Lambrusco, Gallo, Trifogli e..

Bravi ragazzi, state lì seduti a riposare, che la stagione è ancora moooolto lunga…

Ci sono stati anni in cui dell'NBA bevevo e mangiavo tutto, anche perche', francamente, per uno che sta all'ombra della mummia del Similaun, negli anni 80 non e' che arrivasse chissà  che orgia di basket oltreoceano.

E mi ricordo degli anni '80 e dell'entusiasmo, rivelatosi fatuo, di quando l'Atlanta di Mike Fratello sceglieva Binelli al secondo giro e Morandotti al sesto.
Scelte mai andate piu' in la' di un blando interesse, anche perche' i rapporti tra FIBA e SternLandia erano allegri come quelli tra Nikita e John Fitzgerald: il Gus, che ancora oggi credo restituisca tiri al mittente in qualche squadra di B2, afferma che “ho ancora il contratto con gli Atlanta Hawks al quale poi ho rinunciato perché allora, erano gli anni 1986-87, diventando professionista sarei potuto rientrare in Italia solo come straniero e non volli rischiare” … ma pensa te!

La premessa per dire che, per i miei primi 15 anni di NBA, non c'e' mai stata la reale possibilita' che un figlio dello stivale potesse andare a fare uno stage “di la'”.
C'e' poi stato Rusconi (cameo di 7 gare), e soprattutto Vincenzino Esposito, che ha mangiato un po' di letame a Toronto ed e' tornato in Italia con una bella gara da 15 punti al Madison, una Cheerleader dei Cowboys che poi diventera' la signora Esposito ed un rogito per una Villa a Las Vegas: tutte cose carine ed interessanti, ma piu' per lui che per noi.

Gli va dato atto di aver retto un anno in una lega che considerava gli Europei o comunque i giocatori di area FIBA piu' per aspetti commerciali che tecnici.
Oggi, dopo aver preso svariate smusate da argentini, lituani (ed anche italiani) e dopo aver dato MVP anche a un tedesco, la Lega si e' decisamente sprovincializzata.

Sul finire degli anni '90, ho davvero sperato che due talenti come Andrea Meneghin e Gregor Fucka potessero fare il grande salto. Ne avevano entrambi le qualita', ma probabilmente le circostanze non furono favorevoli.

Dopo i trionfali Europei francesi, il figlio di Superdino decise di trascorrere in Europa l'anno preolimpico, e le cose andarono decisamente male. Fucka flirto' a lungo con Indiana (che di li' a poco ando' a scontrarsi con il miglior Shaq ogni epoca, e comunque in finale NBA), ma forse, a 29 anni, non se la senti' di mangiare polvere o escrementi in fondo a qualche panchina d'oltreoceano, e preferi' la Sangria e le Ramblas.

Adesso invece siamo in piena esplosione: ci siamo appena ripresi dal Mago Prima Scelta, che poi abbiamo gioito per il Beli, che e' uno con un fisico “normale” e che han scelto con la 18 (non c'entra nulla, ma Petrovic Drazen, mica io, e' stato scelto al terzo giro, numero 59 assoluto nel 1987, nell'anno in cui i Blazers scelsero Arvidas alla 24 ed il Pennellone ellenico Parragiotis Fasoulas con la 37).

E sulla rampa sta arrivando una specie di Gesu Bambino (inteso come possibilita' che tale evento si riverifichi), che dal babbo Vittorio ha preso l'altezza, probabilmente la serieta', ma che il talento cestistico devo averlo comprato da altre parti ed in quantita' industriali.

Ora, lungi da me fare paragoni del tipo “piu' forte di tizio, piu' futuribile di caio” e via di fantaconfronti. Ma son due o tre volte che vedo fare a questo giovanotto robe che lo fanno sembrare Bodiroga a 30 anni, non Danilo a 19.

E poi c'e' la situazione della sua societa', tanto gloriosa nel passato quanto comica nella sua amministrazione recente. Non gli hanno rinnovato il contratto, a questo punto lo perderanno, non si sa se per l'Eurolega o direttamente per i cappellini di fine giugno al Madison.

Io sinceramente non so cosa sperare, perche' questo diamante diventi il miglior giocatore possibile: meglio un altro paio d'anni in qualche colosso d'Eurolega (ovviamente con il Laboratorio di Zio Ettore, temporaneamente camuffato da CSKA Mosca, in primissima fila), oppure subito di la' sperando di finire nel posto giusto (ma se sei forte davvero ogni posto e' quello giusto, e se oggi non lo e' ancora, domani grazie a te potrebbe diventarlo)?

