Lakers – Suns: Preview

Kobe e Steve si sfidano. Entrambi cercheranno di guidare la propria squadra in finale.

Eccoci arrivati alla resa dei conti ad Ovest.
Nella notte italiana tra lunedi e martedi inizieranno infatti le Finali di Western Conference tra i Los Angeles Lakers e i Phoenix Suns.

I Lakers ci arrivano da campioni in carica e da favoriti per la vittoria finale del titolo già  da inizio stagione, pronostico consolidato grazie all'ottima Regular Season con cui hanno raggiunto la prima posizione nel seeding con il record di 57 vittorie e 25 sconfitte.

I Suns, viceversa, hanno iniziato la stagione a fari spenti, partendo senza i favori del pronostico e con alcuni addetti ai lavori che pronosticavano addirittura una stagione fuori dai playoff. Nash, Hill e compagni hanno invece smentito tutti, tornando a giocare un basket spumeggiante e molto efficace, riuscendo a migliorare anche difensivamente.

Ha quindi stupito molto il loro terzo posto finale, ottenuto grazie a 54 vittorie e 28 sconfitte, meritato fino all'ultimo grazie al gioco impostato per loro da un ottimo coach Gentry.

Il Calendario
Game 1 Suns@Lakers lunedì 17 maggio 2010 9.00 PM
Game 2 Suns@Lakers mercoledì 19 maggio 2010 9.00 PM
Game 3 Lakers@Suns domenica 23 maggio 2010 8.30 PM
Game 4 Lakers@Suns martedì 25 maggio 2010 9.00 PM
Game 5 * Suns@Lakers giovedì 27 maggio 2010 9.00 PM
Game 6 * Lakers@Suns sabato 29 maggio 2010 8.30 PM
Game 7 * Suns@Lakers lunedì 31 maggio 2010 9.00 PM
*if necessary

Qui Los Angeles

I Lakers si presentano all'appuntamento di questa serie con la sicurezza di essere la squadra da battere. Il primo turno contro i giovani Thunder è servito a prendere il giusto ritmo dei playoff, soffrendo forse anche più del dovuto l'intraprendenza della squadra di coach Brooks.

Qualcuno ha voluto vedere in queste difficoltà  un campanello d'allarme per Kobe e compagni, che però hanno prontamente smentito le voci con uno sweep ai danni di Utah al secondo turno. I Jazz, seppur rimaneggiati dalle assenze di Okur e Kirilenko hanno però tenuto testa in singola gara ai campioni in carica, tenendosi sempre vicini nel punteggio in ognuna delle 4 sconfitte.

Nel complesso però non sono riusciti a strappare neppure una gara a Kobe Pau e compagnia, che hanno fatto della solidità  il loro punto di forza.

Per la serie con Phoenix coach Jackson dovrà  fare i conti con un Bynum con qualche acciacco, il che potrebbe essere anche un vantaggio per le rotazioni, potendo concedere più spazio ad Odom, il vero titolare nei momenti che contano. Anche Kobe continua a giocare con il dito fasciato a causa del famoso dito infortunato, ma siamo ormai abituati a vederlo a livelli di eccellenza anche in condizioni fisiche precarie.

Nessuna grossa preoccupazione quindi per i lacustri, che dovranno semplicemente cercare di portare il ritmo della serie su livelli a loro più congeniali per avere la meglio dei Suns.

Qui Phoenix

Dopo 4 anni Phoenix torna in finale di Conference. Nella stagione di grazia 2005-2006 furono i Mavericks a fermare la loro corsa verso l'anello. Ora ci riprovano da underdog, nonostante l'ottimo record in stagione. E ci riprovano dopo aver battuto al primo turno una squadra ostica come Portland, aiutata dai problemi fisici della squadra dell'Oregon e partendo con una sconfitta casalinga che aveva fatto storcere il naso ai critici.

Nel secondo turno però è arrivato il capolavoro di Gentry e del suo team. Trovatisi di fronte alla loro bestia nera, i San Antonio Spurs, hanno dominato la serie portandola a casa in sole quattro gare e non dando alcuna chance di passare agli speroni.

Le gare sono state tutte quante tirate fino al termine, ma la sensazione, guardandole, è stata che i Suns avessero sempre nel loro arco una freccia nuova da potersi giocare per portare a casa la gara, cosa invece che è mancata alla squadra di Popovich.

Per la serie contro i californiani Gentry potrà  recuperare Lopez, importante soprattutto per dare sostanza in difesa contro i forti lunghi di Los Angeles. Di certo non potrà  essere al top e giocare molti minuti, ma la sua presenza può dare fiducia ad un ambiente che già  di suo pare essere libero mentalmente e pronta a giocarsi le sue carte.

