Secondo Celtics Summer Report

Rasheed Wallace mostra il suo numero di maglia: sarà  più utile o dannoso per i Celtics?

Nello scorso numero avevamo anticipato che la firma di Wallace era ormai certa, ora a freddo valutiamo con calma questa importante addizione per i Celtics dedicandogli l'intero numero di questo Summer Report.

Lo scorso 8 luglio Rasheed Wallace ha accettato un contratto dei Celtics di due anni ed il terzo con l'opzione a favore del giocatore per l'intera mid-level exception, pari a 5,8 milioni di dollari per un totale di 18 milioni, il massimo che i Celtics potevano offrire. Prima di iniziare le trattative col giocatore, Doc è andato da John Calipari, suo allenatore al college, il quale gli ha detto "siate sicuri che non vi lasci senza un accordo, e non dovrebbe mai andare da altri".

I Celtics hanno fatto tesoro di queste parole ed al primo colloquio Wallace si aspettava di vedere Ainge e Grousbeck, fors'anche Doc Rivers, ma trovarsi di fronte pure Pierce, Garnett ed Allen è stata una grande sorpresa. Sono rimasti a discutere per tre ore nella casa del giocatore a Detroit e sia lui che la moglie Fatima sono stati molto impressionati per l'importanza che i Celtics hanno dato alla sua presenza a Boston, nonché un contratto più lungo di quello che si sarebbe aspettato.

Si sono lasciati con la promessa di Wallace di prendere in seria considerazione l'offerta, d'altronde il giocatore aveva già  altri appuntamenti con San Antonio, Cleveland, Orlando e Charlotte, ma durante il successivo fine settimana la coppia ne ha discusso, ha pensato a come si sarebbe ben integrato nel sistema biancoverde e ha valutato che sarebbe stato inutile parlare con le altre franchigie, quello che offrivano i Celtics li avevano interamente soddisfatti e così hanno deciso di accettare la loro offerta. Sul piatto della bilancia Boston ha potuto mettere l'amicizia con Garnett e la possibilità  concreta di cercare di vincere il titolo NBA. Poteva essere un fattore negativo la necessità  di partire dalla panchina se avesse accettato l'offerta di Boston visto che i due ruoli di ala grande e di centro sono saldamente in mano a Garnett e Perkins, ma questo non è stato ritenuto fondamentale da Wallace, tenendo anche conto che a 35 anni per lui ora è più importante cercare di vincere il titolo che partire in quintetto. Le parole di Calipari sono risultate quindi profetiche.

"Una volta che (Wallace) ha avuto la possibilità  di riflettere su ogni cosa, e capendo quali erano i suoi obiettivi, ha deciso quello che era meglio per lui" ha detto Bill Strickland, agente di Wallace, che ha poi proseguito "ha sempre voluto essere in una squadra che gioca con passione, e Boston ha vinto un titolo con una squadra di questo tipo. Boston ha tre potenziali Hall of Famers - Rasheed ha giocato con (squadre con) molto talento, ma non con una concentrazione di talento come questa". Strickland ha anche ammesso che l'amicizia tra il suo giocatore e Garnett e la prestigiosa storia dei Celtics sono stati i fattori chiave del reclutamento. Ha infine concluso dicendo che il suo assistito ha pure apprezzato che i tifosi di Boston non lo abbiano fischiato ma invece applaudito, probabilmente si riferisce ai play-off dell'anno scorso.

Si sa che non sempre è possibile sommare i talenti ed avere in squadra due giocatori così intensi come Garnett e Wallace può creare degli attriti difficili da gestire, ma è prevedibile che, almeno per il primo anno, l'obiettivo dell'anello possa attutire eventuali contrasti, Wallace in ogni caso ha già  fatto sapere che le sue priorità  saranno "il successo della squadra oltre le statistiche personali". Ainge quest'anno ha costruito una squadra potenzialmente molto difficile da battere e le uniche due squadre in grado di tenerle testa sembrano essere al momento Cleveland e L.A. Lakers. Una cosa che invece sarà  certa è che i Celtics, con Wallace e Perkins in primis, vinceranno a mani basse la classifica dei tecnici subiti (Wallace lo scorso anno è stato il primo a subirne assieme a Stephen Jackson con 17), ma sarà  pure la squadra certamente più difensiva della Lega visto che ad una squadra con una già  forte attitudine in questo aspetto del gioco aggiunge un giocatore che ha poco da invidiare come movimenti difensivi.

Doc Rivers puntualizza sul fatto che avere un gran tiratore è sempre positivo, ma che il tiratore sia un giocatore che possa difendere sui centri è un'addizione eccellente "ci dà  una dimensione che non avevamo, il suo impatto sarà  forte perché aiuterà  veramente gli altri ragazzi" e puntualizza che Wallace è stata la prima scelta per rinforzare la squadra, non una di ripiego, ed è convinto che sia una perfetta addizione.

