Manu Ginobili è in splendida forma…
Duri a morire, solidi, cinici, tutt'altro che spettacolari, costanti".Sì, gli Spurs sono tornati. Otto vittorie filate, grandiose prestazioni una dopo l'altra, difesa impenetrabile: eccoli, ora li riconosciamo. Per quasi tre quarti di stagione avevano tentennato, incapaci di dare la tanto attesa svolta, di spiccare il volo. Ma ora ci sono; e si sente.
Nello scorso numero di questo report avevamo preferito non sciogliere ancora le riserve, aspettare per saltare a conclusioni; pur prendendo atto che in ogni caso la squadra era in crescita. Ora, finalmente, lo possiamo dire senza tema di smentita. Otto indizi fanno una prova. San Antonio ha perso ogni freno inibitore ed è tornata lassù, dove d'altronde gli compete: tra le grandi della National Basketball Association.
Risultati
San Antonio Spurs vs Denver Nuggets 95-80 W
San Antonio Spurs @ Atlanta Hawks 103-96 W
San Antonio Spurs vs Seattle Sonics 102-71 W
San Antonio Spurs vs Toronto Raptors 107-91 W
San Antonio Spurs vs Orlando Magic 98-74 W
San Antonio Spurs @ Houston Rockets 97-74 W
Record parziale: 6-0
Record complessivo: 41-18
Attualità
Bastino questi semplici dati per farsi un'idea del livello a cui hanno portato il loro gioco i nero-argento.
Primo: tre delle ultime sei squadre incontrate sono state tenute al minimo stagionale in fatturato di punti. Sarebbero state quattro a dir la verità , se Steve Novak non avesse segnato quella tripla a pochi secondi dalla fine salvando i Rockets da quest'onta.
Secondo: nelle ultime quattro uscite soltanto un'avversaria, i Toronto Raptors- per altro esclusivamente grazie ad un buon parziale in un inutile quarto quarto- ha centrato l'obiettivo di superare quota 74 punti. I Sonics, addirittura, limitati a 71, hanno dovuto assistere anche alla peggior prestazione stagionale di Ray Allen, che ha chiuso la serata con un 4/20 al tiro già di per sé sufficientemente esplicativo.
Un cambio di marcia che ha dell'incredibile, soprattutto se si pensa che proprio la scarsa intensità difensiva era stata una delle note più dolenti della prima parte di stagione, per San Antonio. Una sferzata che ha avuto come inevitabile conseguenza anche quella di aver alzato, partita dopo partita, il morale della squadra, più volte minato negli ultimi tempi.
Il primo a rallegrarsi di tali, evidenti, passi avanti fatti vedere è Gregg Popovich, il quale davanti alla solita distesa di taccuini e microfoni, spiega:
"Siamo davvero intenzionati a provare a vincere ogni partita da qui alla fine della stagione. Vogliamo guadagnarci un buona posizione nel tabellone dei Playoff. E come abbiamo già più volte ripetuto, tutto passa dalla nostra difesa."
Una difesa che, per quanto bistrattata, anche a ragione, nell'arco di questi mesi, ad ogni modo rimane comodamente tra le prime in assoluto.
Oltre a quelli succitati, San Antonio può vantare infatti anche altri numeri di ragguardevole importanza: tanto per portarne ad esempio alcuni si potrebbe dire che i texani sono la squadra che regala meno punti a partita di tutta la Nba (90.0); la squadra che concede meno assist (17.6); la terza per percentuale concessa agli avversari (44%). Insomma, non poi così male per il team più vecchio della Lega.
Ma sarebbe in ogni caso un errore relegare alla fase difensiva tutti i meriti di questo bel filotto di successi, non ricordando gli oltre 100 punti di media tenuti nelle ultime sei uscite. Eh già , perché in questo motore chiamato Spurs, dove improvvisamente tutti gli ingranaggi sembrano andare per il verso giusto, ora funziona anche quello: l'attacco. Un attacco che sembra aver definitivamente trovato i giusti equilibri, e le giuste misure al suo interno; tanto che ora Popovich si può permettere una rotazione di uomini eterogenea ed equilibrata, senza incorrere nel rischio di buttare al vento le partite.
Gran parte del merito va comunque riconosciuto a Manu Ginobili. " Sì"-ammette candidamente l'argentino- "sono in un periodo dove mi sento a mio agio con il tiro, e perciò cerco di sfruttarlo. Sto per il momento provando a prendere un po' più di confidenza con le conclusioni dalla media distanza, e così vedo di prendermene almeno un paio a partita. E per il momento sta funzionando""
Coach Pop continua a farlo partire dalla panchina, "in modo da poter allungare la rotazione", e lui continua a rispondere come meglio non potrebbe. Nella serata di Atlanta, l'apice fin qui della sua stagione, ha scritto a referto la bellezza di 40 punti, di cui 24 consecutivi in una manciata di minuti. Appena otto in meno di quelli che rifilò ai Suns nel gennaio 2005, che rappresentano ancor oggi il suo massimo in carriera.
"Voglio soltanto che Manu sia Manu"-dichiara Popovich- "Mi devo assicurare che non lo stia limitando in alcun modo; lo devo lasciar fare, così che possa trovare da solo i piccoli aggiustamenti di cui può aver bisogno."
A tutti sembra comunque chiaro che il reintegro nel quintetto base non è lontano; probabile che con l'avvicinarsi dei Playoff, Popovich voglia ritornare alla strutturazione naturale: con l'argentino dentro sin dalla palla a due e Barry a spartirsi con Finley il ruolo di sesto uomo. A dir la verità , tuttavia, nel caso, difficile, che il coach opti per lasciare lo status quo, continuando ad usarlo in uscita dalla panchina, Ginobili potrebbe anche concorrere per il premio di miglior sesto uomo.
Anche se lui glissa: "Pop mi ha detto che presto tornerò nello starting line up, così questa è una cosa a cui non penso."
Quello a cui invece si pensa, in casa Spurs, è il futuro. La parola d'ordine è "vietato abbassare la guardia". La striscia di vittorie può assumere significato soltanto se le verrà data continuità ; soltanto se sarà usata come un punto di partenza.
Dallas e Phoenix sono ancora lontane per insidiarle ai primi due posti dell'Ovest. Lontane, verosimilmente, non solo in classifica; ma anche sul campo. E al tempo stesso i Jazz incalzano appena una gara e mezzo dietro.
"Dobbiamo metterci in testta di prendere una partita alla volta e lasciare perdere le classifiche. Quelle se faremo un buon lavoro si sistemeranno da sole" – torna a ripetere Popovich ai giornalisti.
PROBLEMI ALL'ANCA PER PARKER
Tony Parker non era della partita l'altra notte al Toyota Center di Houston. Un problema all'anca rimediato nella vittoria contro gli Orlando Magic ha fatto propendere lo staff sanitario degli Spurs a concedergli una partita di riposo. O forse più, visto che anche la sua presenza nello scontro di stanotte contro i Clippers è in forte dubbio.
"Non ho neanche ben capito come abbia fatto a farmi male" – dichiara alla stampa Parker – "Ho sentito un dolore dopo un movimento difensivo, ma lì per lì non gli ho dato grande importanza, visto che quella parte del corpo mi aveva dato problemi già altre volte. Ma dopo la partita mi faceva davvero male"".
SGUARDO AL FUTURO
Gli Spurs riscenderanno in campo contro i Clippers, a Los Angeles, nella notte tra lunedì e martedì. Ventiquattro ore dopo saranno a Portland, per vedersela con i Blazers. Seguiranno un'altra trasferta, a Sacramento, e un incontro casalingo con i Nets sabato sera.