Chris nel suo habitat naturale…vicino a canestro!
Spesso nel parlare di giocatori giovani, magari al primo anno di università , sovente giunti come salvatori della patria dopo gli sfracelli fatti all' high school, si finisce per sprecare fiumi di inchiostro nel tentativo descriverne le gesta, di cantarne le lodi e le meraviglie per poi accorgersi che,
mentre stiamo ancora cercando la frase più bella, l'aggettivo più roboante, il nostro si è sciolto come neve al sole davanti alle normali, ma pur sempre presenti, difficoltà di adattamento ad un livello superiore e che forse bisogna concedere più tempo a quello che è pur sempre, solo, un diciottenne.
Avete presente questa situazione? Mbè, scordatela! Già perché il nostro, al secolo Christopher Wesson Bosh, per tutti Chris dalla Lincoln High di Dallas, ci ha messo un niente a riprendere il discorso dove lo aveva interrotto, ed a Georgia Tech già si fregano le mani.
Ma andiamo con ordine: il ragazzo, ala pivot di 209 cm per 110 kg, è uno dei più interessanti lunghi del panorama NCAA e, dopo un'ottima carriera liceale (Mister Texas per due anni, miglior liceale d'America la passata stagione ed una sfilza di riconoscimenti individuali) alla Lincoln High di Dallas,
condotta per due stagioni al titolo dello Stato e lo scorso anno al simbolico riconoscimento (si basa su statistiche, nessun torneo) di migliore scuola d'America, decise di firmare per gli Yellow Jacket di Georgia Tech (scuola di gran prestigio cestistico, ma un po' in affanno negli ultimi anni) convinto dalla grande carica e dalle parole di coach Paul Hewitt che, a differenza di molti colleghi,
nella rituale chiacchierata col giovane in visita al campus invece di stucchevoli lodi, lo riempì di tante piccole osservazioni sui suoi difetti e gli espose le proprie idee per migliorarlo con la promessa che, se fosse venuto ad Atlanta, lo avrebbe aiutato a diventare un giocatore migliore.
Così, in barba ai numerosi appassionati texani che speravano scegliesse di rafforzare una delle università dello Stato, optò per la Georgia puntando sul campus metropolitano (l'ateneo è situato ad Atlanta e non è immerso nell'ameno e bucolico panorama delle università del Sud) di GTU.
Qui Chris si è subito ambientato alla grande. Ragazzo intelligente e molto sveglio ha compreso da subito l'importanza di allenarsi con impegno calandosi nella nuova realtà con umiltà e tanta voglia.
Le prime uscite con la squadra ne sono state la dimostrazione: 26 punti e 14 rimbalzi all'esordio contro Ark Pine Bluff (certamente avversario non di rango) e 15 più 10 carambole nel derby vittorioso contro Georgia. Numeri a parte in molti sono rimasti colpiti dalla grande concentrazione del ragazzo che in campo gioca come un veterano, ha voglia di emergere e buonissimi numeri a sua disposizione.
Insomma è stato chiaro da subito che Bosh è uno vero, un giocatore che può dire la sua nella NCAA e malgrado la stagione degli Yellow Jacket vada avanti un po' a singhiozzo in una ACC altamente competitiva coach Hewitt ha parole di elogio per tutti, in particolare per Chris, <La nostra università ha sempre prodotto grandi uomini e grandi campioni (Kenny Anderson, Steph Marbury, Mark Price ndr) e Bosh ha tutte le credenziali per seguire questa strada>.
Da parte sua il ragazzo appare ben cosciente dei propri mezzi e dei propri limiti e sa che l'imperativo è migliorare <Mio fratello è il mio primo tifoso, ma anche il mio primo critico, quando gioco male o faccio degli errori lui me lo dice, mi riprende, mi rimprovera, quindi non posso fare altro che migliorare, così potrà solo complimentarsi>.
Pallacanestro a parte, la vita di questo ragazzo, socievole e spigliato, è anche altro. A scuola era uno dei migliori studenti alla Lincoln High ed assiduo frequentatore di circoli culturali e ricreativi nel sobborgo di Lancaster a Dallas dove era sempre in mezzo ad attività sociali e non.
Tra le sue grandi passioni ci sono il computer ed in particolar modo la computer grafica <…spero che un giorno qualcuno mi aiuterà a pubblicare i miei lavori, credo di essere molto dotato e potrei lavorare in questo campo.>, i videogiochi <…con mio fratello giocavamo sempre al football americano e ad NBA Live…>, il baseball (ha giocato i primi anni al liceo prima di smettere per dedicarsi al basket) ed i viaggi (ha potuto girare gli States con la sua squadra e per fare visite ai campus).
Quindi un personaggio un po' atipico, pieno di interesse fuori dal campo e tanta voglia di conoscere il mondo e le persone, ma non lasciatevi ingannare, poi quando si allaccia le scarpe e scende in campo Chris è una furia.
<Il mio giocatore preferito è Kevin Garnett, qualcuno dice che gli assomiglio, ma per me lui è un modello da seguire, da imitare, ma non so se sono all'altezza.> questo il pensiero di Bosh che però è un giocatore ben diverso dall'ala dei T'Wolves essendo un lungo classico che ha nel gioco spalle a canestro e nei movimenti in post la sua arma migliore.
Già , per fisico e statura siamo di fronte ad un signor pivot per la NCAA, ottimo nel gioco d'area, veloce di piedi e soprattutto ben cosciente di quel che sono i movimenti di un interno. Poi, che stia sviluppando anche il gioco fronte a canestro e perfezionando il tiro e la partenza in palleggio rappresenta un di più nel suo già ottimo arsenale offensivo.
Così lo descriveva la scorsa estate uno scout dei Trail Blazers <Il ragazzo è eccellente nell'area pitturata, ha movimenti fantastici ed una grande intelligenza che gli permette di leggere ottimamente il gioco. A rimbalzo e nella stoppata è una furia, deve però migliorare nel trattamento della palla e nel passaggio, così potrà uscire dall'area e magari all'allontanarsi per una partenza in palleggio>.
Insomma è un grande prospetto e se migliorerà con questi ritmi potrà dire la sua anche nella NBA magari più da ala forte che da pivot (manca di chili), sperando sempre che non si metta in mente di diventare l'ennesimo lungo che gioca da esterno tralasciando così l'area colorata e le battaglie.
Ma per adesso godiamocelo tra gli universitari, questo per ora è il suo mondo e tra grandi prove (viaggia a quasi 18 punti e 9 rimbalzi ed è, assieme a Carmelo Anthony di Syracuse, uno dei maggiori indiziati al titolo di freshman dell'anno) e salutari lezioni di gioco (Duke l'ha tenuto a 5 punti e 4 rimbalzi aggredendolo su ogni pallone) imparerà molti segreti della pallacanestro.
Le ultime parole su di lui sono del vice allenatore di Georgia Tech Mark Price, uno che di NBA se ne intende <Non preoccupatevi arriverà sicuramente, ma per ora è meglio che giochi qui piuttosto che marcisca su qualche panchina NBA con milioni di dollari in tasca>.
Noi aspettiamo, anche perché per adesso è un gran bel vedere.