Jair Jurrjens al lavoro: è lui la migliore New Entry di questo numero!
Ci eravamo lasciati un mese e mezzo fa con la promessa di parlare meglio di Jay Bruce all'epoca appena sbarcato in MLB. Il suo inizio è stato fantastico, la sua potenza bene in mostra ha portato ad una piccola serie di Home Run che in poco tempo hanno attirato l'attenzione di tutta l'opinione pubblica. Dietro a quei primi tre HR in 7 partite però c'erano però insidie per il giovane Reds.
Nel mese di giugno è andato aldilà delle recinzioni solo due volte, la sua media attuale è bassa (.267), così come la Slugging Percentage. 8 sole valide in questo inizio di luglio, con una piacevole eccezione a questo rendimento il 2 luglio contro Pittsburgh quando ha infilato due fuoricampo nella stessa partita.
L'impressione generale è che si tratti di un rookie con immense potenzialità , ma ancora dalla scarsissima pazienza, che possa decisamente puntare su avere grandi statistiche nel futuro. La situazione a Cincinnati è ideale (tolto Baker) per concentrarsi e con calma acquisire le qualità che sono richieste per essere un campione MLB. Troverà più contatti e guadagnerà in solidità , le caratteristiche fenomenali gliele riconosciamo tutti.
National League
Restiamo in Ohio per vedere come se la sono cavata gli altri due astri nascenti dei rossi: Johnny Cueto e Joey Votto.
Il partente ha avuto un miglioramento dal nostro ultimo report, nel quale l'avevamo visto calare di rendimento dopo un inizio sfolgorante. Miglioramento che consiste nel ritrovamento di una certa consuetudine di prestazione. I suoi numeri di giugno non sono diversi da quelli di maggio, ma sono aumentati di molto gli inning lanciati, 36 da 26. Questa sorta di continuità gli ha permesso di mantenere un numero di strikeout a partita vicino agli 8, dato di poco inferiore ai migliori pitcher della MLB (Beckett e Harden sono sui 9/10 K a partita). L'Era è alta, la WHIP no, le sconfitte prevalgono ancora sulle vittorie.
L'altro rookie di Cinci è Votto, ve lo ricorderete per i tre Homer di due mesi orsono. Questo mese aggiungiamo alla sua potenza un dato significativo: ha 42 interventi difensivi fuori zona, 10 in più di Pujols e una quindicina più di Teixeira. La percentuali di fielding non sono altrettanto buone, e l'assenza del campione di Saint Louis dalle scene lo scorso mese giustifica questo exploit difensivo. Ha subito un peggioramento nel rendimento offensivo, in HR e RBI, allarmante, e a luglio sembra continuare su questa linea. Questa alternanza di risultati gliela si può perdonare, ma gli costerà la fama di rookie più produttivo della National League.
Il maggio di Jair Jurrjens non ci ha permesso di includerlo negli altri articoli, ma dopo questo inizio estate è impossibile tenerlo fuori: 9 vittorie in stagione, le ultime due sconfitte sono del 3 luglio e del 4 maggio, 3 di ERA totale e WHIP sotto l'1.50.
Lancia costantemente sempre di più, concede un numero di HR ridicolo (0.66 ad apparizione), e se non avesse saltato un giro di rotazione a Giugno staremmo parlando senza dubbio del miglior rookie pitcher della lega. Il nativo di Curaà§ao ha una percentuale di LOB che sfiora il 77%, lancia per costituzione pochi K ma solo il 9 % delle flyball propiziate finisce oltre le recinzioni. Per ora guadagna una valanga di posti nella nostra "classifica", vedremo a fine anno dove lo ritroveremo.
Tra le molte flessioni di questo mese passato c'è anche quella di Blake DeWitt, miglior rookie dei Dodgers. Il .182 di media battuta di giugno ha fatto crollare le sue quotazioni, così come lo fa il non battere HR dal 29 maggio o i 3 RBI contro i 18 del mese precedente. Joe Torre da grande allenatore qual è lo tiene in campo, dandogli la chance di dimostrare ancora le sue doti di clutch performer conosciute ad inizio stagione, anche qualora questo gli costi la qualificazione ai playoff in una division disastrata. Il fielding di DeWitt rimane in linea con quello di Longoria, quindi un buon fielding per un rookie, mentre gli errori sono in media con quelli dei migliori terza base MLB.
Prendete Jurrjens e toglietegli qualche numero nelle statistiche. Otterrete il rendimento di Manny Parra, dei Brewers. 8 vittorie, ERA 3.69, percentuale di LOB 76 e HR a partite 0.80.
