Rookie Report – Luglio/Agosto

Armando Galarraga è un'ottima notizia per i Tigers ed un'ottima New Entry in classifica.

I rookie sono tanti, e molte cose cambiano di mese in mese. Abbiamo visto alternarsi agli onori della cronaca molti giovani giocatori, e ne vedremo altri in questo mesetto che ci divide dalla Post Season.
I cambi nelle nostre preferenze sono bruschi, repentini, basti pensare all'ascesa di Jay Bruce, che sembrava lanciato verso il titolo finale per poi stabilizzarsi su valutazioni medie. Quello che non cambia mai sono i due principali pretendenti per i due titoli da Rookie of the Year nelle due differenti leghe: Geovany Soto e Evan Longoria erano favoriti prima della stagione, lo sono a metà  stagione e non avranno alcun antagonista fino alla fine.
Alle spalle dei due, ci sono comunque un numero di giocatori di primissimo livello, già  titolari inamovibili nel lineup o nella rotazione della maggior parte delle squadre MLB.
Noi iniziamo questo numero da un pitcher di American League che ha fatto vedere ottimi lanci e che nel periodo che prendiamo in considerazione oggi ha solo vittorie.

American League

Armando Galarraga si è unito ai Tigers a metà  aprile. Chiamato a sostituire Dontrelle Willis dopo l'infortunio dell'acquisto dell'anno, non ha assolutamente deluso. Ha dato subito consistenza, giocando 12 inning nei primi due outing e collezionando le prime due vittorie della sua stagione , arrivata ora a 12 – 4 con un ERA di 3.20.
Nell'ultimo mese e mezzo, dicevamo ha trovato 5 vittorie su 7 partite e 5 decisioni effettive. Contro Toronto, a metà  agosto ha lanciato 121 volte in 8 inning, concedendo una sola run. Considerando che non aveva, prima di questa stagione, nessuna esperienza precedente in MLB, merita decisamente qualche voto,anche perchè, nei momenti in cui non ha dato il meglio, come a luglio, ha comunque mantenuto un numero di inning lanciati ragguardevole, da giocatore già  esperto. I suoi 26 anni hanno certamente aiutato, ma fatto sta che ora Detroit si ritrova un pitcher maturo e pronto a tenere il monte del Michigan per i prossimi anni, sempre sperando che il recupero completo di Willis elevi il monte ai livelli delle migliori squadre in American League.
Parlando di gioco vero e proprio, quello che colpisce di lui è la fantastica padronanza della zona di strike. I pochi K vengono affiancati dalla difficoltà  di battere forte contro di lui (1.13 HR a partita),e dalla capacità  di concedere pochissimo ai battitori destrorsi.

Nomi che hanno destato interesse in quest'ultimo mese sono stati Alexei Ramirez dei White Sox e Gio Gonzalez degli Athletics, vera fucina di talenti in questo 2008.
Il primo ha fatto seguire ad un fantastico luglio un consistente agosto, stabilizzando la sua media attorno ai .310. Difensivamente nn ha un ottimo range, ma le sue giocate di qualità  le fa con frequenza, come abbiamo visto anche un paio di volte nelle Top Plays. Smbra insomma un seconda base ottimo, con caratteristiche offensive sopra media ed una potenza buona per il ruolo che ricopre, con i suoi 15 HR stagionali in 108 partite giocate. Magro e dotato di buona velocità , non rinuncia a rubare basi se ne ha l'occasione, con risultati a dire la verità  alterni. C'è ancora molto da lavorare per lui, ma ci sono vere possibilità  che sia il second baseman del futuro della lega.
Il secondo era stato introdotto da noi nella preview della stagione di Oakland. Il suo ottimo cammino nelle minors e le sue caratteristiche sul monte facevano pensare ad un rookie da tenere sotto controllo. La verità  è stata diversa. Non è durato molto nelle partite fin qui giocate, vincendone una, perdendone due e offrendo in generale prestazioni non esaltanti, totalizzando una ERA di 7.20 e un WHIP di 1.88. Numeri troppo alti. Ha altre cinque partenze da fare prima che la stagione finisca, e ci aspettiamo che almeno in queste faccia intravedere i numeri che l'hanno fatto brillare negli scouting report di sei mesi fa. Sarà  rookie anche il rpossimo anno.

