Pagelle alla boa: NL West

Juan Pierre saluta: da quando si è fatto male, i Dodgers hanno iniziato a vincere

Concludiamo finalmente la nostra serie di pagelle con la NL West, la division che al momento si sta mostrando come più scarsa di tutte. Nonostante ciò, produrrà  una squadra in grado di giocare nei playoffs, e come i Cardinals del 2006 hanno insegnato, può succedere di tutto.

NL West

Arizona Diamondbacks: 7. I ragazzini continuano a fare bene. Certo, dopo un inizio sfavillante sono scesi molto di colpi, ma sono una squadra giovane, e per quanto non stiano ripetendo l'annata scorsa sono sempre da applaudire. Hanno avuto i loro infortuni (e la perdita di Byrnes per il resto del 2008 è un colpo durissimo), ma sono forti abbastanza da fronteggiarli. Il lineup è un po' di striscia: gente come Chris Young, Mark Reynolds, Stephen Drew e Justin Upton è tanto giovane quanto incline a scaldarsi e raffreddarsi abbastanza velocemente. Il futuro è loro, e per il momento anche il presente. In rotazione, Webb e Haren possono fronteggiare qualsiasi coppia di lanciatori, e Davis, Owings e Randy Johnson possono stare negli altri 3 slot. Il bullpen non è certo spaventoso, ma ha gente più o meno affidabile. E' una squadra completa, che vive dei momenti dei suoi hitters. Possono battere chiunque se si scaldano, ma soffriranno di periodi non certo ottimi, come quello attuale.

Los Angeles Dodgers: 5. Coi soldi che hanno, devono fare meglio. Colletti però ha continuato a spendere i suoi soldi in veterani che non producono. Ecco che Pierre, Garciaparra, Kent ed Andruw Jones quando sono disponibili finiscono per essere quasi sempre titolari, ed è stata data una chance persino ad un bollito come Berroa, ed un posto nel roster a Mark Sweeney. Sono Ethier, Kemp, Loney, DeWitt e Russell Martin però che reggono la baracca e che dovrebbero essere complementati da qualche hitter di valore assoluto. Fino a che questo non avverrà , i Dodgers rimarranno una squadra relativamente simile ai Diamondbacks, solo meno profonda. In rotazione Billingsley è straordinario, e Kuroda e Lowe fanno la loro parte, ma dietro, a parte la recente esplosione di Park (ma quanto durerà ?) ci sono buchi notevoli lasciati dallo stesso Brad Penny (inguardabile). Comunque è un pitching di alto livello, anche se nel bullpen ogni tanto Broxton e Saito hanno scricchiolato. Un paio di hitters e vincerebbero la division passeggiando. I soldi e le risorse (anche tecniche per un trade) li hanno, quindi la loro è una grave mancanza.

San Francisco Giants: 7. Ampiamente sotto .500 e si sapeva, ma in questa division è sufficiente per essere clamorosamente in corsa ed evitare l'ultimo posto. Finalmente (un po' forzatamente, aggiungeremmo) hanno provato dei giovani, e tra tanta mediocrità  sono emersi due come Bowker e Lewis, che pur non essendo stelle sono pezzi utili nel roster. Rowand sta giocando bene, come Molina, Winn e Durham: nessuno sta facendo cose pazzesche (d'altra parte, non sono giocatori eccezionali), ma la squadra è più solida offensivamente di quanto si potesse pensare. Sul monte Lincecum è una sentenza ogni 5 giorni e Zito pure, ma in senso negativo. Cain e Sanchez giocano bene, ed il bullpen, anche se ampiamente sotto media, sta trovando il modo di tirare avanti. E' una squadra mediocre, ma meno di quanto si pensasse, e con buone basi per ripartire. Tutto sommato viste le aspettative, i tifosi possono essere molto contenti.

Colorado Rockies: 4. Non pensavamo che si ripetessero alle World Series: in fondo ci sono arrivati in primis grazie ad un grande mese, e non certo grazie a valori espressi durante tutto l'anno. Pensavamo però che potessero stare tranquillamente attorno a .500, e questo non sta avvenendo. La rotazione è stata penosa, volendone parlare generosamente. Hirsh è finito in AAA con Morales, Francis in DL ed a parte un grandissimo Aaron Cook, gli altri hanno fornito prestazioni ampiamente sotto la media. Anche il closer dell'anno scorso, Manny Corpas, è crollato, ma lì ci sono ancora Herges, Buchholz e Fuentes a mantenere alto l'onore della squadra. Il problema è che hanno pochi vantaggi da tenere. Nel lineup è inspiegabile il fatto che Torrealba giochi quanto e più di Iannetta, mentre Tulowitzki, Hawpe e Helton non sono partiti bene, ma alla fine la produzione non preoccupa a lungo termine. Ciò che manca e serve è il pitching e senza quello non vanno da nessuna parte. Molto deludenti.

San Diego Padres: 3. Loro invece dovevano essere contenders, ma non lo sono e sarà  già  tanto se riusciranno ad evitare l'ultimo posto assoluto. Possono maledire gli infortuni, che li hanno privati del sempre fenomenale Peavy prima, e di Chris Young (frattura cranica dopo una linea alla testa) poi, e possono ricordarci di essere senza ricevitori (fuori sia il titolare, Bard, che il suo backup, Barrett, che si è rotto naso ed ossa facciali battendosi un foul in faccia) e senza Iguchi sempre per lo stesso motivo. Noi annuiremmo, e sarebbe sicuramente un'ottima giustificazione per non essere in testa o per essere appena sotto .500. Ma è assolutamente assurdo che si trovino dove sono, e gli infortuni per quello non bastano. Non è neanche colpa della rotazione, che non è stata ottima come negli anni scorsi ma si è tenuta a galla. I problemi iniziano nel bullpen, dove Trevor Hoffman è finito e Cla Meredith non ripete gli anni precedenti, lasciando solo Bell in quanto rilievo affidabile. Ma è in definitiva il lineup ad essere disastroso: se Adrian Gonzalez è sempre straordinario e Brian Giles continua a giocare bene, dalle altre posizioni arriva poco se non nulla. Greene è in vacanza, Iguchi in DL, i ricevitori pure, Kouzmanoff non rende secondo le attese, Edmonds è stato sbolognato ai Cubs dopo un inizio tremebondo e Headley si sta ancora ambientando. Per carità , i giovani ci sono (e stanno lanciando Hundley), ma quest'anno è stato penoso. Dopo tanti buoni, ci può pure stare, ma ci può stare anche il votaccio.

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