Kirk Hinrich in maglia Jayhawks… cosa indosserà in futuro?
Kirk Hinrich nasce, con tanto di cromosomi cestistici incorporati, il 2 Gennaio del 1981 a Sioux City, nell’Iowa, uno degli stati più tristi e desolati degli Stati Uniti. Figlio di un allenatore, Jim Hinrich, che lo stesso giorno in cui nacque Kirk vinse la prima partita stagionale con la sua High School, e i giornali titolarono: “Hinrich vince la prima partita e diventa papà per la prima volta.” Un predestinato, se ce n’è uno, Kirk Hinrich, K-Rich come ama farsi chiamare dai suoi tifosi.
Frequenta la Sioux City West High School sotto gli ordini del padre Jim, che lo educherà per benino, cestisticamente e non.
Nel 1998, Hinrich vince i mondiali giovanili in Russia con la nazionale americana, giocando ottimamente nelle sei partite disputate (11 punti di media), con un high-score di 25 punti e 5 assist nella semifinale contro la Grecia. Nel 1999 ha giocato il Nike Hoop Summit, una partita tra i migliori liceali del paese e le giovani star internazionali. Nello stesso anno, viene eletto Mr.Basketball dell’Iowa in coppia con Nick Collison, dopo un anno da senior all’high school in cui segnerà 23 punti di media conditi da 4.3 recuperi (?!?) a partita….
Nel 1999, dopo essere stato menzionato da Usa Today e da All America by Parade come uno dei migliori prospetti d’America, accetterà la borsa di studio propostagli da coach Roy Wlliams per Kansas. Dove però supera tutte le aspettative che c’erano su di lui.
La stagione da freshman scorre via senza troppi sussulti, con 13 apparizioni in quintetto e 5.5 punti e 2.4 rimbalzi di media. Fanno spavento le 17 stoppate stagionali affibiate da un 6 piedi e 3 come lui.Comunque il ragazzo lascia intravedere ottime cose.
La stagione successiva, quella da sophomore, può considerarsi come l’epifania di Hinrich agli scout Nba: con 11.5 punti, 4.1 rimbalzi e 6.9 assist di media a partita viene inserito secondo quintetto della All-Big 12 da Associated Press e nel terzo quintetto dagli allenatori.Guida la conference per percentuale dall’arco col 50%…
L’anno da junior è quello che in America definiscono “break-out season”: 14.8 punti, conditi da 5 assist e 4.8 rimbalzi a partita che servono per portare Kansas alle Final-Four insieme a Drew Gooden e Collison. I Jayhawks verranno comunque sconfitti da Maryland. La rivista Sporting News inserisce Hinrich nel terzo quintetto di All-America, Basketball Times nel secondo. Viene votato nel primo quintetto della All-Big 12, conference che vincerà anche. Chiude con il 54% dal campo, il 48% da tre e l’80% dalla linea della carità …tutte ottime cifre.
Da senior, nella stagione appena conclusa, tornerà alle Final-Four, e verrà sconfitto in finale da Syracuse dopo aver giocato uno splendido (clamorosa la sua prestazione nella semifinale contro Marquette, forse però drogata dall’inconsistenza psicologica degli avversari) ma altalenante (vedi finale) torneo Ncaa. Comunque la sua reputazione cresce notevolmente, viene inserito nel terzo quintetto di All-America da Associated Press e nominato nell’All-Final Four team.
Adesso la Nba. Tecnicamente Hinrich è una play-guardia alto circa 1.91cm e dai quasi 85 chili di peso. E’ un atleta migliore di quello che potrebbe sembrare soffermandoci ad osservare il suo fisico snello ma forte e duro: non esita un attimo a buttarsi su una palla vagante, segno di grande cuore e impegno in campo. Grande mente cestistica che ricorda quella di John Stockton, con sinistra (per gli avversari) capacità di leggere alla perfezione ogni situazione ed eseguire ancora meglio con gli spicchi. Grande senso del passaggio, sa servire i compagni al punto giusto e mettere in ritmo chicchèssia…nonostante il tiro sia una azione a cui ricorre sporadicamente, la meccanica è bellissima da vedere, pulita e veloce com’è. E’ un buonissimo attaccante, anche un ottimo spacca-difese grazie alla ottima verticalità (sottovalutata) che possiede. Può giocare anche da guardia tiratrice se la partita lo permette, e i risulatati sono comunque eccellenti. Non è spettacolare, ma terribilmente concreto, attacca la partita, quando allaccia le scarpe è sempre concentrato e pronto ad affrontare la partita con un atteggiamento ed un’intelligenza non proprio da ventiduenne.
In difesa è praticamente impossibile superarlo in palleggio, merito di una velocità di piedi eccezionale…grande senso per il recupero, si inserisce bene tra le linee di passaggio e poi parte per guidare una transizione letale. Rimbalzista addirittura straordinario in rapporto alla statura, flirta con le 5 tabelle catturate praticamente sempre: non ha paura di buttarsi nelle mischie d’area e va a rimbalzo proiettandosi già in contropiede con la mente.
In prospettiva Nba è da verificare la capacità di difendere su chi può tirargli in faccia essendo più alto, ma anche la possibilità di produrre una striscia al tiro, capacità nella quale eccelleva da Jayhawks…Altro dubbio riguarda la capacità di crearsi un tiro da solo, specialità nella quale ha sofferto anche al piano di sotto.
Comunque un ragazzo intelligente, Kirk Hinrich, che nel corso degli anni ha smentito tutti quelli che lo avevano etichettato come un soft…il suo giocatore preferito è Gary Payton, che è anche il modello che vorrebbe imitare…
In una intervista ha dichiarato: “Le statistiche sono come un bikini, fanno vedere qualcosina, ma non tutto”. Parole sante (e originali anche), altro segno della sua maturità . Ora la Nba lo attende al varco…
Good luck Kirk!