Furia Lakers: Gara 7 è servita

Gara 6 è durata 6'30".

Il tempo trascorso sul parquet da Kendrick Perkins che dopo un duello a rimbalzo d'attacco, cade a terra e accompagnato da una smorfia si tocca il ginocchio.

L'uscita è di quelle pesanti. Nel frattempo l'uragano Lakers prende forza e a suon di rimbalzi offensivi, recuperi, transizioni ed un gran approccio difensivo si issa verso un vantaggio comodo ed imbarazzante per i Celtics.

Un blow-out legittimo.
Con un Kobe da terza marcia ed un Gasol in pieno controllo emotivo e tecnico.

Si va gara 7. Il degno finale di una imprevedibile finale NBA.

Recap

Gara 6 parte con le marce altissime. Gli attacchi sono qualitativi, l'intensità  difensiva è maggiore di quella vista a Boston e Kobe Bryant è sempre il solito.

Dopo la scarica elettrica di Ray Allen (8 dei primi 12 punti Cetlics) che infila la tripla dopo essere rimasto a secco dall'arco nelle tre gare del Massachussetts, l'asso dei Lakers prende in mano i Lakers e con una aggressività  mai vista nella serie, produce uno strappo personale di 6-0 che viene prolungato da Gasol per la prima mini-fuga della partita (18-12).

Per i Celtics arriva una brutta notizia: il ginocchio di Kendrick Perkins si gira ed il centro di Doc Rivers è costretto al rientro negli spogliatoi accompagnato dai suoi compagni della panchina.

I Lakers non diminuiscono il ritmo offensivo generato principalmente dal 39% dal campo degli avversarsi e dagli assist di un rinato (prevedibile) Gasol che ne smista altri due per l'accorrente Artest che infila la seconda tripla ed arriva a quota 8 mentre Kobe Bryant è già  da qualche minuto in doppia cifra con 5/8 al tiro per un primo quarto che assomiglia al migliore della serie per i giallo-viola.

Boston, più assist (6) che rimbalzi (5), è già  sulla linea di confine del suo match (-10).
Il secondo quarto rispetta il trend dei primi 12' con i Lakers molto più reattivi e dentro la gara rispetto a Boston che è sorretta totalmente da Allen che supera l'intero fatturato dei suoi compagni con il 5° canestro della sua gara.

Sull'altro versante, Odom prende possesso di un pitturato che è vedovo della presenza di Perkins ed è ancora più giallo-viola dopo il 3° fallo di un nervoso Rasheed Wallace.

Il dominio dei Lakers diventa imbarazzante con il 16° canestro che porta la firma di Gasol che raccoglie il rimbalzo offensivo numero 8 (Boston è ferma a 7 totali) e deposita i punti del massimo vantaggio che tocca le 17 lunghezze.

Le giocate d'energia della squadra di Phil Jackson non si contano più mentre il lassismo dei Celtics è temporaneamente interrotto da due grandi giocate di Paul Pierce che per eludere la flotta Lakers presente sotto il tabellone, deve inventarsi due canestri d'autore che non fermano la furia dei padroni di casa che allungano con la tripla di Vujacic e la schiacciata in campo aperto di Farmar per una panchina Lakers che scrive 13-0 contro quella dei Celtics.

Artest gioca una pallacanestro fin troppo razionale ed efficace mentre quella di Bryant è semplicemente ineffabile. 6° canestro e 15° punto del Mamba per il nuovo +20.

Il finale di 2° quarto non è il palcoscenico di rimonta per Boston che dopo 24' vedono il tabellone segnare uno scarno e mediocre 31 nella casella punti segnati. Merito di una favolosa difesa dei Lakers che li ha limitati al 34% dal campo.

Al rientro sul parquet, l'attacco dei giallo-viola si mostra molto più discontinuo, il che però non genera un parziale Celtics a causa dei tanti layup sbagliati dai ragazzi di Doc Rivers e dalla lungimirante difesa dei Lakers che non scende d'intensità  con il vantaggio che si mantiene nell'ordine dei 20 punti nonostante i 4 canestri griffati dalla coppia Rondo/Pierce.

L'attacco degli ospiti è tutt'altra minestra rispetto a quello della prima frazione ma non arriva, in casa Celtics, una singola giocata difensiva che converte il trend di una gara saldamente in mano a Los Angeles che saluta con un'ovazione la clamorosa schiacciata di Shannon Brown mentre Artest e Gasol annullano con due canestri l'effetto Rondo, strapositivo nel 3° quarto.

I canonici 20 punti di distacco diventano 25 con le due triple di Vujacic e Artest. A 12' dalla fine c'è aria di game, set and match.

