I Primi 25 Anni delle LCS

Chris Chambliss batte il fuoricampo vincente nella ALCS del 1976

Fino alla stagione 1968, la post-season delle majors era composta da un unico turno di playoff: le World Series. National e American League erano formate da dieci squadre (otto fino al 1962), le quali (a loro volta) non erano raggruppate in division; di conseguenza, le due formazioni che chiudevano al primo posto conquistavano il titolo di lega, qualificandosi direttamente per le Fall Classic.

Per la stagione 1969, in cui veniva celebrato il centenario del baseball professionistico, fu introdotta un'importantissima novità : con l'arrivo di quattro nuove franchigie (Montreal Expos e San Diego Padres nella National League, Seattle Pilots e Kansas City Royals nella American League), le due leghe furono spezzate in due ulteriori raggruppamenti, la Eastern Division e la Western Division.

National League

Eastern Division

Chicago Cubs
Montreal Expos
New York Mets
Philadelphia Phillies
Pittsburgh Pirates
St. Louis Cardinals

Western Division

Atlanta Braves
Cincinnati Reds
Houston Astros
Los Angeles Dodgers
San Diego Padres
San Francisco Giants

American League

Eastern Division

Baltimore Orioles
Boston Red Sox
Cleveland Indians
Detroit Tigers
Washington Senators
New York Yankees

Western Division

California Angels
Chicago White Sox
Kansas City Royals
Minnesota Twins
Oakland Athletics
Seattle Pilots

Note:

Nel 1970 i Pilots si trasferirono nel Wisconsin, diventando i Milwaukee Brewers.

Nel 1972 i Washington Senators lasciarono la capitale per Arlington (Dallas), diventando i Texas Rangers; questo trasferimento provocò un cambio di division tra i Rangers, portati nella West, e i Brewers, portati nella East.

Con l'istituzione delle divisions, il campionato subì delle modifiche: le World Series sarebbero state precedute da una serie di playoff (League Championship Series) che avrebbe messo di fronte le squadre campioni divisionali; dal 1969 al 1984 la finale di lega era prevista al meglio dei 5 confronti, mentre nel 1985 ci fu l'allungamento alle 7 sfide.

Fin dalla prima stagione, le LCS furono fonte di grande spettacolo e tensione: le due squadre finaliste si conoscevano molto bene e spesso erano divise da una forte rivalità ; ciò non poteva avvenire durante le World Series, che spesso presentavano due formazioni mai affrontatesi in precedenza.

In verità , le prime edizioni delle finali di lega non furono particolarmente spettacolari: a cavallo degli anni '60 e '70, il Junior Circuit fu dominato dai Baltimore Orioles, una formazione che ancora oggi è considerata una delle migliori di sempre; i tre cappotti che gli Orioles rifilarono a Twins (1969 e 1970) e Athletics (1971) furono tutt'altro che sorprendenti. Anche la National League dovette aspettare un paio di stagioni prima di presentare sfide emozionanti; le prime due edizioni della NLCS si chiusero, infatti, con altrettanti sweep.

Tuttavia, dal 1972 le finali di lega presentarono sfide memorabili che ben presto entrarono nei cuori di tutti gli appassionati; in questo articolo verranno raccontate alcune delle serie più spettacolari che si disputarono tra il 1972 e il 1993.

NLCS 1972: Cincinnati Reds – Pittsburgh Pirates 3-2

Negli anni '70, i Cincinnati Reds raggiunsero uno straordinario livello di eccellenza, rivelandosi una delle migliori compagini di tutti i tempi. I trionfi nelle World Series del 1975 e 1976 suggellarono il dominio della formazione guidata da Sparky Anderson. Nel 1972, i Reds vinsero il secondo titolo della Western Division in tre anni, guadagnandosi il diritto ad affrontare i Pittsburgh Pirates nella NLCS.

Dopo quattro combattute partite, la situazione era in perfetta parità , quindi il quinto e decisivo confronto (in programma al Riverfront Stadium di Cincinnati) avrebbe determinato la vincitrice del pennant: i Pirates presero un vantaggio iniziale, portandosi sul 3-2 all'inizio del nono inning; ancora tre out ed avrebbero celebrato il successo finale.

