Don Larsen congratulato dal suo catcher: non capita tutti i giorni un perfect game alle W.S.
Tra il 1941 e il 1956, per ben 7 volte (1941, 1947, 1949, 1952, 1953, 1955, 1956) le World Series presentarono il classico scontro della Grande Mela tra i New York Yankees e i Brooklyn Dodgers, le due formazioni che dominarono rispettivamente la American e la National League in quelle due decadi.
Quelle memorabili sfide furono quasi sempre favorevoli ai Bronx Bombers, che sconfissero i rivali in 6 occasioni su 7: soltanto nel 1955, i Dodgers riuscirono a prevalere, conquistando l'unico titolo mondiale targato Brooklyn.
Nonostante il netto predominio degli Yankees, le serie furono sempre molto combattute, infatti, ben 4 di queste si chiusero alla settima partita; ovviamente, questi leggendari incontri presentarono così tanti episodi e momenti indimenticabili, che sarebbe impossibile elencarli tutti.
Tuttavia, possiamo ricordare:
1941: la serie è sul 2-1 in favore degli Yankees, ma in gara 4 i Dodgers conducono 4-3 nel nono inning con due eliminati e le basi vuote; sul conteggio di 3-2 il pitcher di Brooklyn Hugh Casey lancia una curva perfetta che inganna il battitore Tommy Henrich. Terzo strike, terzo eliminato, i Dodgers vincono la partita ed impattano la serie, ma"
Il catcher Mickey Owen non trattiene la palla, permettendo a Henrich di raggiungere la prima base; gli Yankees hanno ricevuto un regalo inaspettato e lo sfruttano alla perfezione, segnando 4 punti. New York vince la partita 7-4 e conquista il titolo mondiale il giorno dopo contro i Dodgers, ormai demoralizzati.
Al termine di quella serie, il giornale Brooklyn Eagle conierà il celebre motto “Wait till next year!”, augurandosi una vittoria dei Dodgers nell'annata successiva.
1947. Gara 4: il semi-sconosciuto Floyd “Bill” Bevens, mediocre pitcher di 30 anni che in stagione aveva completato un bilancio di 7-13, disputa la partita della vita, lasciando i Dodgers senza valide per otto inning e 2/3; gli Yankees stanno vincendo 2-1 e Bevens potrebbe realizzare il primo no-hitter nella storia dei playoff, anche se ci sono 2 uomini sulle basi. Purtroppo, Cookie Lavagetto, inserito come pinch bitter, rovina i sogni di Bevens, battendo un doppio che consegna la vittoria a Brooklyn.
Gara 6: questo incontro memorabile fu vinto 8-6 dai Dodgers, che impattarono la serie sul 3-3; la partita sarà per sempre ricordata per la fantastica presa al volo di Al Gionfriddo che derubò Joe DiMaggio di un HR; il celeberrimo fuoriclasse degli Yankees aveva già raggiunto la seconda base, ma rimase talmente deluso dal mancato fuoricampo che scalciò nervosamente la sabbia del diamante. Per molti addetti ai lavori, quella fu una delle pochissime occasioni in cui lo Yankee Clipper perse la sua proverbiale calma; nonostante la sconfitta in gara 6, i Pinstripers conquistarono il titolo mondiale nel settimo incontro.
1955: gli Yankees vincono le prime due partite della serie in casa, ma i Dodgers ribaltano la situazione, aggiudicandosi le tre sfide centrali disputate ad Ebbets Field, il mitico impianto di Brooklyn; il successo dei Bronx Bombers in gara 6 forza la serie ad una leggendaria settima partita.
Dopo aver perso sette World Series (di cui le ultime cinque contro gli odiati Yankees), i Dodgers raggiungono finalmente il sospirato titolo mondiale, sconfiggendo New York 2-0; eroe della partita fu il pitcher Johnny Podres, che, grazie ad uno shutout, fu premiato con il primo titolo di MVP della serie finale mai assegnato. Tuttavia, il momento più spettacolare della partita avvenne nel sesto inning quando, con due uomini sulle basi e nessun eliminato, Yogi Berra si presentò sulle basi; il famosissimo catcher degli Yankees batté una lunga volata verso gli esterni che però fu miracolosamente raccolta al volo da Sandy Amoros. Non va dimenticato assolutamente il contributo di Duke Snider, che realizzò 4 HR in sette partite, pareggiando il proprio record del 1952.
Ovviamente, si potrebbero elencare altri momenti emozionanti, ma forse il più famoso avvenne l'8 ottobre 1956, durante gara 5 delle World Series: Brooklyn aveva vinto le prime due partite interne, ma gli Yankees avevano prontamente pareggiato la serie, preparando gli spettatori ad un memorabile quinto confronto.
Il manager di New York, Casey Stengel, aveva sorpreso gli osservatori, selezionando come partente Don Larsen, che nella seconda partita era stato sostituito dopo appena due inning. Durante la propria carriera nelle majors, Larsen si era rivelato un pitcher discreto, ma mai dominante; nel 1953 (quando vestiva la maglia dei Baltimore Orioles) totalizzò appena 3 vittorie contro 21 sconfitte, mentre in quel 1956, chiuse la stagione con un bilancio di 11-5.
