No All-Star Game. No party

Il Barone meritava di andare all'All Star Game!

Il 17 febbraio prossimo, a New Orleans, si giocherà  il 57esimo All-Star Game.
I giocatori chiamati saranno solamente ventiquattro, e dovrebbero essere quelli con le cifre migliori, o più decisivi nelle rispettive squadre; il vero problema, ad ogni modo, è che il numero di giocatori con cifre imponenti, in ognuna delle due Conference, è sicuramente superiore a dodici, quindi qualcuno deve stare a casa, e prendersi alcuni giorni di vacanza forzati.

Eastern Conference

I convocati per la parte Est della Nba, con le relative cifre finora, sono stati:

Scelti dal pubblico:
Dwight Howard - 21.8 punti, 14.6 rimbalzi, 2.5 stoppate
Lebron James - 30.1 punti, 7.9 rimbalzi, 7.3 assist
Kevin Garnett - 19.2 punti, 9.9 rimbalzi, 3.8 assist
Dwyane Wade - 24.3 punti, 4.4 rimbalzi, 6.8 assist
Jason Kidd - 11.2 punti, 8 rimbalzi, 10.3 assist

Scelti dagli allenatori:
Chris Bosh - 22.7 punti, 9.1 rimbalzi, 1.1 stoppate
Antawn Jamison - 21.2 punti, 10.4 rimbalzi, 1.6 assist
Paul Pierce - 20.1 punti, 5.5 rimbalzi, 4.8 assist
Richard Hamilton - 18.7 punti, 3.3 rimbalzi, 4.4 assist
Caron Butler - 21.4 punti, 6.8 rimbalzi, 4.5 assist
Joe Johnson - 21 punti, 4.3 rimbalzi, 5.2 assist
Chauncey Billups - 17.6 punti, 3 rimbalzi, 7.1 assist
Rasheed Wallace - 12.8 punti, 7,2 rimbalzi, 2 assist (sostituisce Garnett)

Ma chi è rimasto fuori, nonostante delle cifre notevoli? La lista è tutt'altro che corta e alcuni anche di un certo rilievo.

Josh Smith, il giocatore degli Atlanta Hawks sta vivendo la sua miglior stagione da quando è entrato nella Lega, le sue statistiche (18.1 punti, 8 rimbalzi e 3.4 stoppate) lo mettono nelle prime posizioni nella classifica di "efficiency", di sicuro, nella Eastern Conference, lui è uno di quelli che meritava senza ombra di dubbio la convocazione.

Gerald Wallace e Richard Jefferson stanno trascinando i Bobcats e i Nets, il primo con 21.2 punti, 6.2 rimbalzi e 3.7 assist, il secondo con 23.5 punti (settimo nella Lega tra i migliori marcatori), 4.3 rimbalzi e 2.9 assist; il record perdenti delle franchigie di Charlotte e New Jersey, però, hanno sicuramente penalizzato i due giocatori, che si sono visti preferire giocatori che militano in squadre dal record sopra il 50%, come Hamilton, Pierce e Butler.

Vince Carter in questa stagione non sta giocando come ci ha abituato negli anni passati, anche per via di alcuni malanni alle ginocchia, e della situazione non troppo rosea della sua squadra, ma le cifre rimangono di un livello ottimo, anche se l'impatto di queste è minore: 20.6 punti, 5.5 rimbalzi e 5 assist.

Hidayet Turkoglu si sarebbe meritato la convocazione per l'All-Star Game per quello che sta facendo vedere in questa stagione, non tanto (o non solo) per i suoi numeri, che rimangono, in ogni caso, importanti, 19.5 punti, 6.2 rimbalzi e 4.6 assist, ma quanto per l'impatto nella sua squadra, e per l'abilità  di giocare i momenti caldi delle partite, e vincerle, come successo in svariati casi nel mese di gennaio.

Shaquille O'Neal sarà  costretto ad interrompere la sua striscia di 14 All-Star Game consecutivi, i cronici problemi fisici (è infortunato anche adesso, ma per la partita delle stelle forse avrebbe recuperato miracolosamente) e le prestazioni pessime dei Miami Heat (squadra in cui ha militato fino a pochi giorni fa), gli hanno precluso ogni chance, a favore di Chris Bosh, che sta trainando i suoi Raptors.

Tra gli altri "delusi", si possono includere: Jermaine O'Neal e Arenas fuori per infortunio, Iguodala, Jason Richardson e Redd, penalizzati dal pessimo record rispettivamente di Sixers, Bobcats e Bucks, ma per lo stesso motivo anche Jamal Crawford e Zach Randolph dei Knicks, Calderon che paga un po' il fatto di essere considerato un playmaker di riserva nella sua squadra (anche se le cifre non dicono esattamente questo), Deng limitato da infortuni e brutto inizio della sua squadra, Ray Allen penalizzato dalla presenza degli altri due componenti del "Big Three" di Boston e per le sue ultime prestazioni, e Gordon, che sta giocando al di sotto dei suoi standard.

