Round 2 – Pitino torna a casa

La potenza di DeAngelo Alexander, freshman sensazione dei Sooners

Il secondo turno ha mostrato duè realtà  distinte: da una parte Oklahoma e Syracuse che continuano a vele spiegate la loro corsa dall'altra due autentiche rivelazioni come Butler ed Auburn che stanno riscuotendo i debiti contratti con troppa gente che fino a poco tempo fa li snobbava; ma andiamo ad analizzare gli incontri di questo turno più nel dettaglio:

OKLAHOMA 74 CALIFORNIA 65 : La strada per New Orleans per i due enfant du pais Hollis Price e Quannas White, provenienti dalla locale Saint Augustine High School, si fa ulteriormente in discesa grazie alla convincente vittoria ai danni di California. Un ruolo decisamente importante in questo successo lo ha avuto il preparatore atletico dei Sooners Alex Brown che grazie alle proprie sapienti cure è riuscito a rimettere in sesto gli acciaccati Hollis Price ma soprattutto l'Mvp del match Kevin Bookout(22+ 7 rimbalzi) fondamentale nel break decisivo all'inizio del secondo tempo che ha portato i ragazzi di coach Sampson sul + 18(42-24).

Su Kevin ci sentiamo di spendere qualche parola in più: classico ragazzone del sud di quelli, per intenderci, che vanno ogni domenica a messa, bevono unicamente latte e vanno matti per la musica country, oltre a giocare a basket con discreti risultati( ha concluso l'ultimo anno di liceo tirando ,alla Stroud High School, con quasi l'85%) è seriamente indiziato a rappresentare gli Stati Uniti alle prossime olimpiadi di Atene nel lancio del disco; riguardo alla sua aria da bravo ragazzo ecco come ha celiato il suo compagno Quannas White: ” Kevin è il classico ragazzo da presentare alla mamma, se soltanto fossi una ragazza".”.

Tornando ad analizzare questioni più tecniche dobbiamo sottolineare ancora una volta l'ottima prova di DeAngelo Alexander (15+7 rimbalzi di cui ben 5 offensivi) che ha fatto, come lui stesso dichiarato, le veci di un Hollis Price non ancora del tutto recuperato:” Tutta la squadra è dovuta salire di intensità  e dobbiamo essere in grado di arrivare a New Orleans come riconoscenza per tutto quello che Hollis ci ha dato” ed infine buona prova, specie in difesa, per Quannas White(12+4 assist). Diametralmente opposti gli umori sulla panchina dei Golden Bears, autori di una partita sottotono, come testimoniano le parole dell'allenatore Ben Braun: “Se togliessimo i primi cinque minuti di ogni tempo probabilmente ce la saremo giocata alla pari, ma contro squadre come questa non ti puoi permettere nessun passaggio a vuoto”.

I californiani possono recriminare oltre che per questi black out, anche per una bruttissima percentuale ai liberi( appena il 50%) e per la scialba prova di alcuni giocatori chiave. Tra questi da sottolineare l'eroe del turno precedente Richard Midgley( 0 punti 0 assist) ma soprattutto Amit Tamir, che chiude un torneo molto negativo con 1+ 9 rimbalzi. A tenere in piedi la baracca non sono bastati il solito Joe Shipp( 20 punti+3 rimbalzi) e l'eroico quanto sorprendente Brian Wethers(27 punti di cui i primi 15 della sua squadra nella ripresa)

BUTLER 79 LOUISVILLE 71: La corsa della piccola università  dell'Indiana continua ai danni dei Cardinals di Rick Pitino. Partita aspra e combattuta con i Bulldogs, che dopo essere stati sotto anche di 14, riescono a vincere grazie alla straordinaria abilità  nel tiro da 3(14/22 con il 64%) specie da parte di Darnell Archey(8/9). Tra i Bulldogs il più contento era senza dubbio il coach Todd Lickliter, originario proprio di Louisville, ma considerare questa vittoria come quella di un singolo sarebbe, infatti, un grave errore perché questa è la vittoria di un intero colletivo. Oltre ad Archey, l'eroe del giorno, classico ragazzo dell'Indiana(proveniente da New Castle stessa città  di Steve Alford) tiratore micidiale( detiene il record stagionale di 85 liberi consecutivi) magrissimo e con problemi di asma perenne non dobbiamo dimenticarci degli altri a partire da Brandon Miller(0 punti ma una difesa all'ultimo sangue su Reece Gaines), Joel Cornette ( 14 punti+ 10 rimbalzi) Mike Monserrez(14 punti+9 assist) per finire con Duane Lightfoot(14 punti, partendo dalla panchina).

