Chi andrà  a Chapel Hill?

Roy Williams si trova a fare la scelta più difficile della sua carriera

Non capita sovente di ritrovarsi con delle power house che faticano a trovare un coach che possa rilanciare il loro programma. A volte, andata male un'avventura, si riparte con tante belle speranze, trovando subito la soluzione posta come prima opzione, è il caso di Ucla, che dopo la delusione Steve Lavin, che non è riuscito a riportare in alto i Bruins dopo lo scandalo causato da Jim Harrick, ha ingaggiato una delle grandi rivelazioni di questi ultimi anni, quando ha portato Pittsburgh costantemente nella top 25, addirittura tra le favorite per il titolo di quest'anno, prima che Marquette la sorprendesse nelle Sweet 16. Stiamo parlando naturalmente di Ben Howland, che così torna in pratica a casa sua, lasciando la panchina dei Panthers molto probabilmente a Skip Prosser, il coach di Wake Forest, che l'anno scorso ha reclutato davvero alla grande per i suoi Demon Deacons.

Un giro di panchine incredibile quello che si profila quest'anno, che potrebbe coinvolgere anche qualche franchigia Nba non proprio soddisfatta dell'operato del suo coach.

North Carolina, sospesa tra passato e futuro

La piazza vacante di maggior rilievo è senza dubbio quella di North Carolina, una delle più potenti power house del basket collegiale, che deve ancora riprendersi dall'addio dai pensionamenti volontari di Dean Smith e del suo fido assistente Bill Guthridge, colui che lasciò la panchina al dimissionario, forzato come non mai, Matt Doherty, l'uomo sempre al posto giusto, al momento sbagliato.

Doherty paga chiaramente una situazione di contrasto con alcuni giocatori, che non amano francamente il suo modo di allenare, e da tempo pressavano il direttore atletico dei Tar Heels, vale a dire Dick Baddour, per ottenerne la testa. In sostanza Doherty, come vedremo peraltro da seconda scelta, ha lasciato Notre Dame per allenare la sua alma mater proprio quando gli Irish stavano per cominciare il ciclo che abbiamo visto, con giocatori quali Chris Thomas, Mike Carroll e Torin Francis. Un alma mater che lo visse giocatore all'inizio degli anni '80 insieme a Michael Jordan, in cui però da coach ha lavorato in condizioni difficili, a causa di un operato non proprio impeccabile in sede di recruiting, riparato però da Doherty l'anno scorso, quando si assicurò Felton, McCants e May. Proprio l'infortunio del lungo, figlio dello Scott che giocò tempò fa anche nella nostra penisola, ha compromesso la stagione dei Tar Heels, che anche quest'anno non hanno ottenuto l'ingresso al torneo Ncaa nonostante alcune vittorie di prestigio, tra cui quelle contro Kansas e Duke.

Le perplessità  di Michael Jordan

Le dimissioni di Doherty hanno fatto imbestialire lo stesso Michael Jordan, l'uomo che con il suo "the shot" contribuì a mettere in bacheca il titolo dell'82 contro Patrick Ewing e la sua Georgetown: "Non è possibile che in un college come North Carolina accada una cosa di questo tipo, ci sono dei ragazzi di 18-19 anni che dovrebbero pensare solo a giocare, non mettersi a discutere il loro allenatore; mi sorprende e sono profondamente disgustato da questa cosa". Jordan è stato infatti uno dei maggiori sponsor di Doherty, con il quale è ancora molto amico.

La caccia a Roy Williams

Per sostituire il coach dimissionario, e fondare sulla buona squadra attuale un nuovo ciclo di grandi successi, si è aperta quindi la ricerca di un coach già  di successo, in modo da avere subito nome, garanzie di programmi e soprattutto tornare al più presto al torneo Ncaa.

L'indiziato principale, per tutti, è Roy Williams, il coach di Kansas che ha appena perso la sua quarta Final Four in 15 anni di onoratissima panchina nell'ateneo dei Jayhawks, ove giunse per sostituire Larry Brown, fresco campione Ncaa ed altro ex Tar Heel, nell'estate del 1988, dopo dieci anni di assistente al suo maestro Dean Smith.

