Josh Hancock, 11 aprile 1978 – 29 aprile 2007
Sono passati solamente pochi mesi dalla tragedia che ha portato al cielo Cory Lidle, quando un'altra terribile notizia arriva a sconvolgere il mondo del baseball. Questa volta il destino ha trascinato con sè Josh Hancock, pitcher dei St. Louis Cardinals e campione del mondo in carica, rimasto vittima domenica mattina di un incidente stradale a St. Louis, la cui dinamica è ancora tutta da chiarire. Quella sera i Cards avrebbero dovuto ospitare i Cubs per terminare la serie di 3 partite tra le due squadre ed il match, ovviamente, non si è giocato. La memoria dei giocatori dei Cardinals è tornata velocemente al 22 giugno 2002, giorno in cui Darryl Kile fu trovato morto nella sua stanza d'albergo a Chicago prima di un incontro, sempre con i Cubs. Non è possibile descrivere gli stati d'animo, le sensazioni, i pensieri che attraversarono le menti dei compagni di squadra, degli amici e dei familiari di Darryl Kile quel giorno, così come non è possibile farlo ora per Josh, e sinceramente non vogliamo nemmeno provare a farlo; l'unico modo che abbiamo per ricordare Josh è parlare di ciò per cui noi lo abbiamo conosciuto, parlare del suo gioco, il baseball.
Josh arrivò ai Cardinals nel 2006, dopo essere stato a Boston, Philadelphia e Cincinnati (squadra che lo rilasciò prima del suo arrivo a St. Louis) mettendosi in mostra come middle reliever e guadagnandosi la fiducia di manager e compagni con 77 inning lanciati (il rilievo con più innings all'attivo nel 2006 per i Cards), un record di 3 vittorie 3 sconfitte, 5 holds e una ERA di 4.03. Un elemento chiave di un ottimo bullpen che ha avuto un ruolo fondamentale nella stagione scorsa, culminata, come detto, con la vittoria delle World Series. Una vittoria con la quale Josh ha completato un percorso iniziato molti anni orsono, cioè col successo nelle College World Series lanciando per la Auburn University nel 1997 e, prima ancora, col titolo di giocatore dell'anno da senior alla high school, in Alabama. Sabato sera Josh ha lanciato per l'ultima volta, nella sconfitta dei Cardinals ad opera dei Cubs, aiutando la squadra a non subire un vero e proprio cappotto in questo travagliato inizio di stagione. In queste ore si sono moltiplicati i messaggi di ricordo, di solidarietà , di affetto per Josh e tutti ricordano il suo modo di essere allegro fuori dal campo e un leone dentro; al Busch Stadium sono stati deposti fiori, cappellini e cartelloni ai cancelli d'ingresso, il mondo MLB si è stretto attorno alle due famiglie di Josh, i suoi cari e i St. Louis Cardinals. E così facciamo noi fans, perchè i giocatori sono un po' come la nostra seconda famiglia e quando uno di loro ci lascia, dentro resta un senso di vuoto, di smarrimento e di tristezza, come se ad andarsene fosse una persona a cui vogliamo bene. Tutto questo perchè il baseball per molti è una grande famiglia, una grande famiglia che ha perso uno dei suoi membri. Come ultimo saluto, lasciamo le frasi con cui alcuni compagni di squadra ed ex-compagni di squadra lo hanno ricordato. Riposa in pace Josh.
Jeff Weaver:
He was my card-playing buddy and we hung out quite a bit. He was easy to talk to, very sociable. He enjoyed people's company and hanging out with guys. Baseball was what he was about.
Braden Looper:
This has obviously been a very difficult time for me and the Cardinal family, Josh was a great teammate and a great friend to everybody. And he was a key part of our success last year winning the World Series. We just ask that as we try to get through this as a team, that you keep Josh's family in your prayers and thoughts. It's obviously probably unimaginable on them as well.
Jeff Suppan:
It's very shocking, he was a good guy, kind of quiet and soft-spoken. He was part of the team. I feel for his family and the organization.
Tony LaRussa:
One of the things that's really painful here is that Josh, in this town, his family was his teammates. We know a little bit about his brother and sister, and mother and dad. But here's a guy that really enjoyed and was a very strong part of the family here at the ballpark and away from the ballpark. So that's a big miss, a big hole that's going to be there.