Ecco la grande concentrazione di Chris Marcus pronto ad esplodere a canestro
Certo che fa notizia leggere, in un mondo sempre più spesso accusato di guardare solo ed esclusivamente ai soldi, di un atleta che decide di ritirarsi dal draft per completare l'ultimo anno di Università malgrado abbia ricevuto reiterate assicurazioni di venir scelto almeno in lotteria.
Ed a leggere le sue dichiarazioni si rimane ancor più sbigottiti <Mi sono accorto di avere ancora bisogno di migliorare, di affinare i movimenti, di sviluppare appieno il mio gioco prima di poter giocare nella NBA rendendo al massimo. E poi volevo comunque laurearmi (storia americana) e quale modo migliore di frequentare assiduamente i corsi…>, così la curiosità che già circondava questo giocatore è cresciuta in modo esponenziale.
Già perché Chris Marcus 215 cm per 132 Kg dalla Olympic High School di Charlotte N.C. non è solo il miglior pivot in circolazione nella NCAA, ma in prospettiva futura potrebbe diventare uno dei migliori, nella NBA, vista la scarsa qualità degli interpreti in quel ruolo.
L'atleta di Western Kentucky è ben cosciente della grande attesa che circonda la sua carriera, ma da persona accorta ed intelligente non ha alcuna intenzione di bruciare le tappe e trovarsi ad infoltire la vasta schiera di quei pivot (ultimi in ordine di tempo Chris Mihm e Loren Woods) che dopo egregie annate al college non sono riusciti ad esprimersi al meglio al piano di sopra.
Che poi a ben analizzare la situazione si scopre che Chris avrebbe già potuto, in virtù delle sue qualità , disputare una stagione di tutto rispetto.
Infatti tra le migliori doti del ragazzo ci sono la grande etica lavorativa, la voglia di imparare e di mettersi alla prova che unite al fisico statuario, al grande atletismo ed alle buone mani fanno di Marcus un signor lungo (per altro già inserito dalla NCAA nella rosa dei papabili al Wooden Awards che premia il miglio atleta della stagione in Division I).
Ovviamente tra i più contenti di questa sua scelta ci sono i tifosi di WKU ed il suo allenatore Dennis Felton che per primo aveva dato la propria benedizione alla decisione di andare nella NBA salvo riaccoglierlo a braccia aperte “…Chris ci aiuterà tanto in questa stagione, la sua forza fisica e gli ottimi movimenti spalle e fronte a canestro daranno una grossa mano a Boyden sotto e controbilanceranno la pericolosità perimetrale di Sparks…“.
Con Marcus, l'ottima combo-guard Sparks ed il poderoso Boyden (tutti inseriti nella lista dei papabili a miglior giocatore della Sun Belt Conference) gli Hilltoppers puntano a vincere numerose partite (oltre al titolo nella Sun Belt) e provare a riconfermarsi al torneo NCAA.
Ovvio che in questo clima di generale ottimismo il giocatore troverà grandi stimoli e motivazioni per lavorare e rendere al meglio (anche se dovrà riprendersi da un infortunio ad un piede che lo terrà fuori almeno fino a metà novembre), ma bisogna ora capire quali sono le cose in cui Chris dovrà concentrarsi.
Si tratta di un ottimo atleta che malgrado la stazza gode di una fluidissima mobilità che gli permette di essere reattivo sotto canestro specialmente a rimbalzo e grazie al fisico statuario, anche per la NBA, potrà dominare gli avversari senza subire nei contatti.
Certo può ancora migliorare nella velocità da canestro a canestro, a volte da l'impressione di non trovarsi a proprio agio contro giocatori più bassi che lo portano lontano dalla zona nevralgica, ma sono tutti difetti correggibili.
Dal punto di vista offensivo Marcus adora giocare spalle a canestro, stazionare sulle tacche dove trova spesso i due punti con lo scivolamento laterale (a destra), il gancetto (ancora da limare) o il movimento di potenza pura anche se il gioco di gambe è ancora indietro e potrebbe risentire ad un livello superiore della scarsa quantità di soluzioni offensive.
In netta crescita al tiro dove già ora può pungere fronte a canestro con un tiretto dai tre, forse quattro, metri che spesso prova in allontanamento anche se la meccanica non è ancora automatica e gli avversari spesso troppo bassi per arrivare alla stoppata.
Altri capitoli in costruzione sono il passaggio non sempre preciso al compagno e la lettura del gioco che lo vede spesso incapace di riaprire tempestivamente agli esterni e di leggere le evoluzioni della manovra in tempo reale.
Ma è in difesa che il pivot degli Hilltoppers ha costruito la sua fame: rimbalzista (offensivo e difensivo) eccellente per rapidità , senso della posizione, capacità di saltare più volte sullo stesso possesso e riaprire il gioco col lancio lungo (sono due anni che vince la speciale classifica NCAA), grande intimidatore con le sue lunghe leve pronte alla stoppata (3.5 lo scorso anno), capace di francobollarsi al lungo avversario senza mollarlo mai.
In difesa, dove è tra i migliori a questo livello, potrebbe costruirsi, almeno inizialmente, una solida reputazione tra i pro in attesa di affinare le sue armi offensive.
Dopo questa analisi ai raggi X del giocatore forse abbiamo un' idea più chiara delle reali capacità , e prospettive, di Chris Marcus: grande voglia di impegnarsi, testa a posto, energia, caparbietà , ma ancora qualcosa da limare per presentarsi al meglio al grande salto. Nella NCAA sono pochi i giocatori capaci di limitarlo ed ancor meno quelli che lui non può limitare, nella NBA sarà tutta un'altra musica.
Per ora però lasciamo perdere il futuro e pensiamo al presente.
In questa stagione tutti si aspettano onde dal ragazzo di Charlotte che è antipersonaggio per vocazione e rifiuta i riflettori per concentrarsi sul sodo, dai suoi numeri dipenderà molto della stagione di Western Kentucky e tutti, al campus di Bowling Green, si attendono soddisfazioni dai ragazzi della pallacanestro.
Accanto a lui giocheranno il grillo Patrick Sparks ed il fromboliere Danny Rumph (autore di una spumeggiante stagione da freshman) da cui dipenderanno molte delle risorse perimetrali dei bianco rossi, mentre le ali saranno l'ottimo Jamaal Brown (occhio a questo ragazzo che potrebbe far parlare di se in futuro) ed il possente David Boyden.
L'obiettivo è quello di una stagione ad alto livello (per i propri standard) magari togliendosi qualche soddisfazione (tipo vincere la Sun Belt Conference o uno dei due derby con Bowling Green e Kentucky) e facendo un po' di strada al torneo NCAA.
Per Marcus invece la meta sarà migliorare, affinare tecnica e comprensione del gioco in primis per aiutare al meglio la propria Università e lasciare il miglior ricordo possibile, poi per prepararsi al piano superiore dove finalmente potremo capire quanto in realtà vale il ragazzo e se finalmente la NBA riavrà un pivot di spessore per rinverdire una tradizione di lungi in caduta libera.