Joe Shipp, miglior realizzatore della Pac-10
Dopo aver trattato Ike Diogu dei Sun Devils di Arizona State, andiamo a conoscere Joe Shipp, tweener di California, attuale capocannoniere stagionale della PAC-10 con 20.7 punti di media a partita.
Il ragazzo nato e cresciuto a Los Angeles, ha frequentato la Fairfax high-school, una delle più note scuole superiore della città degli angeli, non solo a livello sportivo, dove per esempio si sono conosciuti Anthony Kiedis e “Flea” (per chi non li conosce fondatori dei Red Hot Chili Peppers) e ha mosso i primi passi un certo “Slash”, poi divenuto icona del rock moderno con i Guns ‘n Roses.
Alle superiori il ragazzo mostra subito che il talento a disposizione era illimitato e che la sua predisposizione per il canestro è merce rara nei liceali los angelini dell’epoca e non a caso il suo 27.2 di media nella stagione da senior lo porta ad essere uno dei freshman più corteggiati, soprattutto nel giro delle università californiane; ha contatti con UCLA e USC, ma il fascino di Berkeley, per uno che ha studiato in una scuola superiore che ha sfornato gente del livello citato sopra, per non parlare degli attori di grido (Demi Moore), è troppo grande ed infatti la scelta cade sui Golden Bears di coach Ben Braun, programma giovane e inserito in una delle Conference più famose e impegnative del College Basket, la PAC-10.
Nei primi 2 anni alla corte di Braun, Shipp, promosso in molte occasioni nello starting five, mette subito in mostra le sue doti di realizzatore, ma soprattutto dimostra di poter segnare con ottime percentuali, senza mai forzare la conclusione e con raggio di tiro estremamente completo (emblematico il ventello con 8/12 dal campo nel debutto assoluto), che può variare dal post basso alla linea da 3 punti.
Questa sua eccellente capacità di essere pericoloso in parecchie zone del campo è dovuta al fatto che Shipp combina un miscuglio di forza e velocità dovuto soprattutto al diverso bilanciamento del suo fisico, molto robusto nella parte superiore e molto agile nelle leve, in più durante quest’estate, proprio in prospettiva di un suo eventuale approdo nell’NBA ha lavorato duro con un ex Bears ora nell’NBA come Lamond Murray, proprio nel potenziamento del suo fisico per poter sfruttare le sue doti anche al piano di sopra, quando probabilmente dovrà evoluire molti minuti da guardia.
Nello scorso anno c’è stata la consacrazione del ragazzo di Los Angeles, con le luci della ribalta nel panorama nazionale; porta California al 2° posto nella PAC-10 e la guida per punti segnati con una percentuale che sfiora il 50% ed insieme a Wethers e Tamir forma un trio di realizzatori che quest’anno è diventato un autentico Big-Three per la formazione giallo-blu.
Proprio nella sua stagione da senior e dopo il lavoro fatto in estate, Shipp sembra migliorato ulteriormente ed è esploso letteralmente in fase realizzativi con medie da primato nella PAC-10 e primi posti nell’intera NCAA, in 4 occasioni ha superato i 30 punti (col career high di 35 contro Oregon St) e nella metà delle sue gare è andato sopra i 20, viaggiando (e questo è la cosa più sorprendente) ad un fantascientifico 52% dal campo, che diventa ancora più mostruoso se si pensa che da oltre l’arco la percentuale non è idilliaca (35.6%).
Come detto il lavoro svolto quest’estate paga perché Shipp è diventato un ottimo giocatore di post basso, che sfrutta in modo chirurgico gli scarichi di Tamir e Wethers per sfruttare la forza atletica e la velocità contro avversari spesso meno potenti e quindi poter segnare facilmente da sotto. Oltre questo non ha perso la mano anche dai 4-5 metri che gli permette di avere una bidimensionalità quasi letale nell’NCAA moderna.
Certo la presenza sotto canestro nel panorama del College Basket è decisamente inferiore a quello che eventualmente lo attenderà in NBA, soprattutto dovendo giocare guardia contro gente che sia fisicamente che atleticamente può stare facilmente in uno contro uno con lui o addirittura sovrastarlo (soprattutto difensivamente), ma attualmente questa sua dote potrebbe dargli quella spinta che serve per entrare nelle scelte di giugno.
Dovrà migliorare leggermente a rimbalzo (anche se il 6.1 stagionale è di tutto rispetto) e la circolazione della palla nel saper trovare con continuità il tagliante nei giochi di post, ma in primis per diventare un prospetto deve dimostrare la capacità di poter difendere sui 2 ruoli (ala piccola e guardia), cosa che ora è discontinua; sicuramente lo farà , perché al ragazzo la volontà di lavorare non manca oltre un notevole bagaglio culturale, frutto delle sue frequentazioni scolastiche sia al liceo che al college.
California quest’anno, con il trio delle meraviglie può sognare il titolo nel nuovo Torneo della PAC-10 e di poter essere una mina vagante all’interno del Torneo NCAA, sperando di capitare in un racket non troppo fisico, visti i problemi con i lunghi di coach Braun, sicuramente California in partita singola e senza la pressione addosso può giocare brutti scherzi se le tre stelle girano, in particolar modo se Shipp può giocare con un avversario fisicamente più debole e portarlo in post basso.
Pochi conoscono Joe Shipp, ma tra gli scout ci sarà sicuramente qualcuno che avrà notato le sue qualità e vorrà provarlo nei vari workout per vedere se effettivamente può essere utile in un’ottica NBA.
Secondo il nostro parere potrebbe essere una 2° scelta magari tarda, se riuscirà a giugno a dimostrare di poter giostrare anche da guardia, con una percentuale migliore da oltre l’arco. Un talento con mani d’oro ed elevata etica lavorativa che potrebbe far comodo a molti team professionisti.