L'ultimo decennio di gare delle schiacciate oggi passa da Orlando. Ma l'anello passerà mai di qui?
All-Star week-end 2000, Slam Dunk Contest.
Con il braccio infilato fino al gomito nel canestro Vince Carter sa già di aver vinto la gara delle schiacciate ancora prima di vedere il punteggio. Torna verso le panchine e rivolgendosi alla telecamera sentenzia "It's over" (è finita).
A contendergli lo scettro suo cugino e compagno di squadra Tracy McGrady. Era dal tempo delle sfide tra Jordan e Wilkins che non si ricordava una gara delle schiacciate come quella, che sarebbe diventata la sera della consacrazione di Vince Carter. La schiacciata con cui Bryant vinse solo qualche anno prima facendosi passare il pallone sotto le gambe, mentre era in volo, per poi schiacciarlo nel canestro sembrava ormai gesto da poco.
Quella gara delle schiacciate fu l'espressione massima del potenziale di Carter nel gesto più spettacolare della pallacanestro. La libertà concessa da un'esibizione come la Slam Dunk Contest non può essere la stessa di una gara ufficiale ma sembra che a Carter questo non abbia impedito di mostrare tutte le sue qualità atletiche e di fantasia anche in partita.
Memorabili ai tempi dei Raptors la schiacciata a difesa schierata contro gli Atlanta Hawk al suo secondo anno. Carter prende palla sul lato sinistro dell'attacco, attacca sulla linea di fondo e schiaccia ad una mano sulla testa di Mutombo, con sguardo di sfida dedicato all'africano.
Nel repertorio di Vince la 360° ad una mano è una delle preferite anche se la giocata più spettacolare con la canotta di Toronto è l'alley-oop vista in una gara contro i Clippers in cui la palla è oltre un metro lontano dal ferro ma Carter, con la testa pericolosamente vicino all'anello, sfrutta la sua infinità apertura di braccia per prenderla e schiacciare.
Indimenticabili sono anche la schiacciata contro Indiana, a difesa schierata, sempre partenza da sinistra, ma chiusura con bimane all'indietro di potenza e quella in una gara contro Miami che riassume la sue doti di verticalità e atletismo.
Dopo aver battuto il suo marcatore con un palleggio dietro la schiena Carter si prepara alla conclusione. Di fronte a lui Alonzo Mourning che cerca di stopparlo saltando sotto canestro. Carter non s'intimorisce, sfrutta la presenza di Mourning, prende e resiste al contatto e finisce di potenza, con Alonzo che finisce contro le protezioni del canestro.
Un capitolo a parte meriterebbe la schiacciata alle Olimpiadi di Sydney 2000 in cui schiaccia dopo aver saltato Weis, centro francese di 7'2", schiacciata che lo rese famoso in tutto il mondo oltre i confini della pallacanestro.
All-Star week-end del 2008, Slam Dunk Contest .
Quando Howard mostra a tutti il suo costume da Superman completo di mantello rosso dentro di se ha già intuito che vincerà vista la reazione entusiasta del pubblico. La schiacciata con la testa dietro il tabellone, quella di mano destra dopo aver fatto rimbalzare la palla sul tabellone con la sinistra mentre era in salto sono solo il contorno.
Uno spettacolo, intrattenimento puro superato solo l'anno successivo quando Howard schiaccia in un canestro alto più dei canonici 3,05 metri o quando schiaccia dopo aver appiccicato un adesivo sul bordo superiore del tabellone. Solo Nate Robinson, travestito da KriptoNate poteva batterlo.
Meno fantasia ma molta potenza. Howard è in grado di schiacciare anche dopo aver subito contatto e la sua agilità e la sua capacità di corsa lo rendono difficilmente contenibile per qualsiasi centro avversario. Tra le sue schiacciate memorabili, in una carriera ancora giovane, da annoverare l'alley-oop contro San Antonio a 0.8 secondi dalla fine che regala la vittoria ad Orlando. Howard elude Duncan con un movimento di spin e va a prendere la palla oltre il quadrato disegnato sul tabellone per poi schiacciarla nel canestro. Altra memorabilia è la schiacciata contro Boston in contropiede. Palla alzata molto dietro il ferro ma Howard, in piena estensione la prende e la schiaccia. Immagini rubate dall'allenamento riprendono Howard che salta fino a baciare l'anello, mostrandoci tutta la potenzialità esplosiva di Dwight.