Per i Cardinals non è stata sufficiente la grande prova di Reece Gaines(26 punti con 6 triple ma 7 palle perse) ben coadiuvato soltanto da Francisco Garcia(16 punti) e da Luke Whitehead(14+6 rimbalzi); come ha dichiarato Rick Pitino al termine dell'incontro, che mette fine ad un'altra stagione non troppo brillante: “Penso che Butler sia una grande squadra non ha sbagliato praticamente niente e con alcune giocate ci ha tagliato le gambe”. Fonte di rammarico per Louisville oltre gli appena 13 assist(sintomo di brutte scelte in attacco)è stata la pessima prova di Marvin Stone( 2 punti) che non ha saputo sfruttare la propria superiorità  sotto le plance.

SYRACUSE 68 OKLAHOMA STATE 56: Con l'arrivo ad Albany gli Orangemen diventano dei clienti veramente pericolosi per il proseguimento del torneo come testimoniano le parole di Gerry McNamara: “Giocando in casa l'atmosfera che si respirerà  ci farà  sentire elettrici” . La partita contro Oklahoma State è stato un incontro dai due volti: nel primo tempo i Cowboys di Eddie Sutton riescono ad arrivare fino a + 17(25-8) grazie ad una Syracuse svogliata in difesa e a salve in attacco mentre nel secondo tempo gli Orangemen escono dal letargo complice una difesa a zona che manda in tilt Victor Williams e compagni e un Carmelo Anthony straordinario(13 punti di cui 11 nel solo secondo tempo).

A dare il via alla riscossa dei ragazzi in maglia arancione è stato ancora una volta il solito terzetto di rookie composto oltre che dal solito Carmelo, da Billy Edelin (20 punti la metà  dei quali realizzati nel break della rimonta) e da McNamara (14 punti+6 assist) a cui lo stesso coach Jim Boeheim riconosce il merito:” è stato uno sforzo tremendo rimontare 17 punti specie per dei ragazzi così giovani ma una cosa che posso dire dei miei ragazzi è che non mollano mai”. Tra i Cowboys, protagonisti di un secondo tempo indecoroso come lo stesso Eddie Sutton ha ammesso: “A fatica mi ricordo un secondo tempo così indecoroso in oltre venti anni di carriera”, si salvano Ivan McFarlin (14+ 12 rimbalzi ma ben 6 palle perse) e Victor Williams (13 punti ma percentuali raccapricianti) ma resta la consapevolezza che con percentuali migliori (47% ai liberi e 15% da tre) l'esito sarebbe stato ben diverso.

AUBURN 68 WAKE FOREST 62: Auburn dimostra nuovamente di valere a tutti gli effetti la convocazione al torneo eliminando Wake Forest che alcuni davano come possibile outsider alle Final Four. Protagonista ancora una volta per i Tigers è Marquis Daniels che, dopo lo show contro Saint Joseph, si ripete e piazza 7 dei suoi 18 punti totali nel break decisivo a due minuti dalla fine. Reazioni diametralmente opposte tra le file dei Demon Deacons, assai amareggiati per l'occasione persa, che pagano a caro prezzo un passaggio a vuoto nella seconda frazione di gioco in cui segnano un solo canestro nell'arco di 11 minuti; il più dispiaciuto di tutti è ovviamente Josh Howard (14+8 ma ben 7 palle perse ed il 40% al tiro), autore di un torneo certamente non alla sua altezza che ha dichiarato , quasi con le lacrime agli occhi: “Fa veramente male, ho avuto la mia occasione ma non ho saputo sfruttarla, mi dispiace soprattutto per i miei compagni che sono per me quasi come una famiglia”.

Tra i Tigers si segnalano ,oltre a Daniels, Marco Killingsworth(11 punti+8 rimbalzi)e Derrick Bird, uno dei migliori difensori dell'intero college basket, che ha cancellato dal match Josh Howard. Per i ragazzi di coach Skip Prosser si è distinto solamente Justin Gray(26 punti con 5/9 da 3) che ha tentato inutilmente di riportare i Demon Deacons in partita durante il rush finale, mentre è venuto a mancare completamente l'apporto del resto del quintetto titolare con Jamaal Levy(3 punti ma 7 rimbalzi), Vytas Danelius(4+7 rimbalzi) e Taron Downey(9 punti).

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