All Star Game 2010, 108.713 testimoni…
“Everything's bigger in Texas”
Inevitabile partire da qui, perchè mai come in questo All-Star Weekend si è avvertita la potenza del media event..
Andiamo con ordine, perchè i presupposti non erano dei più incoraggianti.
Venerdi notte i Rookie tornavano alla vittoria in un ASG dopo secoli e a farla da padrone era “quello che non ti aspetti”, il sempre più candidato allo Steal of the draft Dejuan Blair.
Super double-double da 22+23 che non può non lasciare di stucco, nonostante il contesto. MVP of the night Tyreke Evans, mentre si faceva notare Westbrook nei Soph con un discreto quarantello.
Sabato, sebbene fossimo coscienti delle capacità (e dei limiti) del nostro ragazzone in casacca Knicks, serbavamo dentro di noi la speranza di vedere un Italiano farsi valere/vedere per la prima volta nella parata delle stelle.
Il Gallo semi-deludeva, ma un Pierce in versione “invitatemi perchè ve la vinco io sta garetta qua” lasciava solo le briciole. Curiosità : nell'edizione 1986, proprio a Dallas, era stato ancora un Celtic a vincere la prima gara delle triple.. Un biondino niente male. Si esatto, Larry Joe Bird, numero 33…
Nello skills challenge il canadese tuttofare metteva in riga tutti con espressione hollywoodiana, mentre la singolare “Shooting stars competition” se la aggiudicava la compagine texana.
A deludere profondamente arrivava la tanto attesa gara delle schiacciate:
I partecipanti di quest'anno lasciavano presagire qualcosa di non eccellente, ma alla seconda schiacciata di G-Wall, coadiuvato dal cappellaio matto Flip Murray in versione “cosa ci faccio qui”, l'espressione delusa/disperata di Wilkins descriveva al meglio la serata…
Nota lieta vista anche la deludente prestazione di Brown, la presenza di De Rozan (vincente il ballottaggio con Gordon) che dava del filo da torcere al campione in carica (Robinson entra nella storia col terzo titolo personale, mai nessuno come lui).
Special mention for Danilo, che visibilmente attapirato per l'esito del 3-point shootout, ci mette la voglia di un leone a mezzogiorno nell'assistere il compagno newyorkese costringendo Robinson a un “ooou, Galo!”
Si arriva a stanotte con la speranza che questa gara, sebbene con le numerose assenze illustri (Iverson, Bryant, Paul, Roy…), rispecchi la grandezza dell'evento.
La presentazione è clamorosa.
Usher in versione ballerino-cantante dal vivo (bene, non benissimo..) presenta l'Est sotto le note di “More”.
Il quintetto titolare esce dal pavimento nella nebbia come fossimo a Broadway.
Ovazione per Wade, apoteosi per James, delirio per Howard, S-O per Garnett e..
questo? Sbuca Joe Johnson.. Mesti applausi.. Bravo eh, però..
Stessa pompatissima solfa per l'Ovest, che a corto di guardie costringe coach Karl ad un 1-4 singolare: Nash a orchestrare Duncan, Novitzki, Stoudemire e Anthony..
L'evento è di dimensioni bibliche, come attestano i 108.713 spettatori del Cowboys stadium e il maxi-schermo da 50 metri, quindi c'è bisogno di qualcosa di decente da mostrare..
Primo quarto non emozionante. Due bei fade-away di Novitzki fanno pensare subito a un epilogo Ovest vincitore-Dirk MVP, poi però Melo gli ruba la scena per non far rimpiangere l'assenza di Kobe (13 punti nei primi 12 minuti).
Da registrare anche una tripla di Howard con simpatico siparietto annesso (“Ehi Stan, hai visto?” Van Gundy ringrazia l'altissimo che poco dopo fa uscire la seconda bomba, evitando conseguenza catastrofiche in casa Magic..)
Nel secondo quarto regna prevalentemente l'equilibrio, Durant risponde a Wade, ma il duo Rose-Johnson piazza il +7 con cui si va all'intervallo..
Il break organizzato da Cuban e soci è una goduria per occhi e orecchi, con Shakira e Alicia Keys decisamente gradevoli…
Nella terza frazione LBJ e Wade segnano la gara allungando il gap ben sopra la doppia cifra, prima che il duo Melo-Dirk e un ottimo Williams riportino l'Ovest a -9..
Nel quarto finale si ha l'impressione di avere una partita quando Billups in 3 minuti riporta il divario a un solo punto. L'est allunga ancora con Wade e Bosh, provocando la consueta risposta di Novitzki..
E' lo stesso Bosh, dopo una furbata di Wade su Williams, a mettere i 2 tiri liberi vincenti del 141-139, prima che sulla sirena Melo fallisca la tripla della vittoria..
Rispettata quindi la tradizione che vede dal 2006 avvicendarsi le due compagini sul trono dell'ASG: Wade (28 + 6 + 11 + 5) 4 anni dopo il titolo vinto proprio a Dallas con gli Heat, prende meritatamente la palma di MVP (“I've had a little luck in Dallas…To come and do it again is special.”) succedendo alla “strana coppia” del 2009 Kobe-Shaq…
Momento Amarcord
Già , Shaq. Nell'immenso Texas, tra i seggiolini del poderoso Cowboys stadium, c'era anche lui.
Forse, con tutto il rispetto per Shakira,Usher e il maxischermo da 50 metri, qualcosa di più grande di tutto questo osservava tutto da pochi passi con la sua solita geniale espressione.
Il “tunnel” ad Howard, il balletto pre-gara e le magie del “genio” che rimarranno a lungo nella mente dei fedelissimi purtroppo per il Texas, non hanno prezzo…