I precedenti stagionali

Los Angeles guida gli scontri diretti stagionali per 3 a 1, vincendo gare dai punteggi molto alti e dimostrando quindi di saper giocare anche ai ritmi degli avversari. L'unica vittoria stagionale da parte della squadra guidata da Nash è arrivata grazie ad una ottima prestazione da parte della panchina, con Dragic, Dudley e Barbosa sugli scudi e la second unit di Los Angeles incapace di rispondere.

Nelle vittorie di Los Angeles da segnalare un Nash sottotono e un Jason Richardson quasi mai decisivo. Dato che fa pensare, considerando che loro due dovrebbero essere proprio l'arma offensiva con cui scardinare la difesa lacustre.

Per i Lakers sono state invece ottime le prove di Bynum, che ha sempre offerto un apporto offensivo di alto livello che ha messo in crisi i lunghi di Phoenix. Le prime tre gare hanno sempre avuto uno scarto superiore ai 15 punti, sia quelle portate a casa dai lacustri che quelle vinte dai soli dell'Arizona.

L'ultima gara è stata quella più equilibrata, con i Lakers che hanno avuto la meglio di 6 punti. E questa è stata probabilmente la gara più significativa per la serie, che sarà  presumibilmente piuttosto incerta nei punteggi.

I Matchups

D. Fisher vs S. Nash
Dopo aver sudato le proverbiali 7 camicie contro Westbrook e aver dovuto affrontare quello ad oggi è uno dei tre migliori play della lega, Deron Williams, ora il veterano Derek Fisher se la dovrà  vedere con un altro cliente piuttosto scomodo.

Steve Nash, infatti, nonostante i suoi 36 anni è in condizioni di forma eccellenti, e sta guidando i suoi Suns in questa stagione come non li guidava da almeno tre anni, da quando cioè era stato imposto, tramite Shaq, un limite di velocità  al suo gioco.

In questi Playoff Fisher è risultato più volte decisivo, soprattutto in Gara3 di semifinale, contribuendo con i suoi 20 punti a sbancare l'Energy Solutions Arena e a dare la spallata definitiva ai Jazz, sweepati alla gara successiva.

Nash, invece, ha giocato in modo esemplare, soprattutto nella serie contro San Antonio, segnando 22 punti di media con la stratoferica percentuale del 55,7%. Steve avrà  quindi da affrontare una serie simile a quella degli Spurs, trovandosi di fronte un diretto avversario da attaccare in continuazione per produrre punti e gioco per i suoi compagni.

Il play dei Suns avrà  vita facile nel superare Fisher, difensore ormai mediocre in questo finale di carriera, e quando arriverà  la chiusura dovrà  essere bravo a trovare l'uomo lasciato libero, arte in cui il canadese è fenomenale.

Questo duello, decisamente a favore di Phoenix, dovrà  essere il punto su dovrà  fare affidamento Gentry per tenere a contatto i suoi con i campioni in carica.

K. Bryant vs G. Hill
Con tutta probabilità  questo sarà  l'accoppiamento che su entrambi i lati del campo vedrà  occupato Kobe. Grant Hill, alla sua prima apparizione in una finale di conference, pare aver scoperto l'elisir della giovinezza eterna.

A 38 anni e una quantità  innumerevole di viti alle caviglie, è stato capace di giocare 81 gare in stagione regolare a 30 minuti di media, e soprattutto di giocare dei playoff stupendi, sia in fase offensiva, tirando con percentuali superiori al 50%, sia difensivamente, marcando egregiamente giocatori veloci e atletici come Manu Ginobili senza pagarne lo scotto.

Dall'altra parte la post season di Bryant è stata molto intelligente. Il numero 24 ha saputo lascianr giocare maggiormente i suoi lunghi nel primo turno contro i Thunder, in inferiorità  sotto canestro, e prendendosi più responsabilità  nella serie contro Utah, segnando più di 30 punti di media ma senza spadellare troppo, come testimonia il 52,3% dal campo.

Ogni confronto diretto con Kobe si può considerare perso in partenza, nonostante l'ex Duke possa davvero difendere molto bene su di lui. Però Grant dovrà  esser bravo a fargli fare anche 30 punti, ma con percentuali basse magari facendogli forzare qualche conclusione e mandandolo fuori giri.

