Jason Kapono sarà la stella incontrastata della stagione per UCLA
Ci sono due dati fondamentali che possono spiegare cosa sia Jason Kapono per UCLA: nei tre anni di permanenza a Los Angeles è partito in quintetto in 97 delle 98 partite disputate al Pauley Pavillion, e se in questa stagione da senior manterrà la sua media abituale di punti, diventerà il terzo realizzatore ogni epoca dei Bruins, davanti a lui solo Don MacLean e Lew Alcindor alias Kareem Abdul Jabbar.
E' stato in tutti e tre gli anni il miglior realizzatore della squadra, con quasi 16,5 punti di media a partita ed è il giocatore che ha tirato più tiri da 3 punti nella storia dell'Università , segnandone 7 in una singola partita.
Pochi, penso, fra i non appassionati conosceranno questa ala piccola bianca, idolo delle ragazze di UCLA, eccellente tiratore da ogni posizione e giocatore che unisce il lavoro in palestra alla capacità di fare gruppo all'interno dello spogliatoio. Non a caso coach Lavin, in questa stagione, punterà sulla leadership di Jason per riuscire a gestire i numerosi giovani a disposizione, cercando di evitare quei paurosi cali di concentrazione tipici delle squadre molto giovani.
Kapono è stato finalista lo scorso anno nel Naismith Award per il giocatore dell'anno ed è menzionato nei primi quintetti All-American in tutti e tre gli anni di carriera universitaria, e probabilmente in questa stagione riceverà la menzione d'onore del primo quintetto All-American, cercando di mantenere le sue medie abituali (anche a rimbalzo dove è stato il terzo del team nel 2001/2002), per riuscire a mettersi in luce abbastanza per una buona chiamata nel Draft 2003.
La situazione difficile creatasi negli ultimi mesi, con la dipartita del freshman meraviglia Evan Burns, risultato non eleggibile ai test universitari, finito a S. Diego State da coach Fisher, e la quasi contemporanea ineleggibilità , almeno fino a gennaio, di Andre Patterson, sophomore dalle ottime potenzialità , su cui coach Lavin faceva affidamento dopo l'esperienza nella sua stagione d'esordio, ha caricato sulle spalle di Kapono tutto il peso dell'attacco UCLA e tutta la responsabilità di cercare di non far sprofondare la squadra in un anno di autentica transizione.
Non avendo più in roster l'aiuto offensivo di Knight, Barnes e Gadzuric, questi ultimi approdati nell'NBA, il fatturato dell'ala dei Bruins dovrà sensibilmente aumentare, se non raddoppiare, e con questo dovranno aumentare i tiri e le conclusioni dalla distanza, ma soprattutto ci dovrà essere un'evoluzione nelle penetrazioni, poco usate in precedenza da Kapono, che permetterebbero più viaggi in lunetta per un giocatore dall'80% abbondante nei liberi e completerebbero la sua pericolosità offensiva, giovandosene anche in chiave NBA.
Se Kapono dovrà essere il braccio armato dei giovani Bruins, la mente sarà Cedric Bozeman, play al secondo anno, ed unico rimasto con Jason del quintetto base UCLA della passata stagione. Bozeman, nella sua stagione d'esordio con la maglia giallo-blu, ha alternato buone prestazioni ad altre meno convincenti, pagando soprattutto l'infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori per 2 mesi, perdendo praticamente tutta la parte centrale della regular season.
Lavin ha puntato subito su di lui per il ruolo di play titolare, volendo sfruttare a pieno le sue doti di passatore e di penetratore abile a pescare con gli scarichi giusti i tiratori dei Bruins, quali Kapono, Barnes e Knight. Il giovane californiano ha fatto intravedere quali siano le sue potenzialità , in particolar modo nel torneo NCAA (buon segno), giocando la partita migliore dell'anno contro la n.1 del Regional Cincinnati, con la vittoria upset dei Bruins e l'approdo alle Sweet 16, dove ci ha pensato Missouri a spegnere i sogni della banda giallo-blu.
In questa stagione Bozeman, che dovrebbe aver recuperato la piena efficienza fisica dopo l'infortunio, avrà sicuramente più responsabilità , in particolare nella fase offensiva, poiché le assenze di Knight e Barnes e il mancato arrivo di Burns costringeranno il play a prendersi più tiri e realizzare più punti, avendo sicuramente un maggior minutaggio rispetto alla stagione da freshman.
Oltre a questo, Lavin si aspetta che il suo play diminuisca sensibilmente i turnover, vero tallone d'achille di Bozeman nella stagione scorsa, anche perché il suo è il ruolo più delicato e meno indicato per forzare turnovers che potrebbero regalare facili contropiedi agli avversari. In più non avendo gran realizzatori in squadra, le partite per UCLA si giocheranno soprattutto in difesa e nella capacità dell'attacco di sfruttare le occasioni, cercando di mantenere una percentuale di tiro elevata e di segnare molto dalla distanza. Questo significa per Bozeman raddoppiare le sue statistiche in meglio e guidare la squadra con sagacia, cercando di trovare quasi sempre la soluzione migliore negli esterni, visti i problemi di quantità sotto canestro (unico lungo rimasto T.J Cummings, più ala che pivot, coadiuvato dal freshman Fey).
Il duo Kapono-Bozeman sicuramente sarà il fulcro del gioco di UCLA in questa stagione, che si annuncia difficile, ma non disperata al Pauley Pavillion. Certo, se Kapono cercherà solo la soluzione dalla distanza e accentrerà troppo su di lui il gioco e Bozeman continuerà a perdere troppi palloni, i Bruins difficilmente si salveranno dal baratro di una stagione completamente anonima, ma coach Lavin sa che i suoi ragazzi posseggono la grinta e la voglia necessarie per non deluderlo.