Darnell Archey, MVP nella seconda vittoria al torneo per Butler !
Upset, again…
In una partita secca, senza domani, non contano solo il talento e l'esperienza, ma anche le motivazioni e l'atteggiamento, è il bello del torneo NCAA, è il motivo per cui la march madness resisterà anche se i maggiori talenti andranno sempre più spesso pro senza passare per il college, è il motivo per cui la CBS in questi momenti non facili manda in onda dei giovani che giocano a basket.
The Hoosiers
Nella notte in cui la maggiore università dell'Indiana, Indiana University, esce dal torneo c'è un'università che tiene alto il nome dello stato, quell'Indiana che ha con il basket un rapporto speciale descritto magnificamente nel film Hoosiers. Ricordate la palestra in cui la Milan High School (così si chiamava il liceo) giocava? Ecco quella palestra è la casa dei Bulldogs di Butler, la cindarella di questo torneo NCAA: a volte finzione e realtà giocano a sovrapporsi…
“E sai una cosa? Loro alla fine hanno vinto”, sottolinea un Miller incredulo che prima ha messo il canestro della vittoria su Missisipi State e un paio di giorni dopo ha visto i compagni mettere i canestri decisivi per spazzare la Louiville di Pitino, non proprio l'allenatore che si fa sorprendere a un torneo NCAA… “Come la Princeton's offense è strutturata per fare dei comodi lay-up, la Butler's offense è fatta per prendere dei tiri da 3″, Pitino arriva a parlare di Butler's offense, forse esagera, ma il 14/22 da 3 di Butler in qualche modo va spiegato…
Ecco, un nome per spiegarlo ci sarebbe: Darnell Archey, tiri da oltre la linea tentati 9, segnati 8…
E qui si inserisce una classica storia dell'Indiana: il papà di Darnell spesso prendeva la macchina dopo il lavoro e andava da New Castle a Indianapolis per prendere i rimbalzi e passare la palla al figlio che si esercitava nel tiro dalla lunga dopo l'allenamento. Diciamo che il papà si posizionava spesso sotto la retina per recuperare il pallone: testimoni hanno visto Darnell farne 35 (trentacinque) in fila. “Sono più sorpreso quando sbaglia” dice coach Lickliter,dopo ieri sera la pensa così anche Pitino…
C'è un'altra storia dietro l'upset giocato dagli altri Hoosiers e non riguarda le triple di Archey o il basket sublime giocato da Monserez (14 punti e 9 assist): il protagonista è Rob Walls, che a dire il vero è il dodicesimo e domenica non è mai sceso in campo. O meglio qualcosa di lui è sceso in campo, le scarpe.
Tre minuti alla fine, Joell Cornette riesce nella non facile impresa di distruggersi le scarpe, ne servono un paio della sua misura, non si trovano ed ecco che Rob si toglie le sue e le dà il compagno… Il numero è giusto, Joell continua a giocare e Butler porta a casa la gara.
“Questa è la Butler way-dichiara il buon Rob diventato protagonista a sorpresa- e questo ne è solo un piccolo esempio. E' bello essere sotto i riflettori per essermi tolto le scarpe. Ma chiunque di noi lo avrebbe fatto. E' fantastico far parte di un programma del genere”.
Un programma in cui si gioca un grande basket e all'occorrenza ci si presta pure le scarpe: non c'è che dire, Butler ha tutte le carte in regola per prendersi il titolo di Cindarella 2003…
I ragazzi di Butler però hanno ancora fame:”Sui giornali- dichiara un Cornette ancora con gli occhi di chi ha sete di vendetta- la gente pensa che non siamo nulla, che non possiamo tener testa a nessuno e che non dovremmo essere qui. Guardi la tv e solo noi sapevamo che stavamo giocando oggi, nessuno ne parla, nessuno ci dà attenzione. Ma noi siamo ancora qui e stiamo giocando per il titolo nazionale“.
Parole che fanno capire che è bello essere cindarella, ma finchè non arriva la mezzanotte i Bulldogs vanno avanti, Oklahoma è avvisata…