Sarà  inoltre importante non fargli aggiungere anche 10 assist, perchè vorrebbe dire mettere in ritmo i compagni. In attacco, oltre a Hill dovrà  anche impegnarsi il suo sostituto, Dudley, che dopo la buona prova contro San Antonio deve mettere anche in questa serie delle triple importanti e essere molto attivo a rimbalzo, specialmente offensivo approfittando dei vuoti di Kobe nella sua marcatura.

R. Artest vs J. Richardson
Artest da sempre è stato in grado di marcare sia giocatori interni che esterni, come nel primo turno quando ha marcato Durant limitandolo, soprattutto nelle azioni chiave dell'incontro. Richardson però ha un gioco diverso rispetto a Kevin e stazionerà  maggiormente oltre l'arco, sfruttando le entrate in situazioni di ribaltamento e i back door.

Più difficile quindi sotto questo aspetto la sua marcatura, che si baserà  meno su single coverage in isolamento, dove Artest è maestro. Il duello promette scintille, soprattutto per il carattere di entrambi. Artest userà  molto il fisico lontano dalla palla e J-Rich è un torello da quel punto di vista.

Se il giocatore di Phoenix riuscirà  a far stazionare Artest lontano da canestro senza permettergli troppi aiuti ai compagni potrebbe tirarlo fuori dai giochi. La sensazione però è quella di un Artest che sarà  in grado di annullare il diretto avversario, e quindi di togliere una delle chiavi del gioco dei Suns.

P. Gasol vs A. Stoudemire
Il duello tra i due lunghi di Suns e Lakers sarà  spesso proposto nel ruolo di 5, dato che presumibilmente Gentry utilizzerà  molto Frye per aprire l'area. Amar'e sta disputando dei buonissimi playoff risultando molto concreto soprattutto sfruttando i Pick and roll con Nash. Gasol però è un lungo di qualità  superiore e i suoi 23,5 + 14,5 nella serie contro i Jazz sono i numeri di
un giocatore davvero dominante.

Difensivamente, oltretutto, Pau ha la possibilità , grazie alle braccia lunghe, di chiudere le linee di passagio a Nash in situazioni di Pick and Roll, e anche in transizione ha le gambe per correre e star dietro a Stoudemire anche se il lungo di Phoenix, se servito in movimento, potrà  causare parecchi grattacapi al catalano. Nonostante quindi Stat sia un giocatore al top della lega, il confronto è a vantaggio della squadra con il fattore campo a disposizione.

A. Bynum vs R. Lopez
Lopez dovrebbe rientrare proprio in questa serie, Bynum ha la capacità  di stare sia su Lopez che su Stat, anche se quest'ultimo avrebbe la possibilità  di fare molto male ai Lakers quando marcato da Bynum. La sensazione è che i due saranno accoppiati in tutto e per tutto, e anche i loro minuti in campo viaggeranno in coppia e probabilmente in momenti meno cruciali della gara.

Probabile infatti che Gentry darà  molto spazio a Frye per allargare il campo e per giocare sul tiro da tre e che conseguentemente Phil Jackson userà  molto Odom, altro lungo sui generis molto bravo a marcare sul perimetro e con capacità  di giocare oltre l'arco.

L. Odom vs C. Frye
E proprio questo accoppiamento sarà  probabilmente una delle sfide chiave della serie, e saranno loro i lunghi che staranno in campo nei momenti fondamentali della partita. Lamar è l'uomo giusto per prendere Frye nella metacampo difensiva, chiudendo gli spazi oltre l'arco ed eventualmente andando a rimbalzo e in aiuto difensivo quando Channing non sarà  cavalcato dall'attacco Suns.

Offensivamente poi, il numero 7 gialloviola è il giocatore che maggiormente può mettere in difficoltà  la difesa di coach Gentry. Può andare in post e da li aprire il gioco per gli esterni, oppure può farsi trovare pronto a piazzare triple importanti dagli scarichi. A meno di una serie eccezionale da parte dell'ex Portland e Knicks, il duello pare nettamente sbilanciato dalla parte di Los Angeles, soprattutto per la capacità  di Odom di rendersi utile in difesa.

Le panchine
Prima di tutto la sfida tra le panchine è uno scontro tra due modi diversi di intendere il basket. Gentry ha ereditato da D'Antoni oltre alla squadra anche la sua mentalità  molto offensiva e basata su un gioco molto rapido. Phil Jackson, invece, nonostante abbia una squadra che può correre, è più coach orientato al gioco ragionato, basato ovviamente sulla triple post offense.

Gentry però ha dimostrato durante tutta la stagione, e soprattutto in questi playoff, di essere un allenatore molto valido e di non subire le mosse tattiche di allenatori più esperti di lui, Popovich in primis. Ora dovrà  essere ancora più bravo a trovare le alternative giuste, soprattutto in difesa, dove dovrà  adattare i suoi a chiudere sia sugli esterni che sui lunghi.

