Boston vince e convince

Wallace e Garnett hanno avuto la meglio anche contro i Magic

Tre partite e tre vittorie: non perdono tempo i Celtics e battono facilmente Minnesota, Indiana con qualche difficoltà  mentre una partita molto tesa contro Orlando vede i Celtics uscire vincitori meglio del previsto. Problemi fisici minori per Garnett (già  rientrato) e Pierce (rientrerà  entro 10 giorni). Davis ha già  rimesso piede in campo.

Risultati

Minnesota Timberwolves @ Boston Celtics W 104-122
Indiana Pacers @ Boston Celtics W 94-103
Boston Celtics @ Orlando Magic W 86-77

Commento

Dopo l'inaspettata sconfitta contro Phila, i Celtics riprendono velocemente la via della vittoria con tre W contro squadre di diverse carature. La serata più difficile è stata quella contro Indiana, mentre ci si sarebbe aspettati invece una maggiore resistenza da parte di Orlando, ma andiamo con ordine.

La prima gara contro Minnesota è stata vinta senza troppi problemi dai Celtics, si può dire che i T-Wolves non siano mai stati in partita. Da rilevare i picchi di Pierce (29 punti), Rondo (15 assist) e Perkins (11 rimbalzi). Protagonista della serata è stato un House il quale, dopo aver recuperato palla in difesa, riesce a salvarla dalla linea di fondo e contemporaneamente effettua un passaggio smarcante con il braccio che passa dietro la schiena per la schiacciata di Tony Allen.

Tutta un'altra storia è la successiva sfida contro Indiana, la quale si rivela ancora una volta un cliente molto ostico per i Celtics, infatti hanno rischiato di perdere ancora una volta in casa. Dopo un primo tempo orribile e con un disavanzo che ha raggiunto anche i 14 punti, i biancoverdi sono riusciti a recuperare con un secondo tempo nettamente migliore del primo.

"Dobbiamo giocare meglio in casa" ha detto Doc Rivers, ma bisogna tener conto che in quest'occasione mancava Garnett, e Pierce commenta "ci abbiamo messo metà  gara per realizzare che Kevin non era in campo", di cui il primo che non l'abbia capito pare che sia stato lui visto che ha sbagliato i primi 10 tiri dal campo.

Sostanzialmente è mancata la difesa, ma non bisogna fare l'errore di dare tutta la colpa all'assenza di Garnett, perché nella seconda parte della serata tutto è tornato a posto. Possiamo quindi dire che la squadra ha subito un contraccolpo psicologico a cui hanno fatto fronte solo dopo 24 minuti di gara. Valida la prestazione di Wallace che ha sostituito Garnett in quintetto.

Alla vigilia della gara contro Orlando molte delle previsioni dicevano che sarebbe stata molto difficile una vittoria di Boston con l'assenza del capitano ed un Garnett confermato solo all'ultimo momento, ma una difesa molto solida ha permesso ai Celtics di aggiudicarsi la gara in una serata sostanzialmente dominata dai biancoverdi.

"È molto difficile quando entrambe le tue ali piccole (Pierce e Daniels) sono fuori" ha detto Doc Rivers, ma i Celtics hanno compensato le loro assenze con un Rondo a due assist dalla tripla doppia e solide prestazioni da parte dei due Allen e di Wallace. In difficoltà  invece Perkins contro un ottimo Howard in difesa, ma deficitario in attacco.

Prove di leadership per Rajon Rondo contro Orlando, infatti in assenza di Pierce "stasera Doc mi ha dato le chiavi (della squadra)" e lui ha risposto da campione con la già  citata tripla doppia sfiorata. Doc ha detto che il suo talento è la sua velocità  che non permette agli avversari di contrastarlo. Ottimi i suoi 13 rimbalzi per compensare l'assenza del capitano. Il giocatore si sente sempre più forte e "sto maturando ogni anno, il prossimo sarò un leader migliore".

Continua il buon momento di Tony Allen, contro Minnesota è stato in campo 25 minuti, il suo più alto minutaggio considerando anche la scorsa stagione. Il giocatore dice che la sua fiducia è calata molto l'anno scorso per colpa degli infortuni giustificando in questo modo forse il punto più basso della sua carriera, infatti da quando è tornato sta giocando veramente bene. Doc è entusiasta di lui, loda il suo movimento con la palla, le sue giocate semplici ma efficaci e la sua solida difesa.

Con tutti questi infortunati la dirigenza Celtics aveva due opzioni: chiamare giocatori esterni oppure far giocare tutti i giovani che ha in roster. Alla fine non ne è stata scelta nessuna perché Garnett è sceso in campo contro Orlando mentre Pierce dovrebbe tornare abbastanza presto, Davis è comunque rientrato ed i giovani richiamati dalla D-League e tenuti sull'attenti per un possibile impiego in campo non hanno avuto l'opportunità  di calcare il parquet se non per minuti molto marginali.