Williams, alle pressioni dovute al dover affrontare una Final Four, ha dovuto aggiungere la grandissima tentazione di doversi trovare di fronte ad un Dean Smith, l'uomo cui appunto deve tutto in termini cestistici, che gli avrebbe chiesto di allenare i Tar Heels, gli stessi che aveva già  rifiutato nel 2000, quando non se la sentì di lasciare l'ateneo di Lawrence, lasciando quindi il posto a Doherty.

Cos'è cambiato dal 2000 ad oggi?

Occorre considerare che nel 2000 Williams aveva appena rilanciato la squadra del "dopo Pierce-LaFrentz", avendo già  in squadra da un anno Gooden, Hinrich e Collison. In pratica aveva fondato un progetto, un ciclo su quei giocatori, che non si sentiva sicuramente di lasciare soli, oltretutto per finire in una North Carolina in cui non c'era praticamente più nulla. Oggi quel ciclo a Kansas è finito, ed oltretutto ce n'è già  un altro in atto, fondato sui prossimi junior Aaron Miles, Keith Langford, Wayne Simien, il grande infortunato di quest'anno, e la rivelazione, nonché transfer JUCO Jeff Graves, che sarà  senior l'anno prossimo. A questi si aggiungeranno i top recruiting JR Giddens (195, guardia/ala), David Padgett (210, ala) e Omar Wilkes (185, play/guardia), figlio del grande Jamal, ex Ucla e stella dei Lakers.
Ora Williams sarebbe nelle condizioni di lasciare Kansas in ottime condizioni, senza rimpianti andando in una North Carolina che nel frattempo ha posto le basi su cui poggiare il futuro, senza dover ripartire proprio da zero.

Come Kansas può convincerlo a rimanere

Kansas non lascerebbe partire per nessun motivo al mondo il coach che ormai è una vera icona per i Jayhawks, e per creargli le migliori basi possibili su cui lavorare ha prontamente licenziato Al Bohl, il direttore atletico e principale nemico di coach Williams. C'è una frattura sostanziale alla base di questa assoluta mancanza di rispetto di Roy, e si lega ad alcune stagioni fa, quando Bohl venne ingaggiato per rilanciare il programma del football. Williams allora stava preparando un seminario importante atto a dimostrare come nel college fosse dannoso per gli atleti sostituire un allenatore a stagione in corso. Pochi giorni prima di questo seminario, Bohl licenziò Terry Allen, coach della squadra di football dei Jayhawks, per ingaggiare Mark Mangino, allora assistente ad Oklahoma.

Di fatto Bohl ferì profondamente Roy Williams, peraltro molto amico di Terry Allen: "Non ci posso credere - dichiarò allora Roy - lavoro da tantissimo tempo per fare questo seminario, per far capire che in un programma educativo come il college non ha senso cambiare un allenatore a stagione in corso, e due giorni prima questo accade nel mio stesso college; la gente potrà  ridere di questo, e consentitemi di dire che mi trovo in una situazione più che mai imbarazzante". Da allora la frattura non si sanò mai, anche perché lo stesso Bohl non cercò un riavvicinamento: "Mi hanno chiamato per rifondare il football, questo è il mio lavoro, non mi interessa cosa pensa Roy Williams".

Per sfortuna di Bohl, i risultati di questi ultimi anni non gli hanno dato ragione, per cui in una situazione come quella attuale non ci è voluto molto a dargli il benservito, con conseguente sfogo: "E' triste che al giorno d'oggi un coach possa arruolare e licenziare il suo direttore atletico, ma qua è così; Williams aveva il potere di fare di me ciò che voleva, questa è la verità , e ha deciso di distruggermi". In ogni caso, a Lawrence, nessuno tra dirigenti, allenatori e tifosi pare rimpiangerlo, tanto che si sono espressi con forza in difesa di Roy Williams. Al suo posto opera per ora Richard Konzem, in attesa di risolvere la questione in maniera definitiva.