Il primo uomo in battuta per i Reds fu Johnny Bench, uno dei grandi beniamini del pubblico di Cincinnati: nonostante dovesse affrontare Dave Giusti, un lanciatore molto affidabile, Bench spedì la palla sugli spalti del Riverfront Stadium, pareggiando l'incontro. In quel momento l'inerzia passò definitivamente nelle mani dei Reds: dopo una serie di battute valide, Cincinnati portò George Foster in terza base. Quando il pitcher Bob Moose (che nel frattempo aveva sostituito Giusti sul monte) lanciò un wild pitch, Foster corse a casa, regalando un incredibile successo a Cincinnati.

Qualche anno più tardi, il manager Sparky Anderson rivelò di essere rimasto scioccato e senza parole dopo quella sfida; nonostante la sconfitta dei Reds contro gli A's nelle susseguenti World Series, Anderson affermò che i Pirates fossero stati la migliore squadra affrontata durante la post-season.

ALCS 1972: Oakland Athletics – Detroit Tigers 3-2

La sfida della American League fu tanto appassionante quanto quella del Senior Circuit: anche Tigers ed Athletics diedero vita ad una sfida mozzafiato che coinvolse gli appassionati. Durante la seconda partita, avvenne un episodio molto controverso che indubbiamente segnò il resto della serie: dopo essere stato colpito alla caviglia da un lancio di Lerrin LaGrow, Bert Campaneris (interbase cubano degli A's) scagliò la propria mazza contro il pitcher avversario; ne conseguì una rissa generale che portò all'espulsione sia di Campaneris, sia di LaGrow.

Oakland vinse le prime due partite in casa, ma Detroit replicò con altrettanti successi, forzando la decisiva quinta partita da giocare al Tiger Stadium; Detroit si portò immediatamente in vantaggio, ma già  al secondo inning, Oakland raggiunse il pareggio grazie ad una spettacolare rubata di casa base da parte di Reggie Jackson; nel quarto inning, Oakland segnò il punto del 2-1, risultato che rimase invariato fino alla termine; per la prima volta dopo i trionfi di Philadelphia degli anni '30, gli A's conquistarono il pennant della American League. Tuttavia il futuro Mr. October pagò a duro prezzo quella giocata a casa base: durante l'azione subì un grave infortunio alla coscia, che lo obbligò a saltare le susseguenti World Series.

NLCS 1973: New York Mets - Cincinnati Reds 3-2

Sconfiggendo i Reds in cinque partite, i Mets vinsero per la seconda volta il pennant: la serie iniziò con un memorabile pitching duel tra Tom Seaver (Mets) e Jack Billingham (Reds), che per oltre otto inning fermarono le mazze avversarie; Seaver collezionò 13 strikeout, mentre Billingham subì appena tre valide. La partita fu decisa da Johnny Bench, che nella nona ripresa trovò un walk-off homerun per il 2-1 finale. Il giorno dopo, i Mets pareggiarono grazie alla superba prestazione di Jon Matlack, che in nove inning subì appena due valide, ottenne nove strikeout, conducendo New York ad una vittoria per 5-0.

La serie si spostò allo Shea Stadium per le tre partite finali. Nel primo incontro nella Grande Mela, i Mets dominarono fin dall'inizio: al termine del quarto inning, il punteggio era già  sul 9-2 (che poi sarebbe stato il risultato finale). Nella quinta ripresa si verificò un episodio piuttosto controverso: nel tentativo di rompere un doppio gioco, Pete Rose effettuò una pericolosa scivolata sullo shortstop Buddy Harrelson; a causa del duro contatto, tra i due giocatori scoppiò una rissa che fu sedata con qualche problema. Quando nell'inning successivo, Pete Rose prese il suo posto all'esterno sinistro, fu bersagliato da lanci di rifiuti da parte degli arrabbiati tifosi newyorchesi.