La vittoria nella Slam Dunk Contest è un onore che in passato è stato ottenuta sia da grandissimi giocatori come Jordan, Wilkins, Bryant, ma spesso sono stati incoronati giocatori che non hanno poi avuto una carriera di livello nella NBA. Il vincitore della gara del 2004, Fred Jones gioca a Biella dopo vari anni da comprimario NBA. Desmond Mason e Jason Richardson sono riusciti negli anni a collezionare buone cifre ma sono considerati a tuttora giocatori incompiuti. Lo stesso Nate Robinson, idolo del MSQ di New York, difficilmente sarà l'uomo franchigia del futuro.
Quando il GM Otis Smith ha imbastito lo scambio per arrivare a Carter il suo ultimo pensiero era il lato commerciale dell'operazione, comunque da trascurare. Carter, nativo della Florida, nelle sue dodici stagione NBA tra Toronto e il New Jersey ha collezionato una media di 23 punti a partita e solo nella stagione da rookie (1998/99) e nella sua ultima stagione in Canada (04/05), in cui ha giocato solo venti partite, ha messo a referto meno di 20 punti di media.
Buon tiratore da tre punti ma non eccelso, prende pochi rimbalzi offensivi per le sue capacità atletiche (1,6 per gara in carriera). Carter dovrà aggiungere una nuova dimensione al gioco dei Magic, con più soluzioni in isolamento rispetto al passato, in una squadra che fa dell'equilibrio e della ricerca del tiro migliore la sua forza.
Innegabile lasciar comunque correre la fantasia vedendo giocare nelle stessa squadra Carter e Howard, Il primo inventiva e atletismo, il secondo potenza pura. Nella storia NBA non si ricorda una coppia di schiacciatori così completa come questa. Negli anni 80 Wilkins e Spud Webb giocarono assieme negli Hawks, entrambi vinsero la gara delle schiacciate ma Spud non ebbe lo stesso impatto di Dominique, ed è ricordato per essere il terzo giocatore più basso nella storia della Lega più che per il suo rendimento.
Carter e Howard si completano a vicenda, sfruttano zone del campo diverse e amano conludere in maniera differente. I tifosi dei Magic non si annoieranno con questa coppia pronta a dare spettacolo ad ogni azione. Howard è un ottimo rimbalzista d'attacco ed è il migliore della lega per i tap-in schiacciati sull'errore del compagno in penetrazione.
Il pick-and-roll centrale tra Howard è Turkoglu era una delle giocate principale dei Magic delle ultime stagioni. Le capacità del turco di concludere in traffico inducevano spesso il difensore del bloccante a chiudere la via del canestro lasciando libero Howard di andare a rimbalzo. La connection Howard-Turkoglu era ben sottolineata dagli alley-oop che Hedo offriva al suo centro, bastava uno sguardo d'intesa per far partire il pallone in direzione del ferro.
L'assenza del giocatore ora in forza ai Raptors limiterà questo tipo di giocate. Nelson è una PG ordinata, forte fisicamente, a cui piace sfidare le difesa con penetrazioni fulminee ma la sua statura a volte lo penalizza. Sicuramente non ha la visione di Turkoglu e l'unico che ha quell'oncia di pazzia per provare quelle giocate al limite è Jason Williams.
Carter in campo aperto è ancora devastante, ma non si può essere lo stesso di inizio carriera a difesa schierata. Le oltre dieci stagioni d carriera NBA si fanno sentire e l'inizio di stagione non è troppo confortante, con due gare saltate per infortunio ed una abbandonata dopo pochi minuti.
Lo spettacolo in casa Magic quest'anno no mancherà di sicuro. Carter in campo aperto, Howard sotto canestro ed un gioco di squadra dai ritmi alti e dai molti possessi.
Però la giocata spettacolare sarà fine a se stessa e tenendo conto che l'obbiettivo è il titolo, sarà più importante la concretezza specialmente nei play-off. Howard e Carter sono giocatori che riescono ad unire ottime cifre allo spettacolo, aspetto che nella NBA non è secondario.
L'onore di vincere la gara delle schiacciate è un privilegio per pochi ma entrambi sanno che vincere l'anello è l'unico modo per completare una carriera di altissimo livello.