Senza Bohl, Williams potrebbe sentirsi ancor di più a suo agio in un college dove nonostante le sconfitte è assolutamente adorato, dove in 15 anni ha dato e ricevuto tanto, dove manca ancora quel titolo Ncaa che consacrerebbe del tutto questo grande amore. Questo rimpianto potrebbe davvero convincere Roy Williams a restare a Kansas, nonostante la tentazione di andarsene sia davvero fortissima.

Il pensiero di Roy Williams

In realtà  non si è ancora pronunciato, le sue uniche vere dichiarazioni sono quelle, un po' scortesi in verità , rivolte al giornalista Bonnie Bernstein, pochi minuti dopo la fine della gara persa contro Syracuse: "Lei come giornalista è tenuto a farmi questa domanda, ma non mi sembra il momento adatto, potrei dire una cagata (testuali parole, NdR) in questo momento riguardo a North Carolina, nello spogliatoio in questo momento ci sono tredici ragazzi che amo, devo andare da loro".

In conferenza stampa Williams si è scusato: "Mi spiace per prima, ma la situazione come potete immaginare non era certo delle più facili da gestire, a Dean Smith, che è venuto a vederci oggi, non sarà  certamente piaciuto, ma sono sicuro che conoscendomi mi avrà  capito".

Dean Smith, sempre Dean Smith, l'uomo che più di ogni altro ricorre nei riferimenti di coach Williams. L'idea di esserne il successore designato, con tanto di richiesta personale, potrebbe essere il passo decisivo, ma occorre sottolineare come Smith, come è nel suo stile, rispetterà  la decisione di Roy Williams, e non cercherà  di forzarla in nessun modo, anche se vedere il suo allievo migliore condurre i Tar Heels nell'area che porta il suo nome, sarebbe per lui una soddisfazione immensa.

Un altro dei motivi per cui Williams potrebbe andare a UNC, anche se chiaramente secondario, potrebbe essere legato al recruiting. Da tempo Williams ha messo gli occhi su Marvin Williams, uno dei migliori Junior High Schooler della nazione. Stando alle voci di corridoio, Marvin sarebbe molto contento di aver Roy come coach, ma come ateneo preferirebbe UNC a Kansas. Le loro strade potrebbero in questo caso riunirsi a Chapel Hill.

Le alternative a Roy Williams

Portare Roy Williams a difendere e ricolorare gli sbiaditi colori blue Carolina dei Tar Heels, per le ragioni che abbiamo analizzato, è tutt'altro che scontato, tanto che l'AD Dick Baddour avrebbe chiesto al coach di Kansas una risposta nei tempi più brevi possibili, al fine di poter vagliare al meglio ogni possibile alternativa. Non è certo che Baddour abbia già  offerto un contratto a Williams o semplicemente stia sondando la sua eventuale volontà , ma le sue manovre sono state correttissime, formalizzate in una richiesta espressa a Kansas di poter trattare con un coach che comunque è ancora sotto contratto.

Larry Brown

Quali possono essere dunque le alternative? La più scontata sarebbe quella legata a Larry Brown, per una serie di motivi coincidenti. Nel 2000, alcune indiscrezioni rivelarono, in maniera comunque non tutto convincente, che Williams non andò a UNC anche perché Larry Brown avrebbe rifiutato di tornare a Kansas, rilasciando peraltro la seguente dichiarazione: "Non mi interessa tornare a Kansas, sto bene a Philadelphia, se mai dovessi sceglie di chiudere la mia carriera al college l'unico posto dove potrei andare è North Carolina". Potrebbe ora manifestarsi questa possibilità ?

Sicuramente, Dean Smith e Baddour potrebbero già  avere sentito il coach dei Sixers, ottenendo però una presa di tempo, anche per valutare l'esito dei playoffs Nba ormai alle porte.
Dal canto suo, di fronte ai media, Brown ha seccamente smentito.
Accettare ora una richiesta di questo tipo, sarebbe una mancanza di sensibilità  nei confronti della squadra in cui allena, e potrebbe incrinare il fragile rapporto di amore che intercorre con Allen Iverson nel momento più delicato dell'anno. Ai Sixers, Brown ha un contratto che lo lega ancora per due anni, per 12 milioni di dollari ancora da versare sul proprio conto in banca. Cifre che ben difficilmente potrebbe incassare a UNC, anche se per l'alma mater tradizionalmente si fa questo ed altro.