Ci soffermiamo infine su Joba Chamberlain: ora è un partente vero e proprio. Sta guadagnando la stima del suo allenatore e degli analisti con prestazioni fantastiche che denunciano un talento infinito e che confermano la bontà  dell'intuizione di Girardi, che già  da qualche mese gli ha tolto il ruolo di set-up.
Il 4 di agosto si è però fermato, per un fastidioso infortunio alla spalla, che ha richiesto una grossa riabilitazione, e che probabilmente gli impedirà  di giocare come starter in questo ultimo mese. Parlando delle sue prestazioni precedenti, annotiamo lo stupefacente mese di luglio, in cui ha lanciato in due occasioni 9 K, la seconda delle quali contro l'attacco di Boston, che ha domato in 7 inning privi di ER e a cui ha concesso solo 3 valide.
Senza infortunio, probabilmente staremmo parlando del più quotato rivale di Longoria alla vittoria finale.

In leggero calo le quotazioni di Jacoby Ellsbury, che al piatto è ben al di sotto dei .300/.400/.700 e di Nick Blackburn, che ha iniziato a zoppicare proprio sull'affidabilità , il suo biglietto da visita. Ellsbury è tra i migliori outfileder della lega in difesa, può puntare ad essere un Gold Glover abituale.

Deludono immensamente Daric Barton, con medie ridicole e poca potenza dimostrata nel 2008 e Ian Kennedy, pitcher di New York che doveva essere un fenomeno ed invece non ha collezionato nessuna vittoria ed è bastato un infortunio da 15-day DL per rispedirlo a lanciare in AAA.

Estate disastrosa per Luke Hochevar che ha avuto un calendario difficile. E' sempre complicato battere home run contro di lui, ma la sua percentuale di LOB è diminuita drasticamente, proiettandolo fuori da ogni discorso di attaccare la top five della votazione di fine anno. Chi ha ben impressionato in Kansas è Mike Aviles. Non molto considerato prima della stagione, ha ottimi numeri: .331 di BA, numero che non subisce variazioni sin dal suo debutto a maggio, segno di capacità  ormai affermate. Se la cava egregiamente come shortstop, con interventi fuori zona nella media del suo ruolo.
Da tenere d'occhio per le prossime stagioni, partendo già  dalla prossima.

1.Evan Longoria - TB
2.Armando Galarraga - DET
3.Jacoby Ellsbury - BOS
4.Joba Chamberlain - NYY
5.Alexei Ramirez - CWS / Mike Aviles – KC

National League

Non è stata un'estate facile per i rookie, sia in American League che in National. Non fa eccezione Jair Jurrjens, che ha superato da tempo nelle nostre preferenze Johnny Cueto.
Il venezuelano di Curaà§ao è incappato in brutte sconfitte che ne hanno alzato vertiginosamente ERA e WHIP ora giunte a 3.56 e 1.35.
Dura sempre molto sul monte,e possiamo anche includere una certa flessione nelle prestazioni della sua squadra in questo suo calo. Ha giocato tutta la stagione ed anche la stanchezza gioca il suo ruolo, soprattutto quando sei alla prima stagione in MLB ed i battitori possono mettere talvolta suggestione.
Parlando del pitcher dei Reds invece, lo abbiamo visto infortunato nell'ultima settimana a causa di un gomito stirato. Peccato per agosto era stato molto positivo per lui. Ha abbassato l'ERA ed il WHIP, tornando a lanciare 10 K in una partita, quarta volta in stagione. Rispetto all'inizio dell'anno, è chiaro che abbia acquisito una maggiore durabilità , raggiungendo dalla metà  di luglio per quattro volte i 100 lanci, con un massimo di 120 in sei inning contro San Diego. Ottenere una vittoria è ancora difficile, e le L superano visibilmente le W nel suo cartellino.
Non salterà  più di una o due settimane, vedremo se Baker gli farà  fare un altro paio di partenze prima della fine della stagione di Cincinnati.