La quarta partita fu un'altra partita a bassissimo punteggio e che si prolungò agli extra innings: nella dodicesima ripresa, Pete Rose firmò il fuoricampo decisivo, prendendosi una rivincita sugli spettatori dello Shea Stadium. Vincendo 2-1, i Reds avevano forzato il quinto e decisivo incontro.

Gara 5 rimase in bilico fino alla quinta ripresa, quando i Mets esplosero con quattro punti per poi giungere al nono inning in vantaggio per 7-2. Nell'ultima frazione, i Reds riempirono le basi con un eliminato, allora il manager Yogi Berra tolse Seaver ed inserì Tug McGraw, che ottenne i due out decisivi: gli spettatori dello Shea Stadium invasero il terreno di gioco per festeggiare il secondo pennant vinto dalla giovane franchigia newyorchese.

ALCS 1976 - 1977 - 1978 – 1980: New York Yankees - Kansas City Royals

Le quattro sfide tra Yankees e Royals che segnarono la ALCS sul finire degli anni '70 meriterebbero un capitolo a parte; quelle serie produssero tale spettacolo che ancora oggi sono riviste con commozione. George Brett (terza base dei Royals) ammise che fuori del campo i giocatori erano amici, ma durante le partite si trasformavano in animali pronti ad attaccare; in tutte e quattro le sfide, il gioco fu estremamente duro, a volte persino violento: nessuno voleva cedere. Nonostante il bilancio finale sia favorevole agli Yankees, Brett ricorda ancora oggi quelle sfide con estremo piacere: "Good, Old, Dirty, Fun Baseball!".

Sia la sfida del 1976, sia quella del 1977 si prolungarono fino alla quinta partita: nel primo anno, gli Yankees presero un vantaggio di 6-3 all'inizio dell'ottava ripresa; quando il pubblico era sicuro del successo finale, George Brett pareggiò la contesa con uno spettacolare HR. L'inerzia sembrava essersi spostata verso Kansas City, invece nel nono inning avvenne l'evento decisivo: Chris Chambliss spedì il primo lancio di John Littell sugli spalti dello Yankee Stadium, provocando un'invasione di campo generale. Dopo 12 anni di delusioni gli Yankees avevano conquistato il pennant, qualificandosi alle World Series per la prima volta dal 1964: tale fu la gioia dei tifosi di New York che Chris Chambliss non riuscì a completare il giro delle basi! I cuscini, infatti, erano stati rimossi.

Un anno più tardi, i Royals si portarono sul 2-1 al termine di Gara 3: avendo a disposizione due gare in casa, Kansas City sembrava vicina al primo pennant della propria storia. Invece, New York vinse il quarto incontro in trasferta, forzando una memorabile quinta partita. In vantaggio per 3-2 al termine dell'ottavo inning, Kansas City pregustò il trionfo finale e la rivincita sugli Yankees. La nona ripresa, invece, cambiò totalmente la scena: gli Yankees ribaltarono il risultato segnando tre volte per poi chiudere l'incontro con un doppio gioco difensivo su Freddie Patek.

Nel 1978, gli Yankees conquistarono il terzo successo consecutivo sui Royals, anche se questa volta furono necessarie solo quattro partite; l'incontro più memorabile fu sicuramente il terzo, in cui George Brett prese le luci della ribalta battendo tre fuoricampo. I Royals si portarono sul 5-4 durante l'ottavo inning, ma nella metà  successiva, gli Yankees ribaltarono il risultato grazie ad un memorabile fuoricampo di Thurman Munson.

Nel 1980, dopo un anno di "pausa", Royals e Yankees tornarono in campo per la ALCS, ma finalmente fu Kansas City a sorridere: pur vincendo le prime due partite interne, i Royals erano consci che un eventuale successo newyorchese in Gara 3 avrebbe girato la serie; Kansas City voleva e doveva chiudere il conto immediatamente, evitando di allungare la contesa. Gli Yankees si portarono sul 2-1 e nel settimo inning trovarono immediatamente i primi due out. Tuttavia, questa volta i Royals non avrebbero ceduto: Wathan e Washington ottennero due valide importantissime che offrirono a George Brett un'invitante situazione. Il terza base di Kansas City batté l'ennesimo fuoricampo contro gli Yankees, girando l'inerzia; i Royals presero un vantaggio che non fu più rimontato. Per la prima volta nella loro storia, Kansas City raggiunse le World Series.