Infortuni

Alle 3 del mattino dello scorso mercoledì, 5 ore dopo aver segnato 21 punti contro Indiana, Paul Pierce chiama l'assistente allenatore Eddie Lacerte a causa di un dolore ad un rigonfiamento del ginocchio destro. "Stava bene la sera prima, tutto è successo durante la notte" dice il Doc, gli è stato fatto defluire il liquido al New England Baptist Hospital. Non c'è nessun danno strutturale e le ultime notizie dicono che "sta guarendo più velocemente di quello che pensavamo, non eravamo sicuri che avrebbe giocato prima di due settimane" ma gli ordini sono che non gioca se non sta al 100%. Il giocatore comunque parteciperà  all'imminente trasferta ad ovest.

È subito sembrata leggera la contusione alla coscia destra di Kevin Garnett, infatti l'ha costretto a saltare solo la gara contro Indiana, la sua assenza è stata solo precauzionale. Nella successiva gara contro Orlando si vedeva che non era al meglio fisicamente, ma ha tenuto duro, purtroppo nel finale di gara ha sbattuto violentemente per terra sul di dietro e con la testa e non ha potuto partecipare all'ultima azione. Nel dopogara Garnett tranquillizza tutti: "sto bene, ho avuto una brutta caduta " per adesso è tutto a posto".

Ha avuto un'iperestensione del dito della mano durante l'allenamento dello scorso 19 dicembre difendendo sull'omonimo Tony, ma Ray Allen non ha saltato nessuna partita "è infiammato, ma probabilmente circa il 70% del mio corpo è dolorante" riferendosi ovviamente alla lunga e stressante stagione NBA.

Nel quarto periodo contro Indiana è stato in dubbio la presenza di Rasheed Wallace per un problema alla spalla destra. Dopo la gara si è presentato con il braccio fasciato "è un infortunio che mi tormenta, è un po' dolorante ma sto bene, è normale".

Doveva essere imminente il ritorno in campo di Glen Davis, ma non prima della trasferta ad ovest, infatti Doc aveva detto ad inizio settimana "non saprei, c'è una possibilità , ma non so proprio", poi col passare dei giorni la data del suo rientro in campo si è sempre più accorciata, ed alla fine ha fatto una comparsata addirittura questa settimana contro Orlando, 4 minuti impalpabili che però segnano il termine della sua assenza dai parquets.

Il migliore della settimana

Se escludiamo una prestazione un po' al di sopra della sufficienza di House contro Indiana, i protagonisti assoluti della settimana sono stati, in ordine sparso, Tony Allen, Perkins e Wallace.

Tra i tre bisogna segnalare che, nella partita contro Indiana, Tony Allen ha giocato obiettivamente sottotono oscurando un po' le altre sue eccellenti prestazioni settimanali e quindi è stato solo un po' inferiore rispetto agli altri due.

La differenza tra Perkins e Wallace è veramente minima ed allora è necessario aggrapparsi a situazioni solo leggermente inferiori, come quella contro Orlando da parte di Perkins. È un peccato per Kendrick perché ha prodotto un'altra settimana decisamente positiva, ma questa settimana il riconoscimento settimanale se lo merita Rasheed Wallace il quale ha elevato di molto il suo rendimento rispetto ad inizio campionato. Non ha beneficiato granché dell'assenza di Garnett contro Indiana, ma spesso il suo rendimento esula dalle singole cifre, in male (quand'è stato espulso) ed in bene (come durante questa settimana).

Classifica aggiornata:
6 Perkins
1 House
1 Scalabrine
1 Wallace

Curiosità 

Durante la gara contro Minnesota, Paul Pierce ha segnato 6 tiri da tre punti senza sbagliarne nessuno: è il più alto numero di tiri da punti senza errori della storia dei Celtics in una gara di casa, altri due giocatori hanno segnato lo stesso numero di tiri senza errori ma sempre in trasferta, questi sono Danny Ainge (l'attuale GM dei Celtics) a Utah il 4 gennaio 1988 e Walter McCarty a Toronto il 2 novembre 1999. Pierce non è un giocatore che si esalta per le sue prestazioni, ritiene che la cosa più importante siano le vittorie indipendentemente dal suo rendimento in campo "il mio unico obiettivo è aiutare la squadra a vincere, qualunque cosa io faccia, così non sono mai deluso se segno poco ma vinciamo".

