La coppia di Miami sarà come sempre protagonista…
Pochi giorni ci separano dall'All Star Weekend 2007, che si disputerà in una delle città più chiacchierate d'America, la terra del gioco e del divertimento, Las Vegas! Vediamo in dettaglio il programma, i partecipanti, un po' di storia dei vecchi all-star game, le novità e gli assenti.
Programma e partecipanti
Venerdì 16 febbraio: T-Mobile Rookie Challenge & Youth Jam – la sfida tra le nuove leve della Nba, sulle quali il commissioner David Stern punta per il futuro; dopo un paio di edizioni non troppo esaltanti, in cui i giocatori al secondo anno nella lega hanno vinto facilmente, quest'anno la partita tra rookie e sophomore dovrebbe essere maggiormente equilibrata, grazie all'ascesa di molti rookie, e alla non esplosione di alcuni tra i giovani dell'anno passato, che rimangono comunque favoriti, se non altro per l'esperienza maggiore e per la presenza di giocatori come Paul e Williams.
I roster vedono impegnati:
– per i rookie: Garbajosa e Bargnani (Raptors), Millsap (Jazz), Morrison (Bobcats), Farmar (Lakers), Foye (Timberwolves), Gay (Grizzlies), Roy (Blazers) e Marcus Williams (Nets);
– per i sophomore: Bynum (Lakers), Bogut (Bucks), Granger (Pacers), Lee (Knicks), Ellis (Warriors), Felton (Bobcats), Head (Rockets), Paul (Hornets), Deron Williams (Jazz).
Sabato 17 febbraio: si comincia piano, con lo Shooting Stars - dove partecipano tre atleti per ogni squadra (un giocatore attuale, un'ex stella e una rappresentante della Wnba), con San Antonio che dovrà cercare di riaffermarsi dopo la vittoria dell'anno passato; si continua con lo Skills Challenge - con quattro stelle (Wade, James, Bryant e …), che si sfideranno in alcuni esercizi di palleggio-passaggio-tiro nel minor tempo possibile, l'anno passato il vincitore è stato Dwayne Wade; poi si passa ai piatti forti della serata, il Three-Point Shootout - una gara di tiro da tre punti in cinque posizioni del campo, in un minuto di tempo.
Dirk Nowitzki, vincitore l'anno scorso, dovrà vedersela col suo compagno di squadra Terry, Arenas, Kapono, Damon Jones (auto dichiaratosi miglior tiratore del mondo) e Mike Miller; la serata termina con lo Slam Dunk Contest, una gara di schiacciate che si presenta come molto combattuta, con il campione uscente, Nate Robinson (vincitore su Iguodala, Warrick e Josh Smith), che dovrà difendere il proprio regno dagli attacchi di Dwight Howard, Tyrus Thomas e l'elettrizzante Gerald Green.
Domenica 18 febbraio: All-Star Game – sicuramente è l'evento più atteso del weekend, le dodici stelle dell'Eastern Conference, sfideranno i dodici giocatori migliori (o quasi viste le defezioni) della Western; le ultime partite non sono state all'altezza di quelle precedenti, lo spettacolo offerto, se si escludono alcune giocate, è stato di livello mediocre e le due squadre sono riuscite a mantenere la sfida sui binari dell'equilibrio, per poi giocarsela negli ultimi cinque minuti.
I roster delle due compagini sono:
– per l'Eastern Conference: O'Neal (Heat), Bosh (Raptors), Lebron James (Cavaliers), Wade (Heat), Arenas (Wizards), Dwight Howard (Magic), Jermaine O'Neal (Pacers), Butler (Wizards), Carter(Nets), Hamilton e Billups (Pistons), Johnson (Atlanta). Coach - Jordan (Wizards).
– per la Western Conference: Stoudemire (Suns), Duncan (Spurs), Garnett (Timberwolves), Bryant (Lakers), McGrady (Rockets), Nowitzki e Josh Howard (Mavericks), Marion (Suns), Anthony (Nuggets), Parker (Spurs), Allen (Sonics), Okur (Jazz). Coach - D'Antoni (Suns)
Un po' di storia…
Nel 2000, con l'introduzione della partita tra rookie e sophomore, i giocatori al secondo anno si sono imposti per cinque volte contro le due dei novellini; gli Mvp delle partite, sono stati tutti atleti capaci di ripetere le ottime gesta messe in mostra, anche negli anni a seguire, Brand, Szczerbiak, Richardson, Arenas, Amare Stoudemire, Anthony e Iguodala nella passata stagione.