NLCS 1977 – 1978: Los Angeles Dodgers – Philadelphia Phillies

Sebbene non paragonabili a quelle tra Yankees e Royals, anche le due sfide tra Phillies e Dodgers furono fonte di grande tensione e spettacolo. Per due anni consecutivi (1977 e 1978), Philadelphia e Los Angeles raggiunsero l'atto conclusivo della National League; tra le due serie spicca quella del 1977, che ancora oggi è fonte di rimpianto per i tifosi di Philadelphia. Dopo aver vinto gara 1 in California, i Phillies presero l'inerzia della serie: nonostante la sconfitta nella seconda partita, Philadelphia aveva a disposizione tre incontri consecutivi in casa per chiudere la contesa. La terza partita si rivelò cruciale: i Dodgers segnarono due punti nella seconda ripresa, ma nella metà  successiva i Phillies ribaltarono la situazione. Il pitcher di LA, Burt Hooton, incappò in quattro basi su ball consecutive, regalando tre punti agli avversari: Hooton era sicuramente scosso e per il manager Tom Lasorda la sostituzione fu inevitabile.

I Dodgers pareggiarono nel quarto inning, ma quando i Phillies segnarono due volte nell'ottava ripresa (grazie anche a due errori difensivi), la partita pareva ormai terminata: dopo che Gene Garber aveva eliminato i primi due battitori di Los Angeles nella nona frazione, i tifosi del Veterans Stadium iniziarono a festeggiare; il 2-1 nella serie pareva raggiunto. Invece"

Lasorda inserì Vic Davalillo come pinch hitter al posto del catcher Steve Yeager: Davalillo sorprese la difesa di Philadelphia con un bunt, arrivando salvo in prima base. Il battitore successivo, Manny Mota, batté un doppio che permise (complice un errore di Ted Sizemore) a Davalillo di andare a casa. Sul punteggio di 5-4 per Philadelphia si presentò Davey Lopes: tutto era pronto per una delle più incredibili giocate nella storia dei playoff. La palla battuta rimbalzò su Mike Schmidt, prima di essere raccolta dallo shortstop Larry Bowa, che effettuò un prodigioso tiro in prima base: nonostante lo sforzo del difensore, l'arbitro Bruce Froemming allargò la braccia, gridando SAFE! I giocatori dei Phillies e gli spettatori del Veterans' Stadium erano increduli, ma soprattutto convinti di essere stati derubati. In verità  è molto difficile stabilire se Davey Lopes fosse arrivato salvo in prima base, anche se la sensazione principale è che il tiro di Bowa fosse arrivato in tempo.

Se Froemming avesse accordato l'eliminazione, i Phillies avrebbero vinto la partita 5-4 e si sarebbero portati sul 2-1 nella serie; con quella decisione controversa, i Dodgers pareggiarono, per poi portarsi addirittura sul 6-5: un errore di Garber sul pickoff e una valida di Bill Russel ribaltarono completamente la situazione. La serie era ormai segnata: nella quarta partita Tommy John concesse appena sette valide ed un punto in nove inning, regalando a Lasorda il primo pennant della sua carriera da manager.

Dodici mesi più tardi, Phillies e Dodgers si affrontarono per il secondo anno consecutivo: Los Angeles vinse le prime due partite in trasferta, ma poi dovette subire una sconfitta interna; gara 4 si allungò agli extra inning, ma furono ancora i Dodgers a prevalere, sfruttando un gravissimo errore di Garry Maddox. Per Los Angeles si trattò del secondo pennant consecutivo, mentre per i Phillies, giunti alla terza sconfitta consecutiva nella NLCS, l'etichetta di perdenti era ormai attaccata.

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