Al Jefferson, ex-giocatore dei Celtics che questa settimana è venuto a Boston a giocare la partita con i suoi Timberwolves, ricorda sempre con affetto gli anni passati a BeanTown al punto da ritenerla la sua casa quando è in trasferta, inoltre ritiene che "Danny Ainge e Doc Rivers mi hanno dato una possibilità . Per me essere scambiato per un Hall of Famer è stata una consacrazione, avrò sempre rispetto per Danny e Doc, Boston sarà  sempre una casa per me, è come tornare a casa". Credo che tutti i tifosi Celtics ricordino con piacere gli anni in cui BigAl ha militato a Boston.

È sempre utile richiamare alla memoria come Al Jefferson e Kendrick Perkins siano stati due high-schooler passati direttamente nell'NBA che i Celtics hanno adocchiato con perspicacia e chiamato con scelte alte (15 per Al e 29 per Kendrick) rivelatisi poi dei gran bei giocatori. Questo è solo un esempio della bravura al draft di Ainge e che ha permesso di costruire una squadra da titolo in pochi anni dal suo insediamento.

In occasione del giorno del Natale circa 20 famiglie hanno accompagnato la squadra ad Orlando per festeggiare la ricorrenza. "La colazione è stata più rumorosa del solito" ha detto Doc "è stato divertente avere tutti quei bambini, ma non è stato facile disegnare schemi con i bambini che correvano in mezzo a noi, ma così doveva essere, era il giorno di Natale".

I Celtics nella D-League

Una sola partita in programma la scorsa settimana per i Red Claws. In quella serata hanno perso contro i Mad Ants (formiche pazze, nome quantomai curioso). In quella serata bellissima prova di Bill Walker che segna 33 punti con uno splendido 14 su 17 dal campo in 37 minuti, sottotono invece Lester Hudson con soli 7 punti ed un deludente 3 su 14 dal campo, ma con 5 assist.

Già  Hudson era stato richiamato, ora viste le assenze per infortunio dei Celtics anche Walker è tornato a Boston (quando lo hanno chiamato per riempire il posto di Pierce nel roster ha detto "pensavo che mi stessero prendendo in giro") quindi questa rubrica sarà  chiusa in attesa di riaprirla nel caso in cui i Celtics decideranno di rimandare qualche giocatore nella Lega di sviluppo.

I minuti del PGA Tour

Abbastanza variegati i dati del minutaggio del PGA Tour. Nella prima partita tutti e tre i giocatori sono presenti e hanno calcato poco il parquet (30,8 minuti di media), contro Indiana mancava Garnett ed il minutaggio è stato molto elevato (39,8) ed infine contro Orlando mancava Pierce ed il minutaggio medio è stato di ben 38,1 minuti: confermata anche stavolta la regola che una gara incerta richiede più impiego del PGA Tour.

Ray Allen ha giocato tutte e tre le partite ed è stato più minuti in campo (37,6) con una punta di ben 43,4 contro Orlando, Pierce è stato utilizzato quasi come Allen (37,1) e Garnett solo 30,4 minuti di media.

Il maggior impiego di Allen lo fa rimanere ancora primo come minutaggio medio stagionale (35,8) con Pierce incollato dietro (35,4) e Garnett segue come al solito a debita distanza (30,7).

Risultati e classifiche

Quattro sono le partite che attendono i Celtics per l'ultima settimana del 2009 e la prima del 2010:
domenica 27 dicembre in trasferta contro i Los Angeles Clippers
lunedì 28 dicembre in trasferta contro i Golden State Warriors
mercoledì 30 dicembre in trasferta contro i Phoenix Suns
sabato 2 gennaio in casa contro i Toronto Raptors

Finisce questa settimana la terza trasferta di dicembre con tre partite che hanno un sapore particolare, viste le assenze nel roster. Due di queste obiettivamente non sono irresistibili, infatti sia i Clippers che i Warriors non navigano ai piani alti della Western Conference, ma se la prima ha qualche speranza di poter raggiungere i play-off, la seconda non ci spera ormai più. Questo è positivo per gli acciaccati Celtics perché possono cercare di vincerle entrambe.

Più difficile è l'ultima sfida del 2009, con dei Suns che non saranno la schiacciasassi di inizio campionato, ma continua ed essere un cliente ostico. In questo caso ipotizzare una vittoria celtica è molto più ardito.

La prima sfida del 2010 vede i Celtics in casa contro i Raptors. Non sappiamo come arriveranno a casa i Celtics dopo la trasferta ad ovest, ipotizzare un risultato è obiettivamente molto arduo, lasciamo al campo il suo insindacabile giudizio.

La classifica vede sempre in testa la coppia Celtics-Lakers col medesimo punteggio, la novità  è che i Celtics fanno in vuoto dietro di loro con ben 3 sconfitte in meno delle tre dirette inseguitrici (5 contro 8). Si prospetta una corsa solitaria delle due storiche franchigie?

Appuntamento alla prossima settimana con un giorno di ritardo, la domenica sera, per permettere di digerire bene il risultato contro Toronto.

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