Prosegue il momento d'oro per Al Jefferson: si sta confermando sui 20 punti e 12 rimbalzi di media
Come se non bastassero i numerosi infortuni, ora anche Pierce è ai box. Sembra proprio una stagione travagliata, ma c'è anche il risvolto positivo, infatti i giovani potranno fare maggiore esperienza.
Risultati
Boston Celtics @ Charlotte Bobcats 106-100
Golden State Warriors @ Boston Celtics 96-95
Philadelphia 76ers @ Boston Celtics 98-83
Commento
Poteva mancare l'infortunio di Pierce dopo tutti quelli accaduti in questi giorni a quasi tutto il roster? Certo che no, difatti anche lui ha "marcato visita" e la squadra è costretta a partire per la trasferta per l'ovest senza di lui. Se poi ci aggiungiamo l'infortunio a Szczerbiak è difficile anche solo pensare di vincere le gare con le due stelle veterane della squadra infortunate. Per avere i dettagli sui loro infortuni è possibile consultare la sezione infortuni.
Insieme i due giocatori producono una media di 44,7 punti per gara e rimpiazzarli è un'impresa improba, ma questo non deve essere una scusa per gli altri per giocare male o con poca convinzione. La prima partita ha già dato un primo verdetto, anche se ovviamente parziale, che dice come Al Jefferson si sia caricato sulle spalle tutta la squadra. Non è poco per un ragazzo di soli 21 anni, ma Al ha risposto come meglio non poteva alle esigenze della squadra.
Gerald Green era accreditato d'essere un marcatore nato, e lo ha dimostrato. Una ventina di punti messi a segno in 40 minuti senza avere il tempo di prendere confidenza con l'incrementato minutaggio non è una sciocchezza, eppure anche lui ha dato un segnale positivo.
Non sono stati citati questi due giocatori perché sono stati i due che hanno segnato di più in quella partita, ma perché sono i due con il maggiore potenziale, dei possibili All-Star, anche se a dire il vero Jefferson si sta liberando dell'etichetta di "speranza" per acquisire quella di "certezza", poiché ha già mostrato ampi segnali di dominio come solo una stella di prima grandezza può fare.
Eppure alla prima partita non è arrivata la vittoria, per giunta contro una squadra votata alla sconfitta dopo l'abbandono di Iverson, ma i giovani sono per natura poco esperti e difficilmente fanno le cose necessarie per vincere. Per questo coach Doc Rivers ha voluto strigliare la squadra per far capire come fare certe cose, ora che non possono momentaneamente farle i due veterani. Inoltre i giovani hanno saputo d'essere le principali bocche da fuoco della squadra solo 36 ore prima della partita, e si sono viste tutte.
Questa è anche un'occasione per aumentare la loro esperienza, il loro pane quotidiano indispensabile per concretizzare sul campo tutto il loro potenziale. Forse la dirigenza Celtics sta pensando di inventarsi un rumor a settimana riguardante Jefferson visto l'incremento del suo gioco dopo che qualche indiscrezione lo dava come possibile partente in un eventuale arrivo di Iverson. Saputo della cosa, Al l'ha presa sul ridere: "dovrebbero farlo".
Infortuni
Iniziamo questo bollettino di guerra partendo da Paul Pierce, la bandiera di questi Celtics. Gli è stato diagnosticata una reazione da stress al piede sinistro, ovvero un'infiammazione ai muscoli ed ai tessuti del piede, possibile preludio alla frattura da stress, quest'ultima guaribile in 3-6 settimane. La reazione da stress invece, se non si complica in frattura, costringe all'immobilità per un paio di settimane.
I primi sintomi li ha avuti lo scorso 16 dicembre contro Charlotte, ma si sa che i giocatori entrerebbero in campo anche con una gamba sola e se hanno un piccolo fastidio spesso non ne parlano con nessuno e Paul pensava che non fosse un problema ignorare il fastidio. Dopo la gara contro Golden State il dolore si è fatto troppo acuto e dopo una visita lo hanno obbligato a fermarsi.
Dopo essersi distorto la caviglia sinistra, Wally Szczerbiak non poteva non fare la stessa cosa con la caviglia destra. L'infortunio è arrivato durante la partita contro Charlotte ed inizialmente sembrava più grave del precedente, infatti si parlava di un suo ritorno per gennaio, invece sembra che ci siano buone probabilità di vederlo partire con la squadra per la trasferta ad ovest. In passato il giocatore si è infortunato alcune volte, ma c'è da precisare che non ha mai avuto problemi alle caviglie durante tutta la sua carriera NBA.
Passiamo ora a Ryan Gomes alle prese con una slogatura alla caviglia destra, il quale non è riuscito a rientrare in campo prima della sfida contro Golden State. Per lui in totale due gare saltate ed al suo rientro non ha fatto vedere cose eccelse, ma gli va dato del tempo per riprendersi, soprattutto psicologicamente nel dover riprendere la fiducia nella propria caviglia.
Per Kendrick Perkins sembra che il ritorno alla prima partita ad ovest sia praticamente certo, dopo una consultazione coi medici che sono possibilisti per un suo ritorno sui campi di gioco in tempi brevi. Il problema è che "non penso d'avere più di 15 minuti", quindi non dobbiamo aspettarci da lui cose mirabolanti, almeno all'inizio.
Un'assenza anche per Brian Scalabrine, alle prese con l'influenza. Una sola gara saltata, quella centrale, dalla successiva è rientrato regolarmente in campo, anche se non ha inciso particolarmente perché i postumi dell'influenza non gli hanno permesso di stare sul parquet più di 6 minuti.
