D Wade e Shaq, la felice coppia campione del mondo.
Ciao 2006,
per sempre sarai l'anno in cui l'Italia si è laureata campione del mondo. Popopopopopopo…grazie Marco Materazzi, il guerriero, grazie Fabio Grosso, l'eroe, grazie Fabio Cannavaro, il capitano, grazie tutti, grazie Italia che mi ha fatto vivere questa immensa emozione. Popopopopopopo"
Non c'è niente di meglio che sentirsi campioni del mondo, non c'è niente di meglio che vincere con tre gesti eroici dell'inaspettato Grosso (rigore fasullo contro l'Australia, l'1-0 contro "il tedesco bastardo" e il rigore del trionfo contro la Francia), non c'è niente di meglio che vedere quella coppa che tu hai sognato per una vita e oggi è finalmente lì, nel cuore della tua passione. Della tua vittoria.
Ecco la vostra top 10 annuale".il 2006 è finito e Time ha dedicato la sua copertina a"me"sì, proprio a me, ma, un attimo, pure a te che mi stai leggendo adesso. L'eroe del 2006 è l'utente di Internet, è il tifoso nella folla, perché il mondo globale è anche questo, ilarità generale.
Io ringrazio, ma sono ancora in attesa del singolo potere creativo, unico, come queste 10 storie nello sport americano.
10. L'IMPERO SI SGRETOLA ANCORA
Ormai non fa più notizia ma voglio rimarcare la delusione perché sicuro che un giorno le cose torneranno come prima. Cioè ai tempi del dominio degli Stai Uniti del basket in campo internazionale che oggi, tutti ormai lo sanno, non esiste più. Per lo meno nelle squadre estive, poi come talento assoluto è un altro discorso.
Team USA vince soltanto il bronzo ai Mondiali ma c'era la crema dei giovani talenti nella lega, Lebron, Melo e D Wade su tutti. E coach K in panchina. E' una fase dell'impero che perdendo si rafforza paradossalmente ancora di più o l'inizio della fine ? Io vado con la prima.
9. E' SEMPRE TEMPO DI FAVOLE
La purezza di una passione. Jason McElwain è un giovane ragazzo autistico della Greece Athena High School nello stato di New York. Non ha mai giocato una partita ma la passione per il gioco incoraggia il suo allenatore a metterlo nell'ultima casalinga della stagione.
Primo tiro"airball"secondo tiro…errore con un layup, poi succede qualcosa. Il ragazzo si alza da tre, canestro, ancora una volta, alla fine saranno sei triple in meno di 4 minuti di cui l'ultima allo scadere. La folla impazzisce scendendo in campo entusiasta, tutti euforici, tranne uno studente che immortala la frenesia con la videocamera consegnando il ragazzo ai media nazionali e addirittura al Presidente Bush.
Un'altra favola americana, un'altra versione, la più pura, della bellezza del basket e dello sport.
8. RUNNIN' BACK TO THE FUTURE
LaDainian Tomlinson è il miglior RB della NFL ma quest'anno ha davvero esagerato. 28 TD in una stagione (più 3 su ricezione) sono un record NFL, e non è ancora finita. Ma al di là dei numeri vederlo correre è veramente un piacere, uno spettacolo di velocità e potenza. E questo è il dato più importante.
7. PER UN PUGNO DI DOLLARI ?
No, Allen Iverson non è passato da Philadelphia a Denver per guadagnare di più, forse nemmeno in conseguenza diretta del pugno che è costato a Carmelo dopo la rissa al Garden la sospensione.
Ma i fatti sono questi, The Answer chiude una carriera gloriosa a Philadelphia per cercare il titolo insieme a Melo, i 31 punti di media che lo precedono nella classifica marcatori.
Se lo merita, anche se oggi non so in me quale sentimento prevalga tra la tristezza di non vederlo più a Philly e la prospettiva da coppia esplosiva con il collega trentellista.