Dal pino però Jackson, oltre a Odom, che è sesto uomo solo nominalmente, non può contare su molti giocatori che possano cambiare l'inerzia di una gara. Brown è un'ottima iniezione di energia che dà  qualche minuto di pausa a Kobe, Farmar è un giocatore che sta dando poco nei 10 minuti di media che gioca in questi playoff, mentre Walton rimane un giocatore molto intelligente tatticamente ma su cui Phil Jakson dimostra di fare poco affidamento. Il resto è dedicato ad eventuali Garbage time che però non sono così certi in questa serie.

Molto meglio invece la situazione per coach Gentry, che oltre ai già  citati Frye e Dudley, molto importanti soprattutto nella serie precedente, possono contare su Dragic come cambio di Nash. Goran dopo una stagione di apprendistato, ha fatto vedere cose importanti come sostituto di Nash, compresa una gara da 23 punti nel quarto quarto a casa degli Spurs. La sua presenza sarà  importante per garantire continuità  nell'attaccare la difesa avversaria.

Tra gli esterni inoltre potrà  dare il suo contributo Leandrinho Barbosa, che nonostante i problemi fisici accusati in questa stagione è comunque un giocatore potenzialmente in grado di mettere molti punti dal pino e di giocare a tutta velocità  mettendo in crisi la second unit di Los Angeles.

A chiudere la lunga panchina della squadra dell'Arizona, oltre a Collins che probabilmente vedrà  il suo spazio preso completamente da Lopez, c'è Amundson, che è il giocatore che dovrà  dare energia immediata nei pochi minuti in cui sarà  in campo.

Key Factor della serie

Phoenix dovrà  cercare di giocare al suo ritmo, fatto di corsa e di attacchi nei primi secondi dell'azione per evitare che la difesa di Los Angeles si schieri. Si dovranno ovviamente cavalcare i i Pick and Roll tra Nash e Stoudemire, sia per mettere in difficoltà  Fisher che dovrà  necessariamente passare davanti al blocco per evitare il tiro al canadese, mortifero in questo fondamentale, e Gasol, che dovrà  marcare Stat in ricezione dinamica, andando in difficoltà .

Dalla situazione di gioco di Pick and Roll sarà  inoltre importante trovare l'uomo libero oltre l'arco, mettendolo in ritmo per il tiro da tre, vera cartina tornasole del gioco dei Suns. Se il tiro dall'arco sarà  efficace Phoenix riuscirà  ad aprire la difesa dei Lakers e a dare due dimensioni entrambe pericolose al suo attacco, in caso contrario la squadra di coach Jackson avrà  vita facile ad arginare la squadra dell'Arizona.

Altro aspetto su cui Phoenix dovrà  puntare sarà  la panchina. Con la second unit di Los Angeles non c'è partita e nei momenti in cui ci saranno i rincalzi in campo il plus/minus dovrà  necessariamente essere favorevole ai soli.

I Lakers, invece, avranno dalla loro la versatilità  su entrambi il lati del campo di Odom. E' lui il vero ago della bilancia di Los Angeles all'interno di questa serie, potendo dare una grossa mano in difesa sui lunghi perimetrali avversari, sia in attacco, allargando a sua volta l'area per gli uno contro uno di Gasol con Stat e aiutandolo a rimbalzo.

La vera svolta però nel vedere un Odom protagonista sarebbe anche la conseguenza importante di un Bryant non esageratamente egoista in attacco. Quando Kobe non è in versione one man show, infatti, Odom è uno dei primi a beneficiarne, potendo contare su più palloni giocabili e sugli scarichi dello stesso Kobe.

Pronostico

La sensazione è che i Suns siano squadra in missione quest'anno. Nash è al top della forma, Hill sembra un giovane in cerca di gloria, la stagione che era nata senza grosse aspettative si è girata in una stagione da terza piazza ad ovest e sweep ai danni di San Antonio. Dopo tante stagioni in cui le aspettative erano maggiori dei risultati ottenuti si è nella situazione opposta e pare che l'allineamento planetario sia favorevole.

I Lakers però sono squadra davvero completa in tutte le zone del campo e anche questa versione dei Suns pare inferiore. Se Kobe sarà  quello visto nelle prime due serie, non egoista e molto intelligente, la completezza di Los Angeles è destinata ad avere la meglio, anche se in una serie lunga e dai punteggi alti.

La mia previsione è quindi Lakers vincenti in 6 partite, con vittoria decisiva in Gara6 in Arizona.

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