Una classica immagine del grande Jerry Tarkanian e il suo asciugamano…
La stagione NCAA prossima al via non presenta tra i suoi protagonisti uno tra i coach più vincenti e tra i personaggi più carismatici in assoluto del panorama del college basket. Il riferimento è a Jerry Tarkanian, meglio noto come "The Shark" nel mondo della palla a spicchi.
"Lo Squalo" aveva abbandonato la panchina di Fresno State al termine della stagione scorsa, annunciando il suo ritiro, ma in giugno la diagnosi di un tumore alla prostata è arrivata a chiudere molto probabilmente le possibilità di un eventuale ritorno su qualche altra panchina. Secondo quanto riferito, il tumore è stato individuato nella fase iniziale e lo stesso Tarkanian si è mostrato molto fiducioso, ma solo dopo le terapie non certo leggere che sta affrontando si potrà sapere l'evoluzione esatta della malattia.
Come accennato, la carriera si era probabilmente chiusa nella scorsa primavera, dopo una stagione molto al di sotto delle aspettative dei Bulldogs; all'inizio si parlava di titolo di conference, posizione nel ranking nazionale e torneo NCAA, ma alla fine Fresno State si è ritrovata con un record di 19-15 e l'eliminazione al primo turno del NIT.
A complicare ulteriormente la situazione, le immancabili controversie dentro e soprattutto fuori dal campo, una delle costanti lungo tutta la carriera di Tarkanian, e che ne hanno quasi certamente favorito l'abbandono.
E proprio le controversie e le polemiche resteranno probabilmente per sempre legate a Tarkanian e finiranno con l'intaccare, o perlomeno offuscare, l'immagine di uno dei coach più vincenti in assoluto, statistiche alla mano.
Nativo di Euclid, in Ohio, figlio di emigranti armeni, laureatosi nel 1955 a Fresno State, dopo 7 anni a livello di Junior College in California tra il 1961 ed il 1968 (con una percentuale di vittorie dell'89% che si commenta da sé), ebbe la prima panchina a livello di Division I a Long Beach State.
Nei cinque anni alla guida di un programma non propriamente noto come "powerhouse" a livello nazionale, i Forty-Niners parteciparono quattro volte al torneo NCAA in un periodo nel quale il campo dei partecipanti era molto più ristretto, giungendo due volte alle finali dei regional.
Nel 1973 fu il momento del salto a Las Vegas, città famosa per tutto tranne che per il basket, ed a UNLV, dove Tarkanian finì col divenire una istituzione. Descrivere quanto ottenuto dallo Squalo alla guida dei Rebels richiederebbe come minimo un libro, ma le cifre ed i nomi riportati di seguito dovrebbero essere sufficienti.
In 19 anni sulla panchina di UNLV, dal 1973 al 1992, i Rebels ebbero 18 stagioni con oltre 20 vittorie, 12 partecipazioni al torneo NCAA, il titolo nazionale nel 1990 e altre tre apparizioni alle Final Four.
Innumerevoli le stelle che sono uscite dal suo programma, a cominciare da Reggie Theus e Glen Gondrezick (passati anche per i lidi italici), proseguendo con Armon Gilliam, fino al gruppo che dominò il college basket all'inizio degli anni '90, guidato da Larry Johnson, Stacey Augmon e Greg Anthony.
Ma, come accennato, le stagioni nel deserto del Nevada non furono degne di nota solo per i successi sul campo, ma anche per quello che avveniva al di fuori. Tarkanian e la NCAA furono impegnati per anni in una durissima battaglia legale, vinta alla fine da Tarkanian, ma che certo non lo rese, per così dire, simpatico presso coloro che dirigevano la NCAA.
Il programma si trovò sempre sotto la lente d'ingrandimento (per usare un eufemismo) della Lega, e di certo le tattiche di reclutamento di "The Shark" erano come una calamita per gli 007 provenienti da Kansas City: lo Squalo infatti fu tra i primi a fare ampio uso dei giocatori che uscivano dai Junior College, spesso alle prese con problemi accademici ed extra-cestistici; per sua stessa ammissione riconosceva di cercare giocatori dal passato (e dal presente) turbolento, e che "spaventavano" molti altri programmi (tanto per fare un nome, basta ricordare il reclutamento del ben noto anche dalle nostre parti Lloyd "Sweet Pea" Daniels o di Lamar Odom).
Ma l'episodio che probabilmente costrinse coach Tarkanian a lasciare UNLV fu la (tristemente) famosa foto del 1991 che ritraeva alcuni giocatori in un idromassaggio insieme a un noto boss delle scommesse; la risonanza a livello locale e nazionale fu tale da costringere Tarkanian ad annunciare nel giugno 1991 le dimissioni per la fine della stagione successiva.
Dopo una breve parentesi alla guida dei San Antonio Spurs nel 1992 (bastarono 20 partite allo Squalo per rendersi conto che il mondo dei pro non era adatto a lui), e tre anni di assenza dalle panchine, nel 1995 il ritorno alla alma mater, Fresno State.
E non ci volle molto per riportare in auge un programma stagnante, guidandolo sempre oltre le 20 vittorie nelle prime 6 annate, prima dei problemi dell'ultima. Il record complessivo è di 778-202, quarto coach più vincente in assoluto nella storia del college basket.
Ma coach Tark non viene ricordato solo per le vittorie e le controversie: l'immagine che resta per sempre scolpita nella memoria di ogni appassionato è l'espressione triste e laconica, a mascherare la dedizione maniacale al basket; e ancora più indimenticabile forse l'immancabile e fedelissimo asciugamano, che stringeva e ogni tanto mordicchiava per scaricare la tensione.
E non sarà dimenticata in fretta (soprattutto a Las Vegas) la frase pronunciata dopo la conquista del titolo nazionale nel 1990: a chi sosteneva che il programma avrebbe continuato a prosperare anche dopo la sua partenza, rispose che non sarebbe stato per nulla così, anzi". mai parole furono più azzeccate: dal 1992 UNLV non ha nemmeno lontanamente avvicinato i livelli raggiunti con Tarkanian.
Per quanto riguarda il gioco, il cambio di nickname a UNLV, da Rebels a Runnin' Rebels, riassume nel migliore dei modi lo stile delle sue squadre: ritmo elevato per 40 minuti, con ampia libertà in attacco e tiri possibilmente rapidi, pressione difensiva, di certo non gestione dello shot clock fino agli ultimi secondi. Basti ricordare che nel 1977 i Rebels segnarono oltre 100 punti di media, quando ancora non c'erano limite di tempo e tiro da 3 punti.
Il tumore che ha colpito coach Tark, anche se apparentemente e per fortuna non così grave, porta subito alla memoria un altro allenatore e personaggio storico del college basket, il compianto Jim Valvano, morto nel 1993 dopo appena un anno dalla diagnosi di tumore terminale.
Anche Jim Valvano meriterebbe non un articolo, ma un libro; basti solo tener presente che a suo nome sono intitolate una fondazione per la ricerca sul cancro ed un prestigioso torneo che si disputa ogni anno al Madison Square Garden, il Coaches vs Cancer.
Senza ripercorrerne tutta la carriera, non possono sfuggire alcuni paralleli con Tarkanian, quali la capacità di rilanciare programmi in crisi, il titolo nazionale vinto a North Carolina State nel 1983 (una delle sorprese più clamorose in assoluto, culminata con la famosa corsa attraverso il campo al termine della finale che lo rese indimenticabile), ma anche con varie controversie legate al reclutamento, tra le cause che lo portarono a lasciare la panchina del Wolfpack nel 1989.