Luke Ridnour sarà il leader dei Ducks in questa stagione…
Era finita con lo sconforto di Fred Jones, a sancire la sconfitta nella Finale del Regional contro Kansas, ad un passo dalle Final Four, ad un passo dal sogno di ogni atleta universitario che giochi a basket. Jones in quella partita era stato a dir poco strabiliante, ed infatti nel Draft successivo la chiamata n. 13 di Indiana lo ha catapultato nell'elìte della NBA, ma con lui tutti i Ducks avevano dato prova di coraggio di fronte alla corazzata di coach Williams, finendo la partita a testa alta, consci di aver dato vita ad una stagione indimenticabile.
La vittoria finale della Pac-10, contro squadre come Arizona, Stanford e UCLA, è stata la prima nella storia dell'università , e già questo dato può spiegare alla perfezione la grandezza dell'impresa dei ragazzi di coach Kent, ma l'essere entrati come testa di serie al torneo NCAA ed essere arrivati ad un passo dalle Final Four completa l'opera, accomodando allenatore e roster nella storia dell'Università .
Quest'anno i Ducks, nonostante la dipartita di 2/5 del quintetto base (oltre a Jones anche il centro Christoffersen), si ripresentano al via della stagione NCAA come una delle squadre di vertice nei ranking pre-season e sicura sfidante di Arizona nella corsa al titolo della PAC-10, forse l'unica visti i problemi recenti di UCLA e Stanford.
La stagione di Oregon si concentrerà sulle performance dei "Lukies", cioè Luke Jackson e Luke Ridnour, secondo e terzo realizzatore dietro Jones della squadra nello scorso anno e anime offensive e difensive dei Ducks.
Soprattutto Ridnour sarà l'uomo a cui coach Kent darà le chiavi dell'intero gioco e sulle cui prove si baserà molto dell'andamento offensivo del team. Ridnour ha chiuso la passata stagione con 5 assist di media, terzo assoluto nella Pac-10, guidando la squadra con sapienza ed energia, ma sapendo essere anche un perfetto realizzatore all'occorrenza, soprattutto dalla lunga distanza, dove il suo 44% complessivo lo posiziona ai vertici della nazione.
A lui toccherà quest'anno, perso Jones, la leadership assoluta della squadra, ma dalle parole del suo coach nessuno pensa che questo possa creargli pressione: "Luke è un leader nato, sa sempre come caricare i compagni, con una giocata o con le parole, tra i play è uno dei migliori per la capacità di lettura della gara e della sua posizione".
Inoltre la sua capacità di essere realizzatore e regista allo stesso tempo lo rende ancora più pericoloso per le difese avversarie, considerato il fatto che Oregon è una delle migliori squadre nei tiri dalla lunga e nella percentuale ai liberi. Ridnour sa trovare il compagno smarcato quando è pressato o nel traffico, e con gente come Jackson e Davis, lo scarico per il tre punti può risultare mortifero.
Proprio Jackson, l'altro Lukies, dovrà essere il terminale offensivo principale della squadra, aumentando se possibile il suo fatturato punti, ma soprattutto sfruttando ogni possibile spazio che potrà costruirgli il gemello Ridnour. Nella passata stagione aveva un Jones ad aiutarlo, ma quel 45% dal campo dovrà essere migliorato se Oregon vuole ripetersi ai livelli dello scorso anno, magari puntando alle Final Four sfiorate nel 2001-2002.
Oltretutto la sua capacità discreta a rimbalzo potrà giovare alla gestione offensiva e difensiva del team, non avendo in roster (a parte Johnson) dei gran rimbalzisti.
Del quintetto della passata stagione oltre ai Lukies è rimasto, nel suo anno da Senior, anche Robert Johnson, miglior rimbalzista dei Ducks con 7,5 a sera, potente ala che può essere utilizzato all'occorrenza anche come pivot e su cui coach Kent fa affidamento per avere un certo predominio nell'area pitturata, soprattutto offensivo. Johnson, perso il fatturato di Christoffersen, dovrà migliorare le sue statistiche in fatto di punti, giovandosi degli scarichi di Ridnour e dei raddoppi che i due Lukies dovranno subire.
Per completare il quintetto base, le scelte potrebbero ricadere nel ruolo di guardia su James Davis (spostando Jackson in ala piccola), cambio consueto del backcourt nel 2001-2002 e giocatore solido su cui si può fare affidamento, soprattutto nei tiri dalla lunga, mentre per il centro quasi sicuramente si ricorrerà a Brian Helquist, a meno che Kent non rischi la carta dell'australiano Crosswhite, matricola quest'anno dopo l'anno di inattività dovuto al passaggio dall'Australia a Oregon, che può dare un impatto immediato dal punto di vista offensivo, avendo mani morbide anche dalla media.
Parlando delle matricole di quest'anno non si può tralasciare l'arrivo di Jordan Kent, figlio del coach, fratello di Marcus (già in roster nella passata stagione), e autentico All-American dello stato dell'Oregon, con numeri offensivi di prim'ordine, guardia dalle potenzialità atletiche elevate che dovrà affinarsi nella fase difensiva. Con lui ci saranno l'altra guardia esplosiva Brandon Lincoln e l'ala Zahn, abile rimbalzista e nel tiro dalla media, che potranno regalare minuti preziosi al coach e aumentare il loro bagaglio di esperienza, in particolar modo in difesa.
La carta tattica vincente, appunto, dei Ducks oltre al tiro dalla distanza, è proprio la difesa, asfissiante in certi momenti, molto ben costruita da coach Kent, soprattutto nella fase di backcourt, in cui Ridnour e Jackson sono dotati di mani velocissime per la rubata e il conseguente contropiede. Certo Johnson con l'assenza di Christoffersen in zona pitturata avrà qualche difficoltà in più, ma se Oregon riuscirà a mettere pressione, anche con la panchina, maggiormente all'inizio del gioco, sulle guardie avversarie, il problema lunghi potrà essere secondario.
Comunque difesa e tiri dalla lunga saranno, come nella passata stagione, le armi per i Ducks, e sono queste armi che hanno portato Oregon a sfiorare le Final Four 2002, e che nella preview di ogni addetto che si rispetti vengono menzionate nel commento ad una posizione altissima nel ranking prestagionale.
Anche senza Jones i Ducks sono pronti a volare di nuovo e sperano, quest'anno, di planare sulle Final Four 2003, per regalarsi un sogno, l'anno scorso svanito sul più bello.