Elton Brand, il nuovo acquisto dei Sixers!
La stagione appena conclusa ha visto i Philadelphia Sixers tornare ai playoff dopo un paio di stagioni tormentate, che hanno portato anche alla partenza del giocatore simbolo di moltissimi anni, Allen Iverson.
Il record di 40-42, ha permesso alla squadra di Maurice Cheeks di arrivare terzi nella Atlantic Division, e settimi nella Eastern Conference; il primo turno di playoff, chiuso sotto per 4 a 2 contro i Pistons, ha rinforzato l'impressione data durante l'anno da parte dei Sixers, ovvero una squadra capace di battere chiunque in partita secca, ma ancora molto giovane e inesperta.
Lo scorso anno, inoltre, è cambiato anche il General Manager, con Ed Stefanski che ha preso il posto di Billy King, e che ha messo in mostra da subito la nuova politica della squadra, scambiando Korver per il contratto in scadenza di Giricek, così da creare maggiore spazio salariale per questa estate.
Movimenti di mercato
Il primo movimento è stato quello di scegliere al draft, in sedicesima posizione, Marreese Speights, un'ala-centro da University of Florida, che potrebbe trovare minuti come cambio di Dalembert o di Brand; un'altra mossa dei Sixers è stata quella di firmare il free-agent Royal Ivey, proveniente dai Milwaukee Bucks e autore di un buon finale di stagione l'anno passato per un anno a 850 mila dollari, e il tiratore Kareem Rush, ex Lakers (l'ultima stagione a Indiana), che negli ultimi anni non è riuscito a confermare le buone cose mostrate in maglia gialloviola, ma che potrebbe essere importante negli schemi di coach Cheeks come tiratore sugli scarichi, anche lui con un contratto di un anno da 900 mila $.
La società , poi, è riuscita a confermare il giovane playmaker Louis Williams (che era restricted free-agent), scelto nel 2005, ma che nella passata stagione, sfruttando il maggiore spazio concessogli, ha messo insieme buone cifre, come dimostrano i 11.5 punti e 3.2 assist in 23.3 minuti d'impiego.
Il GM Stefanski su questa firma:
Siamo molto felici di aver raggiunto un accordo con Lou Williams, lui, infatti, non è solamente un giocatore con grande talento che si adatta molto bene al nostro gioco, ma è anche un ragazzo giovane, che ha esibito grande carattere e grandi qualità anche fuori dal campo.
Ma l'acquisizione più importante sul mercato (forse la più importante fino a questo momento nell'intera Lega quest'estate), è stata quella di Elton Brand.
L'ex Blue Devils, dopo aver convinto Baron Davis a firmare coi Clippers, promettendogli di restare, ha cambiato idea, e ha accettato l'offerta da 82 milioni di dollari per 5 stagioni dei Sixers; Brand arriva da un lungo infortunio (rottura del tendine d'Achille), che l'ha costretto a giocare solamente le ultime 8 partite di stagione regolare con i Clippers, ma il suo recupero è avvenuto nei tempi prestabiliti e senza particolari intoppi, il che lo rende un giocatore completamente recuperato.
L'addizione di Elton al roster di Philadelphia permette a coach Cheeks di avere uno dei migliori giocatori in circolazione capace di giocare in post basso (posizione del campo dove l'anno scorso i Sixers non avevano giocatori in grado di fare la differenza), che non dovrebbe avere particolari problemi a integrarsi con l'altro lungo titolare, Dalembert, formando così una coppia di lunghi temibile per tutti.
Il rinnovo di Iguodala
Con l'acquisizione di Brand, Ivey, Rush e la riconferma di Williams, il roster dei Sixers dovrebbe essere pressoché completo, ma una situazione spinosa per il GM Stefanski rimane: Andre Iguodala, infatti, non ha ancora rinnovato il suo contratto, e si sta guardando in giro per eventuali altre offerte allettanti. Il giocatore, che è restricted free-agent, ha grandi ammiratori ad Atlanta, che in caso di partenza di Josh Smith potrebbero decidere di fare un tentativo, anche se sembra che la sua volontà sia quella di rimanere a Philadelphia. Ovviamente se la cifra offerta sarà all'altezza delle sue richieste.
In caso di mancato accordo con l'ex Arizona (ma sembra sia difficile che Phila non offra le cifre volute dal giocatore), la dirigenza dovrà guardarsi intorno, per cercare di capire quale sia il giocatore che lo può sostituire, sia sul campo come doti tecnico-atletiche, sia come leader e uomo franchigia (ruolo che ha ereditato da Iverson); ovviamente il primo pensiero va a quel Josh Smith di Atlanta, anche se con l'acquisto di Brand il suo ruolo sembra un po' occupato, un altro pensiero potrebbe essere fatto a JR Smith di Denver, anche se ha caratteristiche completamente diverse da Iguo, oppure bisognerà pensare a qualche trade, che magari coinvolga un giocatore come Deng dei Bulls o uno come Odom dei Lakers.
Prossima stagione
Una squadra formata da un quintetto con Dalembert, Brand, Iguodala, Green e Miller, con alle spalle specialisti come Louis Williams, Young, Reggie Evans, Ivey e Rush, e che gioca nella Eastern Conference non può che puntare ai vertici; l'entrata tra le otto per affrontare i playoff sembra scontata, e l'inserimento di un giocatore esperto come Brand, e l'esperienza accumulata la stagione scorsa, potrebbe permettere ai ragazzi di Cheeks anche di giocarsi il passaggio al primo turno.
Se l'intesa tra i due lunghi sarà buona, sotto canestro i Sixers saranno duri da battere, potendo sfruttare l'atletismo e la capacità di stoppare di Dalembert (10.4 rimbalzi e 2.3 stoppate di media la scorsa stagione), e l'intelligenza e l'abilità realizzativa di Brand. Nel ruolo di playmaker, poi, Andre Miller ha vissuto una vera e propria maturazione, che l'ha portato a essere uno dei registi più solidi della Lega, come dimostrano le cifre dell'anno scorso, 17 punti e 7 assist di media.
La maturazione di Thaddeus Young, che ha vissuto una seconda parte di stagione fantastica, di Williams che ormai è diventato importante nella rotazione di Philadelphia (4 punti e 2 assist in 11 minuti nella stagione 2006/07, 11.5 e 3 in 23 minuti nel 2007/08), e di Jason Smith, ala grande da Florida State alla sua seconda stagione in Nba, sarà necessaria e decisiva per il futuro dei Sixers, vista la linea intrapresa dalla società di puntare su molti giovani per cercare di farli maturare.
A Philadelphia, quindi, si tornano a vivere momenti felici dopo un paio di stagioni difficili, con i playoff che sono più di una speranza, e perché no, anche qualcosa oltre al solo primo turno. La squadra c'è, il pubblico non ha mai fatto mancare il suo calore, e la società è solida: gli ingredienti per un ottimo pasto, quindi, ci sono tutti, bisogna solo accendere il fuoco.