Per Michael Olowokandi ci sono notizie confortanti. Non siamo all'annuncio del suo rientro, ma il suo strappo addominale si sta ricomponendo e ha iniziato a farsi vedere in allenamento cercando di riprendere confidenza col gioco ed i compagni di squadra. È possibile che si aggreghi per la trasferta ad ovest, ma non è per nulla certo.
Curiosità
Non è una cosa di tutti i mesi vedere che nella gara contro Golden State Sebastian Telfair ha segnato il suo unico canestro da tre del mese di dicembre su 19 tentativi. L'ultimo suo tiro dalle acque internazionali (in questo periodo dicono così in America per indicare l'arco del tiro da tre) precedente a quello contro i Warriors risale al 24 novembre. In effetti ultimamente, dopo le critiche piovutegli addosso per un'eccessiva intraprendenza ed i rumors che lo davano sicuro partente in caso di approdo di Iverson a Bentown, lo hanno portato di contro ad essere troppo poco intraprendente, causa di una tendenza a deprimersi se non sente il supporto della squadra. La valutazione a fine stagione dei giovani riguarderà anche lui, è pertanto invitato a darsi una svegliata, altrimenti sarà scambiato per davvero.
Ha giocato solo 6 minuti, ma ha ricevuto gli applausi dello Fleet Center. Doc Rivers è compiaciuto di questa riconoscenza nei confronti di Brian Scalabrine, che non avrà un talento smisurato, ma dà tutto quello che ha in campo. All'inizio non era così e veniva fischiato, ma il pubblico di Boston è molto competente e se sbaglia sa anche correggersi, infatti il cambiamento nei suoi confronti è legato proprio a questa percezione di dare l'anima in campo, se necessario, e di gente del genere i bostoniani ne sanno qualcosa.
I migliori della settimana
Se Pierce avesse giocato l'ultima partita settimanale anche solo discretamente, ma avesse giocato, il riconoscimento sarebbe stato suo senz'ombra di dubbio, infatti le due partite prima dell'infortunio sono state a dir poco eccezionali, con una media di 31 punti, 9,5 rimbalzi e 4,5 assist: numeri di prima grandezza. La sua mancanza nell'ultima gara settimanale però ci costringe a spalmare i suoi numeri per tre gare, quindi non possiamo non prendere in considerazione anche Jefferson per il riconoscimento: 18,3 punti e 11,7 rimbalzi non sono numeri da buon giocatore, neanche da ottimo giocatore, ma da stella. Ci dispiace pertanto per Pierce, il quale ha giocato veramente bene, ma l'infortunio non è colpa sua che gioca, ma neanche nostra che dobbiamo assegnare il premio, pertanto speriamo che non se ne dispiaccia se si accomoda nel posto d'onore dietro al vincitore Al Jefferson.
Classifica:
13 Pierce
5 Jefferson
4 Szczerbiak
2 Gomes
Appuntamenti e classifiche
Come già anticipato negli scorsi report, inizia la prima trasferta ad ovest che durerà per una decina di giorni. Le prime tre gare delle 5 in programma sono le seguenti:
martedì in trasferta contro Denver
mercoledì in trasferta contro i Clippers
venerdì in trasferta contro Golden State
Se guardassimo soltanto le classifiche per giudicare le avversarie settimanali dovremo giudicare la trasferta come bilanciata, infatti c'è una squadra con record positivo (Denver), una con bilancio equilibrato tra vittorie e sconfitte (Golden State) ed una squadra con record negativo (Clippers). Eppure possiamo ribaltare questa prospettiva ipotizzando che i Clippers sono in momentaneo bilancio negativo e che il loro riscatto possa arrivare da un momento all'altro, oppure che Denver ha un Iverson in più ma vari giocatori in meno a seguito delle squalifiche dopo l'azzuffata di New York, oppure Golden State, che ha un andamento altalenante, quindi ogni pronostico contro di loro è inutile.
Stante così le cose, per cercare di capire come potrà andare la settimana dei nostri beniamini forse dovremo guardare la situazione dentro il roster, e la cosa non è apparentemente beneaugurante, visti i tanti infortuni, Pierce e Szczerbiak soprattutto. Forse però non tutti i mali vengono per nuocere, infatti questo momento potrà essere utile per capire quali giovani potranno far parte del futuro dei Celtics e quali non ne faranno parte, d'altronde era uno degli obiettivi stagionali.
Ecco quindi che il mero risultato settimanale può essere visto sotto una luce differente, inteso come sviluppare e verificare i progressi dei giovani in una situazione difficile come può essere una trasferta di una decina di giorni, ma neanche tanto complicata da rendere improbo un risultato favorevole. La nostra previsione è 1 vinta e 2 perse, ma quello che c'interessa di più è vedere riscontri positivi dai giocatori, soprattutto quelli con più upside, ovvero possibilità di miglioramento, Green in primis.
Dalle stelle alle stalle alle stelle ed ancora alle stalle. Non è uno scioglilingua, ma quello che sta accadendo alla classifica dei Celtics (per stelle intendiamo zona play-off). Questa settimana tocca alle stalle, infatti l'interruzione della striscia vincente e l'inizio di una perdente che al momento è a quota 2 e minaccia di allungarsi ha portato i Celtics nelle parti basse dell'Atlantic Division, nella quale solo Philadelphia fa peggio e potrebbe essere una situazione che duri fino a fine stagione. Nella Eastern Conference la situazione non è tanto diversa, con sole tre squadre con un record peggiore dei Celtics, ma la zona play-off, nonostante le numerose squadre davanti a Boston, è ad una sola lunghezza. Situazione di certo non bella, ma nemmeno critica.
A risentirci.