I volti di Artest e Yao esprimono tutta la felicità per questo risultato che inizia una nuova storia
Terminano oggi i 12 lunghi anni di attesa, 12 anni in cui i Rockets l'hanno fatta da spettatori nei Playoffs NBA, fermandosi sempre al primo turno nonostante una squadra che, dal giorno in cui è stato acquisito Yao Ming, è sempre stata etichettata come “dal futuro radioso”.
12 anni di attesa che terminano contro Portland, in quella che doveva essere la serie più abbordabile per i Rockets. Una serie che invece per certi versi s'è rivelata più complicata del previsto, merito soprattutto degli avversari ma anche per nostro demerito.
Mi scuserete se non entro nello specifico, sono quasi le 7 del mattino e mi limiterò a qualche considerazione, anche perchè, onestamente, ne basteranno poche.
Gara 6 infatti, è stata discretamente esplicativa su tutto ciò che è andato bene e di quanto è mancato a questi Rockets per chiudere prima. Lasciando da parte Gara 1 – gara che non fa storia – ed evidenziando sia la difesa del duo Przybilla/Oden su Yao e le altalenanti prestazioni del cinesone, fino a questa notte i Rockets mancavano di una guardia che la mettesse dentro, guardia che nel roster c'era ma che offensivamente non s'era praticamente mai vista: Ron Artest.
Artest ne mette 27 e Houston vince facile, plain and simple. Vince facile perchè Portland, seppur con le prestazioni strepitose di Brandon Roy e (soprattutto) di LaMarcus Aldirdge, ben poco poteva fare se non appunto affidarsi a questi 2 per limitare i danni. Ma limitare, niente di più, perchè sia difensivamente che offensivamente, in tutti gli altri elementi di “contorno” Houston è una squadra nettamente supriore. Queste erano le premesse e questo è accaduto quando Artest, questa notte, s'è finalmente messo a fare l'Artest.
E questa penso sia l'unica considerazione importante della serie. Qualsiasi altra cosa volessimo analizzare, alla fine ritorneremmo sempre al solito punto: se Artest avesse giocato così fin dall'inizio… Fortunatamente, cosa che negli ultimi anni non è mai avvenuta, questa volta l'uomo di riferimento ha preso la squadra per mano quando contava e il risultato è uno solo: 2nd Round.
Le Pagelle
Yao Ming (7-)
Divino in Gara 1, gara che però lascia un po' il tempo che trova. Per il resto, una volta prese le misure da parte dei Blazers, Yao conferma le solite perplessità : è verissimo che il duo Przybilla/Oden ha fatto un lavoro eccezionale in fase difensiva (rendendo peraltro discretamente difficile il compito della terna arbitrale), però è altrettanto vero che Yao è stato sempre e comunque respinto nei suoi tentativi di prendere posizione. Addirittura, spesso, siamo arrivati a vedere i giocatori rifiutarsi di dargli la palla. Troppo “soft” e troppo altalenante, Yao per l'ennesima volta dimostra di non essere ne' un fenomeno ne' un leader, almeno non se paragonato a uno di quei centri che ha fatto la storia del basket (leggasi Olajuwon) e ai quali sembrava destinato. Il che, per inciso, può anche non essere un problema a patto che tutto il resto della squadra funzioni in fase realizzativa. Eccellente invece il lavoro in fase difensiva per tutta la serie, anche se Przybilla e Oden non rappresentavano certo una grossa minaccia.
Louis Scola (9,0)
Se Houston alla fine ha potuto vincere Gara 6 e portare a casa la serie, gran parte del merito va a lui per aver tenuto in piedi la baracca nelle precedenti gare. 17,5 punti di media nelle prime 5 partite sono cifre stratosferiche, sopratutto nel contesto di una squadra dove, in teoria, non saresti chiamato a recitare il ruolo di protagonista. Scola in realtà un protagonista lo è e potrebbe esserlo molto di più se solo salisse di una posizione nella gerarchia delle preferenze su cui affidare la palla. Difensivamente ha sofferto un po' Aldridge (e viceversa) ma è anche vero che ha dovuto praticamente fare tutto da solo senza mai avvalersi di un aiuto in marcatura. Ancora discretamente prono nel concedere falli evitabili ma in netto progresso anche da questo punto di vista.
Shane Battier (6,5)
Shane deve fare il lavoro sporco, quello che spesso non si vede ma che risulta fondamentale a fine gara. In questa Serie non c'è riuscito appieno, anche perchè messo sotto in fase difensiva da Roy qualvolta la marcatura lo prevedesse. Sebbene in Gara 3 e 4 sia risultato decisivo a suon di triple nei momenti topici (e non solo), Shane è uno che deve dare di più e con più continuità .
Ron Artest (7,0)
Esce distrutto dal confronto con Brandon Roy, al quale peraltro riserva un'infinita sequela di complimenti in tutte le interviste del post gara. Praticamente non pervenuto in Gara 3-4-5, ad Artest va riconosciuto però il merito di aver preso la squadra per mano nel momento più importante, portandola alla vittoria e prendendosi la rivincita su Roy. Su questo contavo in fase di presentazione della Serie, questo è ciò che ha dato Artest. E per questo merita il 7.