Dopo la pessima gara 2 nelle World Series, Larsen si era convinto che non sarebbe stato più utilizzato, tanto che trascorse la notte precedente a gara 5 ad ubriacarsi nei locali di New York, dormendo appena un'ora.
Ciononostante, Larsen affrontò 27 battitori avversari ed, eliminandoli tutti, mise a segno un clamoroso perfect game (tra l'altro, primo e finora unico no-hitter nella storia dei playoffs); per cinque volte i Dodgers andarono vicini a rovinare il capolavoro di Larsen, tuttavia la sorte non girò mai le spalle al pitcher degli Yankees:
1) 2° inning: una linea di Jackie Robinson esce dal guanto del terza base Andy Carey, ma lo shortstop Gil McDougald riesce a recuperare e ad effettuare l'eliminazione in prima.
2) 5° inning: Gil Hodges spedisce la palla sull'esterno centro, ma Mickey Mantle compie una straordinaria presa al volo.
3) 5° inning: Sandy Amoros batte una lunga volata, che all'ultimo momento esce in foul (sarebbe stato un fuoricampo).
4) 7° inning: Gil McDougald mette a segno una difficile eliminazione forzata su Junior Gilliam.
5) 8° inning: Gil Hodges batte una radente che viene presa al volo da Andy Carey a pochi centimetri dal terreno di gioco.
Gli Yankees segnarono una volta al quarto, grazie al fuoricampo di Mickey Mantle con due out, e una al sesto fissando il punteggio sul 2-0 finale.
Quando Larsen salì sul monte per la ripresa conclusiva, ricevette un'ovazione memorabile dal pubblico dello Yankee Stadium; dopo due facili out, si presentò al piatto Dale Mitchell, l'ultimo ostacolo da superare per ottenere il perfect game.
Sul conteggio di 1-2 Larsen, dopo aver mormorato a se stesso “Please help me get out of this”, effettuò un lancio che, ritenuto (forse a ragione) ball, fu fatto passare dal battitore di Brooklyn: l'arbitro, invece, lo giudicò strike, provocando un'esplosione di gioia da parte dei giocatori degli Yankees, che corsero verso il loro compagno di squadra: i tifosi del Bronx erano esaltati, sapendo di aver preso parte a qualcosa mai visto prima e forse irripetibile in seguito. Gli spettatori, inoltre, poterono assistere al sesto (quarto del secolo) perfect game della storia a distanza di 37 anni dal capolavoro di Charlie Robertson dei White Sox contro Detroit.
I Dodgers, sotto 2-3, avevano a disposizione due partite interne per ribaltare la serie, ma dopo il successo in gara 6, furono sconfitti nel settimo incontro; grazie al perfect game, Don Larsen fu premiato con il titolo di MVP.
Le World Series del 1956 furono l'ultimo derby newyorchese tra le due compagini, infatti, al termine della stagione 1957 i Dodgers lasciarono Brooklyn per Los Angeles, mandando in disperazione numerosissimi tifosi, privati dei loro beniamini; in quello stesso anno, anche i Giants abbandonarono la Grande Mela, approdando a San Francisco. Soltanto nel 1962, New York poté riabbracciare una formazione di National League, quando debuttarono i Mets.
Tornando a Larsen, va ricordato che in quel giorno di ottobre del 1956, completò l'unico lampo della propria carriera: le 11 vittorie di quella stagione furono il massimo che ottenne nelle majors, e addirittura nel 1960, quando vestiva la maglia dei Kansas City Athletics, compilò un bilancio di 1-10.
In tutta la propria carriera, iniziata nel 1953 e terminata nel 1967, Larsen vestì le maglie dei St. Louis Browns, Baltimore Orioles, New York Yankees, Kansas City Athletics, Chicago White Sox, San Francisco Giants, Houston Astros, Baltimore Orioles e Chicago Cubs, completando un bilancio totale di 81 vittorie e 91 sconfitte; a differenza della maggioranza dei pitcher, Larsen fu un discreto battitore, che in carriera completò una media di .242 con 14 HR e per ben 66 volte fu utilizzato come pinch hitter. Dopo il ritiro, Larsen abbandonò il mondo del baseball.
Nel 1999, durante la partita dei Pinstripers contro i Montreal Expos, gli Yankees organizzarono una manifestazione per onorare Yogi Berra: il primo lancio simbolico (ovviamente ricevuto dal celeberrimo catcher) fu effettuato proprio da Don Larsen; incredibilmente, in quella giornata David Cone realizzò il sedicesimo perfect game nella storia del Major League Baseball.
Nel 2000, in occasione delle World Series tra Yankees e Mets, a Don Larsen fu concesso l'onore del lancio simbolico di Gara 1.
Chiudiamo l'articolo, ritornando sulla lunga serie di sfide tra Yankees e Dodgers: dopo il trasferimento in California, le due squadre si ritrovarono nelle World Series altre 4 volte, dividendosi i successi, infatti New York prevalse nel 1977 e nel 1978, mentre Los Angeles nel 1963 e nel 1981.
Complessivamente (quindi considerando anche il periodo di Brooklyn), le due squadre si sono affrontate 11 volte, un record per le World Series, con 8 vittorie per gli Yankees e 3 per i Dodgers.