La presentazione di Wallace alla stampa è avvenuta in presenza di Pierce, Garnett ed Allen, e ha deciso di indossare il numero 30, quello che sarebbe dovuto essere di Len Bias senza la sua tragica scomparsa.

Col suo arrivo Boston si garantisce uno dei soli 4 giocatori in attività  che hanno al loro attivo ben 15mila punti, 5mila rimbalzi, 1500 assist e mille stoppate, gli altri sono Shaq, Duncan ed il neo-compagno di squadra Garnett.

I compagni sono decisamente esaltati del suo arrivo, Ray Allen ha detto "quando io, Paul e Kevin abbiamo parlato sulle cose che avevamo bisogno per rendere migliore la squadra, Rasheed era in cima alla lista" segno anche che i tre giocatori migliori dei Celtics si parlano e discutono in modo profittevole.

"Sono emozionato" ha detto Kevin Garnett il giorno della presentazione "so che siamo tutti qui guardandoci come si fossimo ancora dei giovanotti. Questa non è soltanto un'addizione importante, ma la maggiore addizione (possibile) alla nostra squadra". Paul Pierce aggiunge "si è inserito come un pezzo di un puzzle, si sta prospettando un anno eccitante".

E cosa ne pensa il nuovo Celtic? "A questo punto della mia carriera non è soltanto questione di soldi, è per l'anello, è per vincere campionati", e dire che prima dell'inizio delle contrattazioni non voleva un contratto inferiore ai 10 milioni, ma si è ben presto accorto che questo gli avrebbe precluso l'approdo in una squadra da titolo e ha subito cambiato idea ridimensionando le sue richieste. In effetti un giocatore che fino a poco prima era titolare di un contratto di 13 milioni, passare a 6 con la consapevolezza d'essere ancora in grado di poter incidere pesantemente sull'andamento di una partita non dev'essere facile, ma è anche vero che di soldi ne ha finora accumulati un bel po' ed è entrato in quel momento della sua carriera in cui è più importante giocare per vincere il titolo piuttosto che cercare il maggiore contratto possibile.

E se per vincere il titolo Wallace ha ricevuto un forte interesse dalla franchigia più vincente della Lega allora questo può essere un motivo in più per accettare l'offerta dei Celtics, infatti il sogno di far parte del 18esimo titolo di Boston è una della maggiori ragioni che hanno portato alla firma di Wallace. "Un grande club di basket, una dinastia. Ho visto qualche banner a North Carolina (la sua università ), ma (Boston) ha (vinto) più campionati, amo la mistica dei Celtics".

Will Blalock ha voluto spezzare una lancia a favore di Wallace e la sua presunta cattiveria in campo, infatti ha riferito che quand'era rookie gli ha comprato dei vestiti eleganti e pagato cene come esempio della sua generosità . Secondo lui i Celtics vedranno anche la sua parte gentile. "Quando la gente guarda le gare lo criticano, ma è completamente all'opposto come persona, è un grande padre, buon marito ed un ottimo amico". Blalock infatti ha voluto mostrare un aspetto poco noto di Wallace, fuori dal campo è un grande e pacifico amicone ed i Celtics sperano che in campo possa adottare lo stesso atteggiamento.

Ma cosa ne pensa Wallace del suo lunghissimo elenco di tecnici presi durante questi anni? "Come giocatore ho molti pro che contro, il mio peggiore difetto è talvolta il mio approccio". Il giocatore riconosce quindi che c'è qualcosa che non va nel suo atteggiamento e si può ipotizzare che cercherà  di migliorarlo. Alla fine Celtics hanno ponderato anche questo aspetto prima di offrirgli il contratto e hanno valutato che "il gioco valeva la candela".

Molti non sanno che Wallace è un ottimo padre di famiglia, lo ha detto anche Blalock, lo ha ribadito pure lui: "non voglio andare all'All-Star Game, il mio tempo con la mia famiglia ha più valore che essere in quel dannato All-Star Game, ho detto molti anni fa che non voglio che votiate per me" segnando con un diniego con la testa la sua reale voglia di non partecipare ad una manifestazione che non ritiene adatta al suo carattere.

Tecnicamente l'addizione di Wallace rende i Celtics estremamente più forti rispetto al passato, ma bisogna anche considerare i numerosi difetti comportamentali che porta in dote. Alla fine dei conti Ainge ha ritenuto che il giocatore possa essere gestito, il rischio è che renda più problematico l'attacco al titolo. Emergerà  il Wallace utile alla squadra è quello dannoso? Dal prossimo novembre avremo le prime risposte.

Appuntamento fra un mese con un nuovo numero del Summer Report dei Celtics.

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