Focus: Garnett e Wallace

Garnett e Wallace si affrontano in allenamento: che coppia!

I Boston Celtics, nell'estate 2007, riuscirono a mettere a segno due colpi di mercato sensazionali: prima venne acquistato Ray Allen, uno dei migliori tiratori (se non il migliore) degli ultimi anni, dopodichè arrivò anche Kevin Garnett, allora oggetto del desiderio di molte squadre.

Questi due giocatori furono spinti verso il Massachussets da diverse motivazioni. Certo, indossare la maglia della squadra più titolata dell'NBA rappresenta un traguardo per molti, ma ciò non bastava.

Non parliamo di due giocatori qualsiasi, ma di due All-Star che non erano mai riusciti ad infilarsi un anello al dito e che non avevano più troppi anni di fronte a loro per tentare l'impresa. Per questo motivo Garnett aspettò di vedere come si muoveva Boston sul mercato, al fine di essere rassicurato sulle possibilità  di giocarsi il titolo, e quando venne ufficializzato l'arrivo di Allen non ebbe più dubbi e chiese di essere ceduto ai bianco-verdi.

Detto, fatto. I due nuovi acquisti formano, insieme al capitano della squadra Paul Pierce, i cosiddetti "Big Three", e dopo una convincente regular season, i Celtics si impongono anche nei play-off e vincono il titolo dopo 22 anni di digiuno. Finalmente si torna a festeggiare in quel di Boston, mentre i tre campioni riescono finalmente a dimostrare la loro indole vincente, dopo dieci anni e più di tentativi andati a vuoto.

Lo scorso anno, nonostante il nucleo della squadra fosse rimasto invariato, i bianco-verdi si sono fermati alle semifinali di Conference, sconfitti dai sorprendenti Orlando Magic. L'infortunio occorso a Garnett ha sicuramente reso le cose più complicate ai campioni in carica: KG è uno di quei giocatori dai quali non puoi prescindere, dato l'apporto che riesce a dare in entrambe le metà  campo. Aggiungeteci la forza degli avversari, ed ecco che è arrivata l'eliminazione in 7 gare.

Quella che è rimasta intatta nei Celtics è la voglia di vincere: negli ultimi due anni la squadra è stata molto competitiva, come dimostrano i risultati, e vista l'età  media elevata dei giocatori più forti c'è bisogno di sfruttarne il potenziale nel breve periodo. Per questo Pierce, Garnett e Allen si sono recati in blocco da Rasheed Wallace, per chiedergli di venire a giocare insieme a loro e di gettare le basi per la conquista di un nuovo anello.

Anche Rasheed è un veterano (35 anni), e nonostante il talento purissimo non è ancora riuscito ad aggiungere un nuovo anello alla sua mano, dopo lo storico trionfo ottenuto con i Detroit Pistons nel 2004. Quasi sempre, nella sua carriera, Wallace ha giocato in squadre pronte a competere per la vittoria finale, e altrettanto spesso si è fermato ad un passo dal traguardo.

Se guardiamo la sua carriera, infatti, troviamo due finali NBA disputate (nel 2004 e nel 2005, quest'ultima persa contro gli Spurs), grazie alle 2 vittorie ottenute in ben 7 finali di Conference (1999, 2000, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008). Insomma, il 90% dei giocatori di basket firmerebbero per avere una carriera come la sua, ma l'impressione che "Sheed" potesse raccogliere più di quanto abbia effettivamente raccolto finora rimane molto forte.

Le sue motivazioni sono ancora intatte, e la scorsa estate si è trovato nella condizione ideale per scegliere cosa fare del suo futuro. Terminato il contratto con Detroit, Wallace è diventato free agent e ha avuto la possibilità  di scegliere la squadra, ma soprattutto il progetto, che più lo convinceva. Subito le possibili pretendenti si sono ridotte a due: Cleveland Cavaliers e Boston Celtics. Entrambe avevano ottimi argomenti sul tavolo per convincere Sheed a passare dalla propria parte.

Per Boston, come abbiamo detto, sono scesi in campo i "Big Three" di persona, che si sono recati a casa sua. Lo stesso ex giocatore dei Pistons ha ricordato l'atteggiamento di Garnett durante l'incontro, con quest'ultimo che più di una volta ha battuto il pugno sul palmo della mano ripetendo "Rasheed, came on now. Came on now!".