Dal 1984, anno di nascita dello Slam Dunk Contest, solo Jordan e Jason Richardson sono riusciti ad imporsi per due volte consecutivamente, e oltre a loro, solamente Wilkins e Miner sono riusciti a vincere il trofeo per due volte; la squadra maggiormente rappresentata nelle vittorie è Atlanta, a quota quattro (Wilkins due volte, Webb e Smith), da notare come, inoltre, solamente in due occasioni il vincitore militasse nella squadra della città ospitante (Jordan a Chicago nel 1988 e Rider a Minneapolis nel 1994).
Per quanto riguarda il Three-Point Shootout, introdotto nel 1986 a Dallas, il record di vittorie spetta a Larry Bird e Craig Hodges, vincitori di tre titoli in fila, subito dopo arrivano Mark Price, Jeff Hornacek e Peja Stojakovic con due imposizioni consecutive; la squadra maggiormente rappresentata, invece, sono i Chicago Bulls, con quattro vittorie (Hodges tre volte e Kerr). L'ultima edizione, che ha visto trionfare Dirk Nowitzki, è stata macchiata da una svista arbitrale, che non si è accorta della non legittimità dell'ultimo tiro effettuato oltre il tempo limite consentito, e che ha consegnato la vittoria al tedesco.
Dal 1951, quando fu disputato per la prima volta l'All-Star Game, si contano 34 vittorie per la Eastern Conference contro le 21 per la Western, che non vince dal 2004; da Ed Macauley a Lebron James, rispettivamente primo e ultimo vincitore del premio di Mvp della partita delle stelle, sono passati 56 anni, ma il fascino di questa partita rimane sempre intatto, tutti i più grandi hanno detto la loro in questo evento, che anche se ultimamente è diventato prigioniero degli sponsor, continua ad appassionare i tifosi.
Nella storia della partita, spicca il nome di Bob Pettit, vincitore del premio di miglior giocatore per ben quattro volte, seguito da Oscar Robertson e Michael Jordan con tre, e da Bob Cousy, Julius Erving, Isaiah Thomas, Magic Johnson, Karl Malone, Shaquille O'Neal e Allen Iverson con due.
Le novità
Tra i giocatori che debuttano nell'All-Star Game ci sono, Josh Howard, che con Nowitzki ha portato i Mavs in vetta alla Western Conference; Anthony, attualmente miglior realizzatore della lega; "Memo" Okur, chiamato in sostituzione di uno dei tanti infortunati; Butler, che anche grazie alla presenza del suo allenatore sulla panchina dell'Est, potrà far vedere a Heat e Lakers cosa si sono lasciati scappare; Dwight Howard, che parteciperà anche allo Slam Dunk Contest, autore di una stagione, finora, eccellente; Joe Johnson, il faro di Atlanta, giunto all'ultimo momento, ma meritatamente, alla partita delle stelle al posto dell'infortunato Kidd.
Nuovi sono anche i due allenatori seduti sulle panchine delle squadre, Jordan e D'Antoni.
Nel Rookie Challenge, Bynum, Lee ed Ellis sono una novità rispetto ai giocatori chiamati l'anno passato a partecipare all'evento per la squadra dei rookie. Nella gara delle schiacciate, a parte Robinson, gli altri tre sono dei novizi, così come Miller, Kapono e Jones nel three-point shootout.
Gli assenti
Nash, Iverson, Yao, Boozer e Jason: tutti infortunati che quindi dovranno saltare la partita delle stelle (inoltre il canadese era stato chiamato a partecipare anche allo skills challenge); al loro posto ci saranno Allen, Okur, Anthony, Howard e Johnson.
Per gli assenti non forzati, quelli che ci sono rimasti peggio sono: Elton Brand, che anche se con alcuni guai fisici, sarebbe stato felice di ripresentarsi dopo l'edizione passata; Zach Randolph, che per i numeri realizzati fino a questo punto della stagione, la chiamata se la sarebbe meritata; Pau Gasol, forse penalizzato dall'aver saltato l'inizio dell'anno.
I Bulls a parte Tyrus Thomas nella gara delle schiacciate non sono riusciti a portare nessun altro, sebbene Gordon e Deng avrebbero forse meritato un posto; Jamal Crawford e Andre Iguodala pagano d'altronde il cattivo andamento delle loro squadre, e non di certo le loro prestazioni, che rimangono da elite; Pierce, Redd e Kirilenko, il primo appena tornato dall'infortunio, il secondo e il terzo ancora fermi, dopo alcune apparizioni consecutive, dovranno lasciare il palcoscenico.
Tra i sophomore, qualche malumore è venuto sicuramente da Calderon, che ultimamente è partito anche in quintetto base per i Raptors, da Villanueva, da Frye e da Warrick, che già l'anno scorso avevano fatto bene e che quest'anno si stanno confermando.