese, resta da vedere in che misura.