Anche quest'anno ad L.A. non ci si annoierà …
La stagione 2008/2009 dei Los Angeles Lakers si è chiuso nel trionfo della parata per le strade della megalopoli californiana.
La squadra tifata da Jack Nicholson dopo una lunga cavalcata nella stagione regolare da 65 vittorie e 17 sconfitte durante i playoff supera nell'ordine Utah Jazz, Houston Rockets, Denver Nuggets e nella finale NBA gli Orlando Magic.
Uno dei protagonisti di questa esaltante marcia è stato senza dubbio Trevor Ariza, e il general managare Mitch Kupchack ha deciso di lasciarlo libero per prendere in squadra Ron Artest.
Sarà la scelta giusta?
Conference: Western Conference
Division: Pacific Division
Arrivi: Ron Artest
Partenze: Trevor Ariza
Probabile quintetto base
Playmaker: Derek Fisher
Guardia: Kobe Bryant
Ala Piccola: Ron Artest
Ala Grande: Pau Gasol
Centro: Andrew Bynum
Roster
Guardie: Shannon Brown, Kobe Bryant, Jordan Farmar, Derek Fisher, Sasha Vujacic
Ali: Ron Artest, Josh Powell, Adam Morrison, Lamar Odom, Luke Walton
Centri: Didier Ilunga-Mbenga, Andrew Bynum, Pau Gasol
Head Coach: Phil Jackson
Commento
L'intento della dirigenza losangelina è chiaro, si vuole rivincere e lo si vuole fare subito. In questa ottica va letto lo "scambio" Artest-Ariza; dove si manda a Houston un giocatore giovane, già affidabile, di talento e in buoni rapporti con Re Kobe e si porta allo Staples Center il talento smisurato e sregolato di Ron Artest.
Il ragazzo che ha scelto il numero 37 non si è nascosto e con la solita aria spavalda, dopo aver fermato un contratto quinquennale da 33 milioni di dollari ha affermato: “I Lakers hanno vinto il titolo l'anno scorso e io sono il nuovo acquisto. I fan e tutti a Los Angeles si attendono il bis: quindi, se non arriverà , potranno indicare in me il colpevole, tirarmi pomodori e tutto il resto”.
L'obiettivo dichiarato anche da Ron è quindi quello di rivincere l'anello.
Per fare ciò l'ex numero 96 dei Rockets dovrà sapere convivere con la triple post offende di coach Winter, il celeberrimo attacco triangolo. Il giocatore è perfettamente in grado di farlo avendo conosciuto il sistema di gioco già a Chicago con i Bulls.
Un interessantissimo articolo riguardante l'integrazione di Artest nella triangolo losangelina è stato segnalato da Fraccu e ve lo riporto qui per chi volesse approfondire con le lavagne schematiche.
Altro fattore importante sarà la convivenza con l'imperatore di Los Angeles, il black Mamba, Kobe Bryant.
A tal proposito Artest ha affermato: “Sono felice di far parte di una grande squadra e di essere un'aggiunta ad un gruppo di giocatori eccezionale, da Fisher a Bynum.Con Kobe, poi, sono un amico di vecchia data, da quando eravamo giovani, roba da sfida nei campetti e gelato insieme dopo la partita. Il tutto senza perdere in agonismo; quello che mi piace di Kobe è che è un duro: era un grande già da giovane ma ora è molto più determinato nell'inseguire la vittoria. Mi è sempre piaciuto sfidarlo sul campo e ho sempre voluto batterlo: ora, però, sono felice di giocare insieme a lui”
Se Artest riesce a esprimere solo il suo talento e coach Zen riesce nell'impresa di creare un'alchimia tra tutti i giocatori i Lakers dovrebbero essere favoriti nella vittoria a Ovest e dovrebbero avere buone carte per difendere l'anello.
Tra gli assi da giocare c'è soprattutto Kobe Bryant, più rilassato dall'aver vinto senza O'Neal ma forse più letale ancora, c'è Pau Gasol, centro disegnato per l'attacco triangolo, Lamar Odom, sesto uomo extralusso che dà tutta una profondità qualitativa sia in attacco che in difesa e che giocherà sicuramente nei finali di partita.
Il maestro venerabile Derek Fisher che potrebbe tronare comodo più ai playoff che in regular season dove lo spazio dovranno dividerselo Jordan Farmar atteso al salto di qualità e Shannon Brown che nella passata stagione ha mostrato sprazzi di talento e buone giocate da confermare.
A dare fiato a Kobe si dovranno alternare Vujacici e Walton nella speranza che facciano meglio della passata stagione, cosa tutt'altro che difficile visto il pessimo rendimento dell'anno scorso.
Josh Powell, Morrison e Mbenga serviranno nei minuti di garbage o in situazioni particolari.
Ad essere atteso al varco, alla soglia del salto qualitativo è Andrei Bynum che è chiamato a far vedere che vale tutti i soldi che guadagna sia nella fase offensiva sia nella metà campo difensiva.
Per il bambino sarà l'esame della maturità da non fallire per nulla al mondo.
La squadra come visto è praticamente la stessa della vittoria dell'anno passato con la "scambio" Artest-Ariza da cui dipenderanno le sorti dei californiani. Sulla carta partono come favoriti nelle nuova corsa all'anello insieme ai Cavs, ai Celtics, agli Spurs su tutti.
Sicuramente sarà una stagione da vivere alla grande, con Artest e Kobe a dare spettacolo in ogni senso e Phil Jackson a dispensare pensieri Zen di pace. Buona fortuna ai Los Angeles Lakers.