Marquis Daniels, faro dei sorprendenti Auburn Tigers.
La SEC di quest'anno si presenta alla grande, con almeno sei squadre da torneo e, nonostante qualche perdita illustre (Prince e Grizzard, giusto per citare due nomi), si conferma ancora una volta conference di vertice all'interno del panorama Ncaa.
UP
– Alabama (12-2) è partita fortissimo, seppur non supportata da un gioco spumeggiante. Ad inizio stagione le percentuali di tiro non erano granchè, così coach Gottfried ha pensato bene di studiare qualche nuova soluzione offensiva. Gran parte dell'attacco passa per le mani di Maurice Williams (15p e 5a) al cui fianco Ervin Dudley si produce in doppie doppie su base quotidiana (13p e 10r). Ora però le cose sembrano essersi complicate un poco, prima con la sconfitta contro Utah e poi quella contro Vanderbilt, nella seconda gara di conference (entrambe arrivate con un margine ristrettissimo comunque).
– Florida (14-2) si sta confermando la squadra più forte della conference, nonostante i parecchi dubbi che le ronzavano attorno ad inizio campionato. Ma c'è da dire che la squadra di coach Donovan è quella dalla rotazione più completa e con una buona dose di esperienza, e questo alla lunga conta parecchio. Le dieci vittorie in fila di cui parla il record al momento sono frutto soprattutto del duo Bonner (15p e 5r) e il freshman Walsh (15p, 4r e 3a), ai quali ben si accostano David Lee e Justin Hamilton. Sono in testa alla conference (3-0), staremo a vedere cosa riusciranno a combinare nei prossimi incontri, tra cui spicca quello contro Kentucky.
– Kentucky (13-3). Bel momento per i Wildcats che sono in striscia aperta di vittorie che ammonta a sette consecutive. Kentucky può contare su un gruppo che si conosce piuttosto bene, con le chiavi della squadra affidate a Bogans, che finora sembra stare ripagando le attese (18p). Fitch aggiunge 12p e Estil (11p e 5r) cerca di dare forma ad una frontline che però pare abbastanza debole. Come detto in precedenza le vittorie nella conference sono 3 e la casella delle sconfitte è ancora immacolata; notevole il recente successo sulla più quotata Notre Dame. Tubby Smith deve lavorare con il materiale che ha a disposizione, che non è certo eccelso. Passaggi di qualità e tiri comodi è il suo credo, e finora pare che i suoi stiano eseguendo alla lettera.
– Auburn (14-2). Vera sorpresa della conference che sta avendo uno straordinario momento, essendo ancora imbattuta nella SEC (3-0). Squadra alla ricerca di credibilità , visto che ad ora tutte le vittorie conseguite non sono neanche bastate per un inserimento nel ranking. Eppure anche il coach dei “cugini” di Alabama ammette che fanno sul serio, e non a caso Auburn ha battuto i Crimson Tides. Qui Marquis Daniels è il faro della squadra (19p, 7r e 4a), insieme a Killingsworth (15p e 7r). Curioso come abbiano tenuto Southern Miss e Arkansas rispettivamente a 46 e 37 punti, nelle due gare stravinte dai Tigers. Un problema è rappresentato dalle palle perse, con cinque giocatori che ne perdono ben oltre due.
SO..SO..
– Georgia (9-4). Partiti male (1-3), ma si sono rimessi in corsa, grazie anche al reinserimento nel roster del centro Steve Thomas, squalificato per i primi sette incontri della stagione. Nelle partite di conference al momento sono 1-1, hanno vinto contro Louisiana State, e perso contro Florida. Jarvis Hayes sta confermando le aspettative con i suoi 18 ad uscita, Ezra Williams ci mette del suo con 17 punti ad incontro (e 6 rimbalzi, bella statistica per uno di 1.90), e Chris Daniels, uno dei pochi giocatori di frontline dei Bulldogs. Hanno battuto Pittsburgh (all'epoca numero 2 del ranking) lanciando un ottimo segnale.
– Louisiana State (12-3). Sono 1-2 nelle partite della SEC e nell'ultima gara hanno perso anche abbastanza nettamente da Mississippi, squadra considerata inferiore ai Tigers, fermando a 11 la striscia vincente casalinga. Dalla loro c'è il fatto di aver battuto Arizona, il che non è comunque da sottovalutare, anzi. La crescita Llorreda (13p, 9r e tanta fisicità in post) permette di alleggerire la pressione su Dupree (15p e 7r) e Bright (10p). Giocheranno contro Arkansas e Mississippi State a breve, il che potrebbe portarli nuovamente nella fascia alta della classifica.
– Tennessee (9-4). Hanno perso in casa da Kentucky, vinto contro Ole Miss, perso contro Florida e vinto contro Vanderbilt, ovvero cronaca di una squadra che contro le grandi fa abbastanza fatica. Ron Slay è tutto per i Vols (20p e quasi 9r), Brandon Crump (12p e 7r) gli fà da spalla per quello che è un duo di frontline certamente tra i migliori non solo nella SEC. Al momento gli uomini di coach Buzz Peterson sono 2-2 nella conference, sono una squadra giovane che non necessariamente può essere gradevole incontrare.
DOWN
Nel panorama offertoci dalla SEC rimangono Mississippi, Vanderbilt, South Carolina, Mississippi State e Arkansas.
Cominciamo dai Razorbacks, levandoci il dente dolorante di una stagione che finora non ha certo offerto spunti per gioire (5-9, 0-3 e 4 sconfitte casalinghe). Il problema principale di coach Stan Heath è la qualità dei tiri che influisce, ovviamente, sulla percentuale di realizzazione. Dopo la sconfitta contro Auburn (24% nel primo tempo, 32% nel secondo), il coach prescritto sessioni di tiro multiple, ma l'impressione è che ci voglia ben altro per raddrizzare una stagione ormai andata persa.
Altra squadra ancora a secco nelle gare di conference è Mississippi State (10-4, 0-3). Ed è strano perchè questa è una squadra che in passato ha anche scalato il ranking fino alla settima posizione. Ritornato da poco Mario Austin, uno dei migliori lunghi di tutta la Ncaa (23p e 9r), non è tutto ancora perduto per i Bulldogs, che hanno comunque avuto un calendario poco favorevole, avendo incontrato nelle prime tre partite Florida, Alabama e LSU.
Mississippi, Vanderbilt e South Carolina sembrano fluttuare nell'anonimato. Ole Miss (10-4, 1-2) fatica a generare attacco con continuità , benchè le percentuali non li penalizzino eccessivamente. Manca peso sotto canestro (il solo giocatore di post degno di nota è Justin Reed con 14p e 6r), e se ti affidi troppo ai tiri da fuori alla lunga la paghi, a maggior ragione se i Rebels saranno chiamati in causa per la postseason.
Il 7-7 di South Carolina (1-3 SEC) lascia trasparire una stagione ben lontana dall'essere memorabile, complici gli infortuni, numerosi (Warren, Petravicius), che hanno accompagnato i Gamecocks per tutta la stagione, impedendo di esprimersi al meglio.
Chiudiamo la carrellata con Vanderbilt, e qui la situazione è forse più rosea per il fatto di aver battuto 'Bama (aiutati da un grande 8-13 da tre), e di essere stati molto vicini da battere anche Auburn. Il record parla di 8-7, 1-3 nella conference.