Non perde una decision dal 3 maggio. In luglio ha tre no-decision, mentre a giugno ha vinto 5 partite su 5 determinando il calo di ERA vertiginoso che ora lo fa essere tra i migliori rookie della lega. Ora ha anche Sabathia dal quale imparare, pur essendo un pitcher del tutto differente. Staremo a vedere quando arriverà la sua prossima sconfitta; in ogni caso avrà dato una mano consistente alla sua squadra nella rincorsa ai Cubs.
Chiudiamo con i due rookie dei Chicago Cubs: Kosuke Fukudome e Geovany Soto. Il primo semplicemente non è un rookie, vista la totale continuità di risultati: ogni mese è la copia di quello precedente nelle statistiche, così come nel rendimento della squadra dovuto al suo apporto. La media e l'OPS sono costanti e se vogliamo proprio azzardare un'ipotesi, sembra che il suo rendimento sia leggermente in calo. Fukudome è quello che la dirigenza si aspettava: un giocatore già formato, solido, con un buon senso della situazione che gli permette di eccellere quando c'è da decidere la partita. Questo quadro è accompagnato da un fielding vicino alla perfezione (.994). Non vincerà mai il Rookie of the Year, ma a noi piace includerlo in classifica comunque.
Discorso opposto per Geovany Soto, che è al momento attuale il principale candidato al premio finale. Potenza a cui dà continuità , un rendimento negativo nelle situazioni critiche ma una Slugging Percentage alta, sopra i .520. Anche lui non si è potuto sottrarre al brutto mese di giugno, che ha gettato ombre sulla sua media di arrivi in base e sugli RBI.
Si sta però riprendendo in luglio, dove è già andato tre volte oltre le recinzioni, e dove probabilmente avrà il suo record mensile di HR. Batte valido con frequenza semi-giornaliera. Il mese in corso e quello successivo saranno cruciali per la sua candidatura a miglior rookie dell'anno, i Cubs fanno sicuramente affidamento su di lui per tornare, questa volta da protagonisti, ai playoff.
Esce Merkin Valdez di classifica, a causa del suo infortunio che gli costa l'accantonamento nelle minors. E' un vero peccato leggere ERA così basse e non poterle seguire giornalmente. Siamo sicuri che il futuro sarà migliore per il rilievo dei Giants.
Classifica NL
1.Geovany Soto
2.Jair Jurrjens
3.Manny Parra
4.Joey Votto
5.Johnny Cueto
6.Blake DeWitt
7.Kosuke Fukudome
8.Manny Acosta
American League
In American League ci sono rookie probabilmente migliori rispetto a quelli di National League, soprattutto in attacco. Longoria ed Ellsbury ne sono una dimostrazione. Oltre a questi due giocatori, candidati principe al titolo per la loro lega, ci sono una serie di prospetti di alta qualità , prima fra tutti Blackburn, pitcher di Minnesota, già visto nei report precedenti.
Iniziamo dal basso della nostra classifica però: Ryan Rowland-Smith non sta lanciando male da rilievo nell'oblìo dei Mariners attuali, costretti anche a farlo partire ben due volte in questo mese di luglio. Le prestazioni da partente le dimentichiamo, visto che sono state corte e con grossi difetti (troppe basi per ball in una e tanti hit nell'altra), e ci concentriamo su un paio di numeri onestamente impressionanti. Ci sono le infield fly per ogni flyball provocata, il 20%, numero altissimo in assoluto; e poi i 0.70 HR subiti a partita e il .725 di out effettuati dalla sua difesa per ogni palla battuta in campo.
Rowland-Smith non ambisce certo alla palma del migliore. Chi invece uno dei migliori lo è per costituzione è Joba Chamberlain. Ci eravamo lasciati con il setup degli Yankees che si apprestava a lanciare la sua prima partenza. Da dimenticare anche quella, con 4 walk e 2 inning lanciati. Gli era stato chiesto di arrivare al quinto inning con 70 lanci, cosa palesemente non successa. Poi qualcosa è decisamente cambiato.
L'apice del suo successo da starter è arrivato il 25 giugno, contro Pittsburgh, dove in 6 inning non concede nemmeno un punto, chiudendo il mese scorso con 1.80 di ERA, numero da partente nato. Ha iniziato a lanciare stabilmente sui 100 lanci a partita, il che dà sentori positivi, dato il talento innato del soggetto e la mancanza di resistenza che ora sembra essere solo un ricordo.