Aaron Brooks (6,5)
Leggo critiche a mio avviso infondate su Brooks. Aaron è un ragazzino che 2 mesi fa stava in panchina a guardar giocare gli altri, semplicemente chiamato in campo a sparar triple a tempo perso. Poi s'è ritrovato titolare in una squadra con dei doveri e che affontava un primo turno di Playoffs maledetto: e nonostante ciò, alla fine porta a casa 15,3 punti di media nell'intera serie, con una percentuale al tiro prossima al 50%. S'è detto che si prende troppi tiri ma non è forse vero che in almeno 3 delle 6 gare nessuno la metteva dentro? E perchè criticare lui allora? Brooks è stato costretto dalle circostanze a fare qualche figuraccia – e le ha fatte, non ci piove – però allo stesso tempo ha dimostrato carattere e di sapersi prendere le responsabilità del caso, magari sbagliando qualcosa di troppo ma lo ha fatto. Penso che non lo si possa criticare nelle gare perse dai Rockets, perchè se proprio dobbiamo puntare il dito su qualcuno in quelle partite, io avrei almeno 4 elementi su cui puntarlo prima. E credo nessuno abbia qualcosa da ridire nelle partite vinte, così come credo che non si possa criticare la difesa su Blake, praticamente annullato in tutta la serie.
Rick Adelman (7,0)
A Rick Adelman va riconosciuto il merito di aver capito una cosa fondamentale per tempo: che Roy e Aldridge segnassero pure 70 punti ma che gli altri fossero prossimi allo zero. Tanto è bastato per passare il turno. Buonissima la gestione della panchina, anche se forse io avrei osato qualche minuto in più per Wafer e, soprattutto, avrei dato più spazio ad Hayes in marcatura su Aldridge. L'unica critica che posso muovere è relativa all'utilizzo di Louis Scola: è vero che Louis ha recitato comunque un ruolo da protagonista ma, se Yao e Artest non funzionano, Scola deve ricevere ogni pallone in post basso, dove NESSUNO è in grado di marcarlo.
Gli Altri
Kyle Lowry – Ha sbagliato una sola partita per colpa di qualche fallo di troppo. Per il resto ha disputato una Serie strepitosa, risultando decisivo a suon di sfondamenti presi e dimostrandosi sempre all'altezza ogni volta che è stato chiamato in causa. Merita più minuti.
Chuck Hayes – Pochi minuti ma di una qualità difensiva impressionante. Ha vinto una partita “da solo” procurandosi uno sfondamento da Brandon Roy e lo abbiamo visto lottare come un leone contro un Greg Oden al quale regala non so quanti centrimentri e chili. Impressionante.
Carl Landry – Stranamente non incisivo, almeno non quanto ci si potesse aspettare. Ha segnato e ha difeso ma stranamente non è risultato esplosivo come al suo solito.
Von Wafer – Minuti di assoluta qualità per The Baron: entra, sostituisce Artest o Battier e segna con discreta continuità . 21 punti in Gara 2, sfortunatamente persa, 12 nell'89-88 con 3 su 3 dai 3 punti.
Dikembe Mutombo – Termina la propria carriera in Gara 2 ma il suo vocione risuona in tutte le arene perchè, lui sì, malgrado l'infortunio vuole essere presente e di supporto. Una sola parola: grazie.
Round 2 – I Lakers
Ci sono 2 considerazioni da fare per quella che sarà una serie maledettamente difficile: una è ovviamente tecnica, l'altra puramente emotiva.
Emotivamente i Rockets hanno sostanzialmente due vantaggi:
A) Sono sfavoriti e non hanno niente da perdere, quindi la pressione è tutta sulle spalle dei Lakers, squadra non proprio avvezza a prevalerla con facilità (la finale dello scorso anno insegna).
B) Soprattutto, i Rockets si sono tolti il peso di quello stramaledettissimo primo turno che non riuscivano a superare. Questo può far scattare quella sorta di molla mentale che ti trasforma in squadra piena di confidenza ed invincibile, soprattutto in quegli elementi (Yao) che emotivamente soffrono di più.
Tecnicamente i Lakers partono con un Kobe in più e quindi da favoriti, tutto sommato però, non darei per scontata questa serie. Il nostro personalissimo Kobe già l'abbiamo affrontato con Brandon Roy e abbiamo appurato che questa squadra può vincere limitando gli altri. Gasol non vale più di Aldridge, mentre Bynum vale più di Przybilla soprattutto in fase offensiva: di contro però, i Lakers non possono permettersi di spendere una marea di falli su Yao con i raddoppi, pena l'essere meno producenti in attacco con chiunque si dedichi alla difesa del cinese.
La chiave della partita, dando per scontato che Kobe faccia il Kobe, credo sarà Odom. Se i Rockets riusciranno a limitarlo, non permettendogli partite da 15-20 punti e 10 rimbalzi, allora questa serie potrebbe rivelarsi avvincente. In questo contesto, ipotizzo un discreto minutaggio per Chuck Heyes, l'unico che – in teoria – non soffre lo strapotere fisico di Lamar partendo dalla panchina.
Quello che comunque è certo è il fatto che ben difficilmente i Lakers potranno essere tenuti a 80 punti di media a partita. La palla bisognerà buttarla dentro e i puntarelli gratificanti dalla panchina non basteranno. Per avere una serie, ai Rockets serviranno più di 45 punti a partita fra Yao e Artest.
L'iniezione di fiducia c'è stata, adesso è il momento di mostrare gli attributi una buona volta: il che non significa vincere, quanto piuttosto, semplicemente perchè il roster lo consente, non sfigurare…
E' tutto ed è anche ora di andare a letto (siamo alle 10 del mattino ma ne valeva la pena). Come sempre vi ricordo l'indirizzo email che potrete usare per qualsiasi cosa: 1badrose@gmail.com – Gradite le vostre personali pagelle.