6. CINDERELLA SPOSA GEORGE MASON
Alle Final Four NCAA la grande sorpresa è George Mason, numero 11 del proprio regional che batte Michigan State, North Carolina e soprattutto la squadra più forte della nazione, Uconn.
Alle Final Four incontra Florida e perde subito, ma i Gators sono in grande forma e infatti vinceranno il titolo, con l'energia dell'MVP Joakim Noah.
5. LA CONSACRAZIONE DEI CARDINALS
I St. Louis Cardinals vincono le loro prime World Series dal 1982 (come l'Italia") contro i super-favoriti Detroit Tigers, autori di una regular season strepitosa. E' la consacrazione di un gruppo di giocatori che già aveva sfiorato il successo nel 2004 (subirono lo sweep contro i miracolati Red Sox) e il ritorno al successo del manager Tony LaRussa, uno dei più grandi di sempre.
4. FOREVER YOUNG
Nel periodo tra Natale e "la Befana" tutti gli sportivi americani impazziscono per la lunga serie di Bowl del college football. Nel 2006, nel Rose Bowl che dava il titolo nazionale, Texas ha battuto Southern California in una di quelle partite che gli americani definiscono, dal momento in cui nascono, degli "instant classic".
La partita è stata bellissima ma soprattutto ha innalzato al trono il QB Vince Young, che ora gioca per i Titans nella NFL ricalcando lo stile di Michael Vick. Young è uno dei "giovani fenomeni che stanno popolando la NFL, insieme tra gli altri allo strabordante talento Reggie Bush dei New Orleans Saints.
3. KOBE, 81 PUNTI E TANTI SALUTI A TUTTI
Il 22 Gennaio è domenica e i Lakers giocano come da recente tradizione in tenuta bianca. Allo Staples Center ci sono i Toronto Raptors, una partita non difficilissima. Kobe comincia a segnare e semplicemente non smette più. Nessuno poteva fermarlo quella sera.
In penetrazione e da tre, in contropiede o in post-basso, Kobe segna in tutti i modi possibili e con una classe ed una naturalezza meravigliosa. Alla fine saranno 81 punti, senza nemmeno i supplementari. E' la seconda prestazione offensiva di sempre dopo gli inarrivabili 100 di Wilt Chamberlain.
2. IL BUS FA CAPOLINEA A CASA
I Pittsburgh Steelers tornano ai fasti di un tempo vincendo il quinto Super Bowl della loro storia. Hines Ward è l'MVP e Ben Roethlisberger il QB vincente ma il vero protagonista è Jerome Bettis, il leggendario running back meglio noto come "The Bus".
Il Bus si ferma dopo un giro lungo e glorioso arrivando finalmente a casa, anzi, portando a casa (Detroit) il passeggero più prezioso, ovvero l'anello di campione del mondo. E pensare che Bettis subì un brutto infortunio che rischiò di pregiudicare questo finale da favola, ma la corsa di questo grande (in tutti i sensi) RB è finita come forse nemmeno lui avrebbe mai sognato.
1. WADE 1, LEBRON 0, CARMELO 0
Dwyane Wade è stato l'uomo copertina dell'anno. Ha dominato le NBA Finals dagli ultimi 6 minuti di gara 3 proseguendo per le successive tre gare. Ha segnato 34,7 punti di media, 39 nelle 4 vittorie di fila, animando la rimonta di gara 3 e segnando i tiri liberi della vittoria in gara 5.
In principio era LeBron contro Carmelo, il fenomeno delle high school contro lo sfidante campione NCAA. Poi D Wade emerse nei Miami Heat e la sfida conobbe a pieno titolo un nuovo contendente. "Il triangolo no, non l'avevo considerato", cantava Zero.
Zero, come i titoli NBA vinti finora dai quei due lì, che Wade adesso guarda dall'alto del suo anello e dell'onorificenza prestigiosa di atleta dell'anno per Sports Illustrated.
Un saluto e buon 2007 a tutti.