Queste parole hanno fatto molto piacere al giocatore, il quale ha commentato così l'accaduto: "il fatto che loro siano voluti venire di persona mi ha ha fatto capire che mi volevano realmente. Poter giocare tutti insieme nella stessa squadra è una possibilità  incredibile".

Di conseguenza, l'8 luglio è stato firmato il contratto, un biennale da 12 milioni complessivi più un terzo anno a 6 milioni e 800 mila dollari, a discrezione del giocatore. Già , ma come si inserisce il nuovo arrivato nello scacchiere tattico dei Celtics?

C'è da dire, innanzitutto, che Wallace è un giocatore molto forte. Per quei pochi che non l'avessero mai visto giocare, parliamo di un 2 metri e 11 che sa inventare un tiro sia partendo spalle a canestro che fronte a canestro. Ha anche un buon tiro da 3 (34% in carriera), perciò sa allargare il campo con efficacia e permette alla sua squadra di variare gli attacchi grazie a questa sua qualità .

In difesa ha dimostrato nel corso degli anni di essere un giocatore che riesce a giocare con grande intensità , in più il suo fisico gli permette di marcare praticamente chiunque sotto canestro. Insieme a Garnett forma una coppia di difensori teoricamente formidabile, mentre in attacco sono due giocatori che hanno una tale varietà  di soluzioni da far impazzire qualsiasi avversario.

Fin qui, i lati positivi.
In realtà  la convivenza tra i due non è così facile ed immediata. Wallace, per sua stessa ammissione, ha problemi a dare continuità  alle proprie prestazioni, e proprio il suo carattere gli ha impedito di essere considerato al pari dei più grandi giocatori della Lega. A parte i numerosi falli tecnici che gli sono stati fischiati in carriera, Sheed a volte si estrania dalla partita, esagera con le iniziative personali e perde la concentrazione in difesa.

Questi cali, uniti all'età  che per forza di cose ne indebolisce il fisico, potrebbero portarlo a danneggiare la sua squadra in determinate partite, soprattutto quando il gioco si fa particolarmente duro. Garnett, invece, non ha di questi problemi, anche se la sua tenuta fisica è tutta da verificare.

KG ha 33 anni, è al quindicesimo anno nella Lega, ha giocato oltre 1000 partite in carriera e anche per lui sembra arrivata la fase calante. Parliamo di un giocatore ancora decisivo, intendiamoci, e in difesa il suo contributo è rimasto pressochè inalterato. In attacco, invece, potrebbe pagare le tante battaglie affrontate finora.

Lui e Sheed potrebbero, però, darsi una mano a vicenda.
Entrambi giocano nel ruolo di ala grande, anche se possono essere adattati come centri, e la possibilità  di essere ruotati insieme al centro titolare Kendrick Perkins dà  la possibilità  a Doc Rivers di gestire al meglio le risorse. Mai come in questo caso non saranno importanti le cifre, ma il reale apporto che i tre giocatori riusciranno a dare sul campo.

Prendiamo il caso di Garnett nel 2007-2008: le sue statistiche non erano neanche paragonabili agli anni d'oro vissuti a Minneapolis, eppure è stato decisivo per la conquista del titolo da parte dei Celtics. Questo perchè la sua abnegazione in difesa, la sua leadership e la sua voglia di vincere una volta che era stato messo nelle condizioni ideali per farlo lo hanno spinto a rendere elevato il rendimento suo e dei compagni che giocavano al suo fianco.

Ed è indubbio che le fortune dei bianco-verdi sono dipese, dipendono e dipenderanno dal rapporto che si instaurerà  tra le loro stelle. Anche Wallace è chiamato a non lamentarsi se non riceverà  troppi palloni o se i compagni preferiranno attaccare il canestro senza ricorrere a lui, facendosi trovare pronto sia in attacco che in difesa quando ce ne sarà  bisogno.

Questo è un discorso valido per tutti i giocatori e per tutte le squadre, ma per Boston in modo particolare. Rondo-Allen-Pierce-Garnett-Wallace è un quintetto di All-Star, e guai se si creassero malumori tra di loro. Finora la convivenza tra i "Big Three" è andata avanti in modo armonioso, e se anche Rasheed si adeguerà  allora i tifosi di Boston potranno sognare un nuovo successo.

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