Troy Murphy ha voluto ringraziare pubblicamente i tifosi
Anche i Pacers prima della famosa trade ci avevano abituato a improvvise disfatte, tutte col denominatore di essere gare in trasferta. Era successo a Washington, a Chicago, a New Jersey o a Cleveland per citarne qualcuno.
La cocente sconfitta 110-88 sul campo dei Toronto Raptors fa parte di quella categoria. Sono le partite in cui Indiana dimentica di giocare e soprattutto non difende, entrando nello specifico riesce a raggiungere anche 27 punti di svantaggio, come se tra le due squadre ci fosse una differenza tecnica abissale. Eppure i Pacers hanno concesso un 65% (13-20) dalla linea dei 3 punti, ma globalmente un sostanzioso 56% dal campo, troppi per una squadra che nasce con l'impronta difensiva.
E' sembrato di rivedere i Pacers di inizio stagione, quelli che avevano un impatto troppo soft alla partita. Sì perché la squadra di Rick Carlisle era riuscita a sbagliare 9 delle prime 10 conclusioni e di concedere invece 14 dei primi 15 tiri ai caldi Raptors. "Loro sono una squadra dal buonissimo potenziale offensivo, con grandi tiratori e creatori di gioco - commenta il coach – hanno giocato con tanta aggressività e noi siamo sempre stati un passo indietro a loro, bisogna dargli credito".
Indiana si affacciava all'ultimo quarto con 27 lunghezze da recuperare, meno male che ci ha pensato la panchina con un parziale di 16-0, a evitare una vera e propria umiliazione. "Il gruppo che è entrato nell'ultimo quarto ha dato un pò di energia, ma era ormai troppo". Ha voluto continuare Rick Carlisle.
Ai Pacers è fallito per la seconda volta in stagione, il raggiungimento delle 6 gare sopra il 50% e delle 4 vittorie in fila, mai accaduto neanche in un mese di febbraio abbondantemente giocato alla Conseco Fieldhouse. Non vuol dire niente, forse, però Indiana è sempre lì, un pelo sopra la mediocrità , in una Est in cui non basterebbe moltissimo per emergere. "Da qui in avanti penso che tutte le gare siano cruciali per noi - ricorda e sottolinea Jermaine O'Neal – dobbiamo creare una mentalità vincente, se lo facciamo avremo buone chance nella Eastern Conference, la stagione non è finita".
Due giorni prima Indiana aveva battuto 136-129 Milwaukee dopo due tempi supplementari, in una gara a punteggio elevato. Dal 2003, quando i Pacers vinsero sui Bulls 140-89, non si segnava così tanto.
Contro i Bucks, la chiara sensazione che questa squadra deve acquisire quella famosa mentalità di cui parla O'Neal. La vittoria è arrivata, non si discute, ma dopo un primo quarto da record (39 punti realizzati) con 16 punti di vantaggio, i Pacers hanno trasformato la gara in uno scontro equilibrato per poi arrivare al fotofinish con un vantaggio rassicurante. Sì perché Indiana conduceva 113-107 fino a 28 secondi dal termine, ma è riuscita a portare la gara incredibilmente al supplementare.
Significativi i complimenti di Michael Redd a fine gara però. "Mi piacciono questi Pacers, hanno preso dei grandi giocatori - continua il giocatore – Dunleavy e Murphy sono entrambi solidi giocatori e penso che contribuiranno positivamente. Granger sta dimostrano il suo valore, Jermaine è Jermaine e Tinsley è una solida point guard e in più hanno una buona panchina. Penso proprio che loro possano fare un pò di rumore ad Est".
Nella sconfitta di Toronto le brutte notizie sono arrivata anche dall'infermeria. Infatti Marquis Daniels che in questo periodo è uno dei migliori giocatori nella lega partendo dalla panchina, ha riscontrato un infortunio al ginocchio sinistro dopo un tentativo di schiacciata, lo stesso che gli aveva fatto saltare 7 gare consecutive all'inizio del mese. Ora le sue condizioni sono incerte.
Nel frattempo si pensa al futuro. Donnie Walsh all'inizio dell'anno aveva detto che la stagione corrente fosse l'ultima, ma Herb Simon (proprietario della franchigia) e Larry Bird stanno discutendo con lui di un eventuale ripensamento. "Un uomo col suo prestigio può fare quello che vuole - ricorda Simon - ma stiamo lavorando per farlo rimanere, un anno, due anni o dieci anni, poco importa".
Nella notte ritornano da ex con la maglia dei Sacramento Kings, Brad Miller e soprattutto Ron Artest, andatosene l'anno scorso con il dente avvelenato.
La lettera di Troy Murphy
Troy Murphy per ringraziare tutti quanti della bella accoglienza, ha voluto pubblicamente scrivere una lettera ai suoi tifosi, servendosi dell'Indianapolis Star.
Ai tifosi di Basket dell'Indiana.
Io, insieme ad Ike Diogu, Keith McLeod e Mike Dunleavy vorremmo ringraziarvi per la calda accoglienza che abbiamo ricevuto, dentro e fuori dal campo, dal giorno della trade tra Indiana Pacers e Golden State Warriors.
Gli scambi sono sempre duri, specialmente quando ti sei stabilito in un posto e hai tanti amici lì. Ma appena abbiamo saputo la notizia del nostro arrivo ai Pacers, assorbito il colpo, il nostro stile di vita non è cambiato grazie a voi. Noi crediamo che i Pacers siano delle prime organizzazioni della lega.
Conoscendo la passione per il basket nello stato dell'Indiana, avendo giocato nell'università di Notre Dame, ho subito capito cosa i tifosi volevano. Daremo il massimo per non deludere le vostre aspettative.
Siamo eccitati per essere qui. Grazie per il benvenuto, di nuovo.
Troy Murphy
Indiana Pacers