L'entusiasmo di una tifosa texana; erano in trentatremila all'Alamodome
Alla fine il South regional ha espresso la sua regina, l'unica top seed a raggiungere New Orleans
(1)Texas-(7)Michigan State 85-76
Continua la favola del piccolo grande TJ Ford, che dopo aver vinto il Naismith male player of the year, è riuscito anche nella straordinaria impresa di portare i Longhorns alle Final Four, battendo Michigan State davanti al pubblico amico dell'Alamodome, di fronte a ben trentatremila, record assoluto nella storia dell'ateneo di Austin.
Non succedeva dal 1947, ed in generale si tratta della terza partecipazione in assoluto alle Final Four, considerando che il primo viaggio all'atto conclusivo della Big Dance risale al 1943.
Il primo commento è quello di Rick Barnes, coach al quinto anno sul pino dei Longhorns: “Il nostro obiettivo era vincere queste due partite per andare alle Final Four, adesso ci concentreremo al massimo per affrontare una grande Syracuse sabato prossimo, questo è il nostro nuovo obiettivo”. Scontato ma eloquente a livello di espressione di quella concentrazione in cui si immergono le squadre al Torneo, dove o si vince, o si muore, e se sei la seed n.1 hai tutta la pressione addosso, tutto da perdere e nulla da guadagnare. Barnes ci tiene poi a ringraziare il suo pubblico: “E' stato un grande weekend per il nostro programma cestistico, è stato mostrato un grande amore verso i Longhorns, un interesse di pubblico formidabile. Penso che magari ci siano stati dei nostri fan che per la prima volta, vista la capienza dell'Alamodome, che per la prima volta hanno potuto seguirci dal vivo, spero davvero per loro che siano andati a casa eccitati dal nostro gioco e dalla nostra vittoria”.
TJ Ford è stato ancora una volta il migliore in campo, con 19 punti e 10 assist, prendendo per mano la squadra nel rush finale, quando con la sua precisione dalla lunetta (11/13) ha messo in frigorifero, come si suol dire, il successo finale. Texas ha comunque mandato ben cinque uomini in doppia cifra perdendo soltanto quattro palloni in tutta la partita, cifre che dimostrano chiaramente la grandezza del sophomore che guida la truppa, una vera e propria calamita. Consideriamo inoltre che gli Spartans avevano preso in media 56 punti, umiliando ad esempio Florida, tenendola a quota 46, mentre Texas gliene ha rifilati ben 85, superando oltretutto la tradizione vincente, tre final four negli ultimi quattro anni, dei ragazzi di Izzo, nelle cui file hanno ben figurato sia Lorbek che Davis, entrambi in doppia cifra.
Ford cerca di smorzare i complimenti che gli vengono rivolti, indirizzandoli verso i compagni: “Per tutto l'anno siamo stati bravi a trarre il massimo dalla nostra panchina; da noi tutti hanno un ruolo e una parte da recitare per fare bene il nostro lavoro, la stessa cosa l'abbiam fatta contro Michigan State; tutti noi abbiamo fatto la nostra parte ed abbiamo vinto, semplice”.
Anche il paternalistico, e non potrebbe essere altrimenti, Rick Barnes esprime la propria soddisfazione per il gruppo: “Abbiamo fatto una grande prova di squadra, sono davvero contento per i ragazzi, di vederli sorridere insieme alle loro famiglie, di guardargli mentre tagliavano la retina alla fine della partita”. Chissà se questa retina i Longhorns la taglieranno anche a New Orleans…