Speriamo davvero: vedere l'AJ di questi tempi equivale a vedere i Lakers, un solo grande, enorme motivo d'interesse.

E se, quando ho visto per la prima volta Greg Oden (classe 88, se ci credete) ho pensato che, con quelle rughe in faccia, sembrava un 30enne, cosa mi dite di questo stralcio di intervista dell'inviato Sky al nostro (o almeno al mio) pupillo:

Domanda: "Cosa pensi riguardo alle voci che ti danno in partenza da Milano? Dai retta a queste voci?"
Risposta: "Mah, io do retta solo a quello che mi dicono mia mamma e mio papa'"
Domanda: "E loro cosa ti dicono?"
Risposta: "Che mi vogliono bene…"

Ora, ditemi voi se non c'e' da benedire il Signore per aver fatto nascere questo qui a Sant'Angelo Lodigiano invece che in Ohio, in Castiglia oppure in qualche isola del Peloponneso…….
Qualsiasi cosa tu (e il babbo Vittorio, che non aveva talento ma che non ringraziero' mai abbastanza per le gioie che mi ha donato 4 e piu' lustri fa) decidiate di fare, noi abbiamo fiducia. E speriamo anche che tu abbia un paio di fratelli…

Capitolo Celtics: siamo a 20-2. Ci mancano 4 vittorie per pareggiare il record dello scorso anno, ed abbiamo 60 partite di tempo. Per questo traguardo sono moderatamente ottimista.

Dopo le prime 10-12 gare, il record era ugualmente impressionante, ma mi spaventava il minutaggio di quello che e' diventato il PGA (gli americani non avranno idea di cosa fosse il GreNoLi, pero' che non si azzardino a dire che questo giochino lo hanno inventato loro…..).

E adesso, spesso, i 3 maramani si siedono per un quarto d'ora buono ed agitano l'asciugamano.
KG e' sceso a medie rimbalzi associabili ad un bipede discendente dall'Homo Sapiens (a meta' novembre sembrava di avere a che fare con il figlio prediletto della dea Kali), Pierce ne fa 20 a sera, Allen (prima di girarsi una caviglia) fumava i sigari della riserva Auerbach sul lato debole in attesa che arrivasse lo scarico. Tutto molto bello, se vogliamo si poteva anche prevedere.

Si poteva anche immaginare che Posey e House facessero il loro, perche' e' stato un po' come chiamare i tecnici delle luci di Ligabue (altrimenti qualche distratto non capisce perche' ho scelto quel titolo….) e chieder loro di mettere un po' a posto l'impianto elettrico di casa tua.
Si saranno anche dati un'occhiata in giro per vedere dove stavano i cavi e le prese, ma poi e' pur sempre il loro lavoro e lo sanno fare bene.

Quello che non si poteva ipotizzare e' il rendimento dei bambocci sopravvissuti all'esilio verso Minnesota (ricordo i dettagli dello scambio estivo: Kevin Garnett da Minnesota a Boston, tutti i minori di 22 anni residenti nel Massachussets da Boston a Minnesota).

Che Rondo si svegli la mattina, si guardi allo specchio e veda Tony Parker piccolo puo' anche essere un problema suo e da discutere con lo psicanalista. Che pero' scenda in campo, si sciroppi mezz'ora abbondante di utilizzo, tiri con il 55% (lo scrivo in lettere, cinquantacinque), 5 assist a gara, ed abbia sostanzialmente lo stesso numero di perse e di recuperi, beh, non so voi, ma e' una roba che dovrebbe interessare quelli del RIS.

E l'altro che gioca senza rendersi conto che era scarso fino all'altro ieri e' Perkins: va bene che su Garnett raddoppiano appena fuori dal checkout, pero' son sempre 7 punticini in 24 minuti.

Poi, per incuriosirmi vieppiu', succede che Perkins si fa male e Doc Rivers (si, il demente dello scorso anno, oggi sembra che parliamo di Leonardo) deve lanciare in quintetto Cicciobello Davis, ovvero “sonouncentro.zip”: questo entra in quintetto per la prima volta da quando gli danno dei soldi per giocare a basket, ed in 27 minuti fornisce alla causa del trifoglio 16 punti, 9 rimbalzi tirando dal campo solo 6 volte ma con 10-10 dalla lunetta (roba che Shaq venderebbe il distintivo per una serata del genere dalla linea).