Diciamo una parola su Clay Buchholz e Randor Bierd. Il primo, famoso per il no-hitter dello scorso anno, è stato fermato da un infortunio ad un dito che l'ha tenuto fuori un paio di mesi. Al ritorno ha perso la partita con Baltimore lanciando soli 5 inning; sfortunatamente ha perso a causa dell'infortunio qualsiasi speranza di sfruttare in modo decisivo il suo primo anno completo nelle majors, rimarrà il rookie che ci è mancato di più in questo 2008.
Aveva iniziato benissimo Bierd, ma anche per lui è arrivato un infortunio molto complesso alla spalla. Non gioca da aprile, e la notizia degli ultimi giorni di giugno è il suo allontanamento dalla prima squadra a favore di una riabilitazione nelle minors. Sarà rookie anche l'anno prossimo, quindi, a meno di un ritorno insperato verso fine campionato.
Chiudiamo le argomentazioni sui pitcher con Nick Blackburn, l'astro nascente di Minnesota. Un giugno a rilento con 5.88 di ERA ha un po' smorzato le sue aspettative, ma sembra che in luglio si stia rifacendo, con prestazioni molto convincenti in quanto a ER.
Il problema del mese scorso sono state soprattutto le tre partite da 4 inning giocate, una delle quali sommerso di HR avversari (4). Ha sofferto molto la partita di Interleague con Milwaukee, come quelle con Yankees e White Sox, certo non tre squadre facili. Continua ad essere l'incubo dei Tigers, invece, tenuti a zero nella prima uscita di luglio.
Abbastanza prevedibilmente gli Home Run concessi levitano in numero, e vedremo quanto questo mese di giugno tribolato saprà togliergli alla fine della stagione.
Veniamo infine a quelli che sono i due migliori rookie della American League.
Jacoby Ellsbury però non colpisce più nessuno con le sue prestazioni. Ha proseguito quanto fatto nei vittoriosi playoff dell'anno scorso in questa stagione 2008. Lo vediamo spesso nelle Top Plays settimanale. C'è un perchè: 1.000 di Fielding percentage, una zone coverage che sfiora anch'essa la perfezione (per esempio molto meglio di uno a caso, Ichiro) e certe fantastiche prese, in momenti anche cruciali delle partite.
In attacco invece parliamo di un giocatore che non ha caratteristiche di potenza conclamate, e dalla media battuta bassa. Le poche extra-base hit vengono però compensate dall'alto numero di basi rubate, 35, migliore prestazione in AL finora, anche se con una percentuale minore di quella degli inseguitori. Ci colpisce soprattutto l'atteggiamento di Ellsbury, totalmente smaliziato anche davanti a situazioni in cui rubare una base può sembrare una cosa difficile. In questo lo sta aiutando l'advance scouting dei Sox, e chissà che l'anno prossimo non bissi il successo di Pedroia, convocato per l'All Star game nel secondo anno di attività pieno.
Incoronato ancora prima di questa stagione, Evan Longoria sta traendo beneficio dalla stagione incredibile dei Rays.
La convocazione per l'Home Run Derby è esplicativa di quanto sia considerato già un giocatore di primo livello MLB. Non ha risentito troppo delle ultime peripezie (7 L consecutive) della sua squadra, mantenendo comunque il suo trend offensivo, che è impressionante. Ha .861 di OPS, numero astronomico soprattutto per un rookie assoluto. Difensivamente nella media dei terza base, non dimostra qualità eccellenti da clutch performer, cosa che probabilmente è l'unico difetto al piatto che riusciamo a trovargli. Ha una velocità inferiore a quanto potremmo aspettarci da un giocatore così giovane, ma trovare il pelo nell'uovo non è pratica solita per i giurati che lo voteranno, a meno di sorprese o crolli verticali inaspettati, rookie dell'anno.
Escono dalla nostra classifica Matt Tolbert e Bierd, per infortunio. Ci entra l'ottimo Carlos Gonzalez, mentre precipita il compagno Daric Barton, che sta ammassando numeri non certo eccellenti per un attacco, quello degli A's, che definire produttivo è azzardato. La qualità , e la recente prestazione da 4 inning per 0 ER di Darren O'Day gli vale il primo posto dopo i giocatori trattati nei precedenti paragrafi.
Classifica AL
1.Evan Longoria
2.Jacoby Ellsbury
3.Nick Blackburn
4.Joba Chamberlain
5.Ryan Rowland-Smith
6.Darren O'Day
7.Carlos Gonzalez
8.Daric Barton
Prossimi appuntamenti
Riuscirà Longoria a mantenere il suo solido primo posto? Ci sarà una possibilità per Votto in National League?
Lo sapremo probabilmente già dal prossimo rookie report, previsto per inizio settembre su queste pagine. Sarà la penultima puntata, prima della fine della stagione regolare.
A presto.