Il 4° quarto si apre con la continua ricerca verso un Gasol che è a 2 assist dalla tripla doppia mentre i Boston Celtics sono nelle mani dell'imprevedibile Nate Robinson che fa dell'alternanza tecnica una filosofia di vita.

Le percentuali vanno a picco (3/18 combinato per le due squadre) con le conclusioni velleitarie di Nate Robinson che diventano il lait motiv della prima metà  del garbage time di questo 4° quarto.
Gasol arriva a 9 assist ed insieme a Kobe viene richiamato in panchina con ancora 5' sul cronometro.

Non il finale più bello del mondo che ci porta però a quello (si) più bello del mondo.
Gara 7.

Los Angeles Lakers


FISHER 6 -
Limitato tantissimo dai falli. Commette il quarto dopo pochi secondi dall'inizio del 3° quarto. Gioca solo 15' per un tiro, due punti, due recuperi e 3 perse.
BRYANT 8.5 - Dominio silenzioso e sottotraccia. Con 3 canestri consecutivi cancella il buonissimo inizio dei Celtics. Il resto è puro controllo fatto di tecnica, nervi e concentrazione. 26 punti, 11 rimbalzi, 7/7 ai liberi e 4 recuperi. Si avvia nel migliore dei modi verso una delle gare più importanti della sua carriera.
ARTEST 8 - Il +26 di plus/minus ci suggerisce il reale migliore in campo. Difesa decisiva nel 1° quarto quando toglie dal campo Pierce. In attacco, a parte qualche classica sviolinata, è tremendamente efficace, soprattutto dall'arco. 15 punti in 32'.
GASOL 9 (MVP) - The Answer. La retromarcia dei giudizi di gara 5 è già  iniziata. In palla dai primi istanti del match. Presente ed attivo sui due lati del campo. I suoi 9 assist sono la principale chiave del match, al quale aggiunge anche 17 punti, 13 rimbalzi e 3 stoppate.
BYNUM 5.5 - La partitina di Odom ed il ginocchio in latenti condizioni lo costringono ad un minutaggio relativo (solo 16') nel quale fa in tempo a catturare 3 rimbalzi offensivi.
ODOM 8 - La sua applicazione difensiva è da applausi. In attacco è una soluzione affidabile. 8 punti, 10 rimbalzi e 2 stoppate dal 6° uomo più poliedrico e determinante della NBA.
FARMAR 7 - La sua pallacanestro si nutre di transizione. In 17' tante giocate d'energia ed anche 3 recuperi a referto.
VUJACIC 7.5 - 9 punti in 14'. Tanto "early offence" e due triple che non poteva sbagliare visti i tanti metri di spazio.
BROWN 7 - Dopo i pochi secondi di gara 5, un'altra piccola risposta a Phil Jackson. Da ricordare nei 20' nel quale è stato sul parquet, una grandiosa e metafisica schiacciata in campo aperto.

Boston Celtics


RONDO 5.5 -
15 tiri in 32' sono tantini. Nel 3° quarto si mette in ritmo e segna 4 canestri ma non è mai padrone del ritmo offensivo della squadra. 6 assist, 3 palle perse e la questione liberi che prende contorni inquietanti. In 6 gare, 4/17 dalla lunetta.
R.ALLEN 7.5 - Sorregge la sua squadra nel primo tempo con canestri d'autore. Di gran lunga il miglior in casacca verde. 19 punti ed il 50% dal campo (il resto della squadra chiude con 21/70).
PIERCE 5.5 - Fatica ad entrare nel match e quando lo fa va avanti a suo di strappi di pura classe. Il +26 di plus/minus di Artest è interleggibile nel -26 del capitano di Boston. 6/14 dal campo per 13 punti e 5 TO.
GARNETT 6.5 - Decisamente non quello di gara 5 ma pur sempre un buon KG. L'uscita di Perkins lo danneggia fisicamente e a rimbalzo mentre in attacco è uno dei più continui della sua squadra. 12 punti, 6/14 dal campo e solo 6 rimbalzi.
PERKINS sv - Sfortunato protagonista di gara 6. Il suo infortunio altera le rotazioni di Rivers che fa bene ad essere estremamente preoccupato per un quasi sicuro forfait in gara 7.
WALLACE 4 - 7 tiri, 7 errori. La sua partita non inizia mai. I falli lo condizionano ma la testa è da un'altra parte. Forse a gara 7?
DAVIS 6.5 - Il suo bottino a rimbalzo (9) è più una speranza (per gara 7) che un fattore. Lotta ma incide il giusto.
ROBINSON 5.5 - Il senso della confusione nei suoi 15' dove fa in tempo a prendersi 8 tiri.

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