Son robe strane, sono tutti contagiati dall'entusiasmo.

E, tra gli opinionisti, lasciamo pure stare la pletora di Celtic Fan, rimasta per anni nelle tane, ed uscita come i lombrichi dopo il temporale.

Quelli del bicchiere mezzo vuoto continuano a dire che l'Est e', diciamo cosi', lassativo, che bisognera' vedere i Celts contro avversari di spessore, possibilmente ad Ovest….. vero.

Ricordo pero' a lor signori che Duncan, TMC, Nowitzki, Nash, Bryant, Deron e Carmelo ospiteranno i Celts una volta a testa, per un totale di partite 7.

Le due sconfitte sono state a Orlando di 2 e a Cleveland in OT. Han vinto in volata 3-4 partite, il resto son state scampagnate, e negli ultimi 10 minuti, ribadisco, Pierce riempiva i bicchieri con l'aperitivo, Garnett sintonizzava la tele per vedersi Oprah, e Allen sferruzzava sulla sedia a dondolo in pantofole mentre il gatto faceva le fusa.

Il calendario e' normale fino a Natale, poi prevede una settimana a cavallo delle feste con mini tour in Costa Pacifica (Sacramento, Seattle, Utah e Kobeland) nel quale e' verosimile un 50% di bottino. I viaggioni ad Ovest (che poi son 2 cicli da 5 gare l'uno) sono immediatamente dopo l'All Star Break e a meta marzo, quando pero' il record sara' gia' delineato e si capiranno gia' i rapporti di forze almeno nella division….. ma nell'Atlantic la seconda, ovvero i Colangelos canadesi, stanno a 7.5 partite di distanza, che sono uno sproposito; e dietro c'e' New Jersey che deve capire se e' il caso di tenere Kidd (e se non lo fa, si apre il cantiere), Philadelphia alle prese con analogo caso Dre Miller e New York, che in quanto tale, resta impegnata nella personale sfida per la franchigia peggio amministrata di questa era geologica (avversari: nessuno).

Qualche amico spiritoso mi ha chiesto se ritengo verosimile il traguardo dei Bulls e delle 70 gare vinte in stagione. Francamente, e' un record paragonabile al Trofeo Birra Moretti, quindi fregamenod'untubo, e se non ti riempi le dita due mesi dopo, i fratelli ti spalmano di melassa e ti ricoprono di piume.

Questa franchigia non vince da quando Maradona tirava pugni ad un pallone e conseguenti calci nel sedere ai figli della Regina, mi sembra che vincere millemila gare sia di scarsa utilita', e rischiano tutti di fare la fine del povero Dirk lo scorso anno, che ricevette il trofeo di MVP mentre sputava i peli dopo essersi mangiato i cosiddetti per l'occasione persa.

La fortuna delle squadre ad Est e' quella che, nei playoff, di serie contro gli Yeti dell'altra Conference ne devi giocare una, l'ultima, ed il tuo avversario si e' gia' logorato 3 turni contro avversari tremendi, mentre tu, se sei tra le prime teste di serie, rischi di esserti riposato per uno.

Non ha nessun senso fare previsioni oggi, ma e' tanto per capire un po' lo scenario: con questi record proiettati ad aprile, Garnett giocherebbe prima contro Philadelphia, poi con Toronto ed incontrerebbe in Finale di Conference Detroit od Orlando.

Duncan, sull'altro emisfero, dovrebbe risolvere subito il rebus di CP3, poi Dallas (Gulp!), infine divertirsi contro i Phoenix Canadiens……fate vobis.

Resto comunque del parere che l'unico modo perche' San Antonio non vinca il titolo e' non fargli giocare la Finale, quindi il mio tifo e' tutto per dei durissimi accoppiamenti ad Ovest, sperando poi che nessuno dei Suns si alzi dalla panca quando Bowen fara' la sua inevitabile porcata.

Ora vi lascio, anche perche' sono in una posizione scomoda.
Aver scritto tutto un articolo con una mano sola, perche' l'altra era in luogo compromettente (da buon tifoso Celtics, ho adottato la postura scaramantica, perche' dovendo discutere di Boston e di anello, era il minimo che potessi fare), quindi vi saluto, vi auguro buone feste, e ci sentiamo fra qualche settimana per vedere a che punto siamo.

Pace e bene.

Kicco

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