Chiudiamo il discorso pitcher con Manny Parra. Certamente essere un partente dei Brewers è molto diverso rispetto ad essere un partente dei Reds o dei Braves. Fatto sta che fino a giugno lo statunitense aveva solo due sconfitte, ed ora è sul 10-6, calato perfettamente in una realtà  che pensa ai Playoff.
L'ERA si fissa sul 4.00 ma il WHIP è altino, 1.49. Concede pochi HR, circa 0.7 a partita, totalizza un numero alto di strikeout ed è abbastanza maturo per avere un posto di rilevanza media nella maggior parte delle rotazioni MLB.
Se davvero Milwaukee arriverà  alla Post Season, dovrà  ringraziare anche il mese di giugno di Parra, fatto di sole vittorie, mentre Sabathia si avvicinava alla squadra del Winsconsin.

L'estate ha anche ammorbidito le mazze dei migliori attaccanti rookie della National League. Joey Votto è passato dai 6 Home Run di maggio ai 2 di agosto, confermando il trend in negativo degli ultimi mesi. C'è altresì da notare che la sua media è salita a .287, anche grazie alle molte partite da più di una valida fatte registrare nel mese che si chiude oggi. Il fatto che sia acerbo è sicuro, così come è sicuro il suo destino da slugger, bisognerà  solo aspettare e vedere attorno a quale standard si assesterà .
Chi ha più possibilità  di essere un vero giocatore completo è Jay Bruce. Nel fielding è un gradino sotto i migliori, ed al piatto non ha mantenuto la promesse dello sfavillante debutto. La media non è mai stata alta né mai lo sarà  questa stagione, ma i 14 Home Run in 3 mesi di militanza sono indicativi del fatto che molti degli scouting report in preseason erano esatti. Un futuro alla Ryan Braun sembra alla portata per lui.

Non si sottrae al tracollo nemmeno Kosuke Fukudome. La media del mese di agosto è a .190, veramente bassa per chiunque, figuriamoci per un 31enne che aveva dimostrato ben altre qualità  nel resto del 2008. Chicago continua la sua cavalcata, ma avrà  bisogno di ben altri risultati dal giapponese di Osaki.

1.Geovany Soto - CHC
2.Jair Jurrjens - ATL
3.Manny Parra - MIL
4.Joey Votto / Jay Bruce - CIN
5.Kosuke Fukudome - CHC

I leader

Ma Soto e Longoria sono sfuggiti a questo calo che ha attanagliato i rookie MLB quest'estate, ormai sul punto di concludersi?
Assolutamente no. Per loro due si parla di un'altra classe, di giocatori già  tra i primi della lega, non solo tra quelli al primo anno.
Geovany Soto ha per esempio alzato la sua media battuta, che ora sfiora i .290, con 29 RBI e 20 HR, numero questo migliore di giocatori come Bruce e Votto, dotati di maggiore potenza. Con i corridori in posizione punto batte .275, altro dato brillante, anche se non è un giocatore molto clutch, cioè capace di risolvere le partite da solo.
Evan Longoria tornerà  solo a metà  della settimana prossima. Il braccio rotto in prossimità  del polso è un infortunio superato ma da trattare con le molle, mentre Tampa Bay sembra non arrestare la sua corsa verso una storica Post Season. Proprio la stagione dei Rays sarà  il trampolino di lancio di Longoria verso il suo titolo personale annunciato: con lui la squadra è cambiata totalmente, ed il terza base guida le statistiche offensive dei suoi in più o meno tutti i campi, prima dell'infortunio. Home Run, total bases, RBI, media battuta. Un leader sul campo, un trascinatore. Queste extra capacità  gli assicurano il premio ed un posto tra i big della American League.

Il mese prossimo recap stagionale e nostre classifiche finali.

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