Si tratta comunque di una preferenza al momento subordinata a quella di Roy Williams, anche perché a Ucla e Kansas, l'operato di Brown è stato seguito da inchieste Ncaa per valutare violazioni in sede di recruiting, che si conclusero con chiare prove a discredito di alcuni suoi collaboratori, scagionandolo in tutto e per tutto, anche se un senso di scetticismo è sempre rimasto. A differenza di Williams, Brown ha quindi adottato una politica di recruiting più "aggressiva" e rischiosa.
A North Carolina, vorrebbero scongiurare il più possibile ogni ombra in tal proposito, ed occorre ricordare che anche l'anagrafe potrebbe dire la sua, precisando che Williams ha soltanto 52 anni, mentre il coach di Phila viaggia sulle 63 primavere, garantendo quindi una minor futuribilità 

Phil Ford

Altro ex grande allievo di Dean Smith, è già  nello staff dei Tar Heels, e sarebbe la soluzione designata nel caso non andasse a buon fine la richiesta a Roy Williams e a Larry Brown. Si tratta di un elemento che conosce benissimo l'ambiente, lavorandovi da 12 anni e potrebbe traghettare North Carolina verso altre soluzioni. Questo non nega che in caso di risultati positivi la panchina rimarrebbe sua, ma la difficoltà  della sua designazione si basa sul fatto che Ford non ha ancora avuto esperienze da capo allenatore. Nel caso in cui arrivasse Williams al 99% Ford sarà  il suo vice.

George Karl

Neanche a dirlo, anche lui è un allievo di Dean Smith, con il quale ha avuto sempre un rapporto particolare, di profondo rispetto da parte sua verso il maestro, con il quale si sente soventissimo. Smith lo ha sempre consigliato, tranne quando nei suoi rivali c'erano altri Tar Heels, un altro segno della grande integrità  morale di questa leggenda vivente del nostro sport.

Karl sta vivendo una fase molto travagliata della sua carriera, anche se grazie allo scambio Payton-Allen e alla parziale rinascita di Tim Thomas è riuscito a garantire i playoffs ai suoi Bucks. Il suo rapporto con la Nba, martoriato oltretutto dall'umiliazione della sconfitta alla guida della nazionale Usa agli ultimi mondiali di Indianapolis, potrebbe essere al capolinea. In questo caso tornare nella sua alma mater potrebbe essere una soluzione possibile.

Le altre soluzioni possibili

La situazione è destinata ad evolversi di ora in ora, nell'attesa, vediamo quali possono essere altre soluzioni ancora possibili.
– Mark Few (coach di Gonzaga): sfumato il suo ingaggio da parte di Ucla, attende un contatto da una powerhouse dopo aver guidato il miglior mid-major program degli ultimi anni. E' un allenatore dalle grandissime potenzialità .
– Buzz Peterson (coach di Tennessee): altro compagno di squadra Michael Jordan a Chapel Hill, sarebbe un coach giovane, nonché ovviamente ex Tar Heel, cui dare fiducia, anche se vista l'esperienza Doherty, non è del tutto prevedibile.
– Kevin Sampson (coach di Oklahoma): nativo del North Carolina, è un coach che ha fatto della difesa l'ascia da guerra per arrivare ad una Final Four e ad una finale di Regional persa con i futuri campioni di Syracuse. I suoi Sooners dovranno aspettare prima di tornare ai vertici, anche se lui ormai è una vera istituzione.
– Tubby Smith (coach di Kentucky): alcune indiscrezioni hanno dato come possibile una sua candidatura, ma il fatto di allenare una franchigia di pari, se non maggior blasone rispetto ai Tar Heels, rende poco logico il transfer per quello che è a tutti gli effetti uno dei migliori allenatori del college basketball.

Non resta che aspettare la soluzione definitiva, che potrebbe arrivare già  nelle prossime ore, come entro un paio di settimane; nel frattempo, tra Final Four e dubbi sul suo futuro, Roy Williams pare aver perso il sonno da tempi memorabili.

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