Western Conference

I convocati per la parte Ovest della Nba, con le relative cifre finora, sono stati:

Scelti dal pubblico:
Yao Ming - 22 punti, 10.8 rimbalzi, 2.2 stoppate
Tim Duncan - 19.7 punti, 11.3 rimbalzi, 1.7 stoppate
Carmelo Anthony - 25.7 punti, 7.3 rimbalzi, 3.4 assist
Allen Iverson - 27.1 punti, 3 rimbalzi, 7.1 assist
Kobe Bryant - 27.6 punti, 6.2 rimbalzi, 5.3 assist

Scelti dagli allenatori:
Amarè Stoudemire - 22.7 punti, 9.3 rimbalzi, 2.4 stoppate
Dirk Nowitzki - 22.4 punti, 8.7 rimbalzi, 4 assist
David West - 19.3 punti, 9.2 rimbalzi, 1.4 stoppate
Carlos Boozer - 21.6 punti, 10.7 rimbalzi, 2.9 assist
Brandon Roy - 19.7 punti, 4.6 rimbalzi, 5.8 assist
Steve Nash - 17.5 punti, 3.5 rimbalzi, 11.8 assist
Chris Paul - 20.8 punti, 4 rimbalzi, 10.8 assist, 2.6 rubate

I nomi di chi non è riuscito a entrare nei "magnifici 12" sono quelli di giocatori importantissimi:
Baron Davis con i suoi 21.9 punti, 4.8 rimbalzi, 8.1 assist e 2.5 rubate di media sta trascinando i Golden State Warriors verso i playoff della Western Conference, e un giocatore spettacolare come lui, dovrebbe essere chiamato per la partita delle stelle senza il minimo dubbio.

Deron Williams è stato in ballottaggio con Paul fino alla fine, la stagione dell'ex Illinois finora è stata strepitosa, così come la sua crescita da quando è entrato nella lega, non chiamarlo significa mettere l'asticella di selezione molto alta, non in molti, infatti, stanno facendo meglio di lui con 19.2 punti, 3 rimbalzi e 9.7 assist.

Al Jefferson ha pagato il pessimo record della sua squadra, e l'altissima concorrenza nel ruolo, perché le cifre messe insieme dall'ex Celtics sono spaventose, con 21.5 punti 12.3 rimbalzi e 1.4 stoppate, ed è anche primo per numero di doppie-doppie in stagione.

Un altro escluso di lusso è Tracy McGrady, che anche per via dei continui infortuni, non è riuscito ad esprimersi al massimo delle sue potenzialità , i numeri rimangono, ad ogni modo, importanti (22.3 punti, 5 rimbalzi e 5.4 assist), ma non così decisivi come quelli di altri giocatori selezionati.

Manu Ginobili e Josh Howard hanno cifre simili a quelle degli All-Star, rispettivamente con 19.1 punti, 4.8 rimbalzi, 4.4 assist e 20.8 punti, 7.5 rimbalzi e 2.1 assist, ma non hanno trovato spazio in questa edizione della partita delle stelle, soprattutto per la feroce concorrenza che c'è nella Western Conference, i due, infatti, stanno trascinando le loro squadre (ovviamente in coppia uno con il caraibico e l'altro con il tedesco).

La lista di altri giocatori, per così dire "delusi", che numeri e prestazioni alla mano, avrebbero potuto meritare la convocazione, è molto lunga: Kaman che ha saltato le ultime partite per via di un infortunio ma assolutamente con cifre da All-Star (17.0 punti, 13.7 rimbalzi, 3.1 stoppate), Camby che ha tutto il diritto di sentirsi frustrato per la mancata chiamata, vista la sua stagione, Marion che sta giocando un po' al di sotto rispetto alla stagione scorsa, ma con cifre elevate lo stesso, Gasol e Kevin Martin penalizzati dal record di squadra e dagli infortuni, Brad Miller, Maggette e Chandler, troppo poco decisivi nelle rispettive franchigie, ma anche Stephen Jackson, Tony Parker e Mike Miller.

L'Nba non è regolamentata, per quanto riguarda l'evento “All-Star Game”, in caso di passaggio di un giocatore da una squadra di una Conference all'altra, la scelta sul da farsi rimane nelle mani del Commissioner Stern, ad ogni modo, finora, non cambia nulla, in quanto Shaq O'Neal e Shawn Marion non sono stati scelti per partecipare all'All-Star Game di New Orleans.

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